Gravissimo incidente alla Nastrisider di Pra’: Edoardo Pizzirani, morto sul lavoro a 26 anni

#Luciano Bozzo

Un incidente mortale sul lavoro avvenuto lunedi 18 novembre ha sconvolto e addolorato le comunità di Pra’ e di Voltri. E’ successo intorno alle 14,20 all’interno di una azienda che lavora metalli, la Nastrisider, che opera nell’area un tempo occupata dalle fonderie San Giorgio nel sestiere di Pra’-Longarello. La vittima è un giovane operaio di 26 anni residente a Voltri, Edoardo Pizzirani, che è rimasto schiacciato da un pesante rullo. Secondo una ricostruzione fatta, la vittima, per motivi ancora da chiarire, sarebbe rimasta incastrata con un braccio ad un macchinario in funzione; un suo collega avrebbe subito bloccato il macchinario ma senza riuscire a salvargli la vita; a nulla sono valsi purtroppo gli interventi dei soccorsi con medici e ambulanze

<<Non si può morire sul lavoro, a 26 anni come a 60: è incivile, insopportabile e allarmante>>. I sindacati Cgil Cisl e Uil di Genova hanno espresso sconcerto e rammarico per la morte dello sventurato lavoratore e hanno affermato che sia <<necessario continuare a battersi per l’elevazione degli standard di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, anche nelle realtà più piccole dove il sindacato, purtroppo, riesce a entrare a fatica. È necessario proseguire la nostra battaglia di sensibilizzazione affinché la cultura della sicurezza penetri all’interno di ogni luogo di lavoro>>.

E l’alto numero di vittime sui posti di lavoro costituisce in effetti una delle piaghe più gravi che affliggono l’Italia. Nel 2018 abbiamo dovuto registrare ben 1.133 vittime, 104 in più del 2017.
<<Un vero e proprio eccidio che fa rabbrividire perché rimanda ad una media di mortalità crudele di quasi 100 persone al mese>> come ha fatto osservare Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega, che da 10 anni monitora l’emergenza delle cosiddette “morti bianche” al fine di diffondere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.

E anche per l’anno in corso i numeri sono ugualmente allarmanti: solo nel periodo che va dall’inizio dell’anno a luglio ben 599 persone sono morte mentre si trovavano sul posto di lavoro, 12 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 secondo un rapporto dell’ Inail pubblicato in agosto.
Nel leggere questo dato Rossana Dettori, responsabile nazionale della sicurezza sul lavoro per la Cgil ha aggiunto che <<Sono dati che tra l’altro vanno considerati al ribasso: in questo conteggio non rientrano i milioni di lavoratori di categorie non coperte da assicurazione Inail, come i vigili del fuoco. E bisogna ricordare che tantissimi lavoratori stranieri, poco informati sui loro diritti, spesso non denunciano gli incidenti. La situazione è drammatica, ci vuole subito un piano nazionale per la prevenzione. Formare il lavoratore e i piccoli imprenditori è importante tanto quanto mettere in sicurezza le strutture.>>

Infine a crescere sono anche gli infortuni passati dai 635 mila del 2017 ai 641 mila del 2018.

In alcune civiltà del passato venivano praticati sacrifici umani per ingraziarsi il favore degli dei;  oggi dobbiamo purtroppo assistere ad un così alto numero di vite umane sacrificate per il lavoro. Così come l’eliminazione di quei sacrifici umani di un tempo ha rappresentato un netto passo in avanti sulla strada di una civiltà più umana e più giusta altrettanto vorremmo che si verificasse con la prevenzione e l’eliminazione di migliaia di morti di lavoratori del nostro tempo, in Italia come nel resto del mondo.