Elisa Provinciali-
Il pesto e’ una specialita’ ligure che provoca dipendenza psicofisica per le sue eccezionali doti stimolanti l’area cerebrale del piacere e della ricompensa…chi l’assaggia, ne resta conquistato, non potendone piu’ fare a meno.
( Studio Scientifico – Top Secret)
La visita era una promessa che feci alla gentile Francesca Bruzzone, contitolare con la famiglia di questa ditta straordinaria. Avendola intervistata telefonicamente per scrivere su INFOCUP un articolo sul nostro “oro verde”, le promisi che le avrei portato quel Magazine ed anche una copia di SuPratutto, che in questa copertina raffigura la Rotonda col grande mortaio.”Mi venga a trovare!”Passarono alcuni mesi e poi, la decisione di tener fede all’impegno preso.
Percorrendo via Villini Negrone, in erta salita, ci siamo, alla fine, trovati davanti ad un complesso edilizio di grande impatto: niente di simile ad una classica fabbrica di trasformazione materie prime, bensi’ un luogo dove si lavora sodo e bene, circondati da un contesto bello e curato come un parco botanico. Arroccate a tuffo sul mare, sopra il Porto di Pra’, vediamo un’ampia area terrazzata per la coltivazione open , una serie di grandi serre, uffici, edifici di semina, lavorazione, stoccaggio, e qua e la’ piante pregiate, bordure fiorite ed un lungo terrazzo con visuale sulla fabbrica e fronteggiante il panorama marino, adatto a ricevere il pubblico e le scolaresche.
Dopo aver preso un buon caffe’ in ufficio,ed aver ammirato i giornali, Francesca ci fa iniziare il giro dalla stanza per la semina:e qui inizio a sgranare gli occhi , nel vedere questa distesa di “placche” (cosi’ vengono chiamate le prime vaschette) che ospiteranno i semini, 11 per la precisione, in ogni alveolo, rigorosamente impilate, asettiche, in un ambiente a 30°, umidita’ controllata, poca luce per favorire la germinazione; praticamente un un’incubatrice vegetale: qui restano 3 giorni e i piccolissimi steli sono bianchi perche’ manca la fotosintesi.
Vengono passati in prima serra, qui sopra una foto dei “neonati”, che via via, di serra in serra, aumentano di dimensione, fino a raggiungere quella standard, che piu potete vedere. Nel frattempo, parliamo di ¾ settimane, le pianticelle vengono amorosamente diradate, irrigate, accudite e controllate: ogni serra ha un nome ed e’ monitorata costantemente dagli uffici. Le serre principali sono nove, e fiancheggiano una ripida salita con scalini in muratura, che normalmente, per il trasporto, viene affrontata con un “muletto”. I visitatori, a piedi, per osservare meglio!
Il profumo e’ intenso ma delicato, oltre le serre un gruppo di addetti lega i bouquet, formati da 4/6 mazzi, , che si preparano con l’eccedenza della produzione, dedicata in primis al pesto.
Infine, dalle finestre vetrate del capannone di produzione, possiamo vedere il lavaggio, la preparazione, rigorosamente secondo disciplinare (i famosi 7 ingredienti: basilico, grana, pecorino sardo, pinoli nazionali, aglio, olio extavergine, sale). Esiste pure una versione senza aglio (sacrilegio!).
Le “ Serre sul mare” producono anche salsa di noci e pesto rosso alla siciliana, di cui gentilmente mi viene fatto omaggio, insieme ad un profumatissimo bouquet avvolto in tela rustica.
Riguardo alla commercializzazione, ” essa deve avvenire in tempi strettissimi, il prodotto non ha conservanti e pertanto dura, dalla produzione, al massimo 30 giorni”, mi dice Francesca.
” L’intero ciclo di lavorazione inizia alle 4 e termina alle 12, dopodiche’ vengono caricati i camion che porteranno i “mortai”in plastica da 150 gr ed i barattolini in vetro da 130 gr. alle varie destinazioni e punti vendita. Per il momento restiamo nei confini dell’Italia, il prodotto e’ delicato, di nicchia, sicuramente DOP, ma magari non a prezzo da discount, perche’ formato da ingredienti eccellenti e costosi.I pinoli italiani vengono una fucilata! ” mi conferma la produttrice. La qualita’, si sa, si paga un pochino di piu’, ma ovviamente, il pesto di Bruzzone ha caratteristiche organolettiche che lo collocano ben al di sopra alle infinite imitazioni vendute in Italia ed Europa. “Prossimamente,- mi annuncia Francesca-, verra’ in visita una delegazione dell’Universita’ del Minnesota.”
Complimenti a tutta la famiglia Bruzzone,che prendendo le mosse dai patriarchi, schiera giovani fratelli e cognati, solerti, in gamba e gran lavoratori; sul finire della visita, arriva un sacerdote che conosco molto bene e non vedevo da tempo, baci ed abbracci, se ne va via con una bella scatola di mazzetti freschi, per i suoi ragazzi. 
Quindi, famiglia efficiente, ed anche di buon cuore, pronta a far assaggiare le sue bonta’ anche in occasione di degustazioni gratuite, come e’ avvenuta gia’ molte volte, ad esempio inaugurando il maxi mortaio sulla rotonda “Scoglio dell’oca”, alla presentazione della biblioteca dell’Assarotti, lo “Spizzicalibro”, e tante altre ancora, passate e che verranno.
Siamo, praticamente su un altro pianeta e, apprestandomi al congedo da questo paradiso del basilico, faccio mia questa parafrasi: “The pesto is not a sauce, it ‘s a state of mind”. Sarete d’accordo, immagino.
Incantato e ingolosito dalla chiara ed invitante descrizione della scrivente. Ringrazio questi signori che con impegno e sacrificio rendono una bella esposizione per Pra’.
AH AH AH FABIO, sei davvero simpatico, questi gentili signori sono persone serie ed appassionate, che amano il proprio lavoro…in questo caso, i sacrifici si affrontano, perché fare un lavoro che piace e’ un privilegio, e come vedi, i risultati ripagano!
Ma quanta bellezza! Mi sono inebriata leggendo, come fossi li anch’io, nelle “culle” che danno la vita e crescono amorevolmente questo bene inestimabile che è il nostro “oro verde”. E mi sono divertita perché la penna di Elisa ha tratteggiato il luogo, la sua ricchezza, l’ingegno e la capacità di questi Praesi che ci inorgogliscono con il brio di un buon frizzantino. Un plauso di cuore alla famiglia Bruzzone. In primis, per il lavoro d’eccellenza che svolge e per la qualità di un prodotto assolutamente sopraffino che ci appartiene e ci rappresenta nel mondo. E poi per aver capito che quando l’aspetto impiantistico e tecnologico del lavoro si sposa con il rispetto per l’ambiente, il buon gusto e l’amore per il “bello” che non è un concetto vacuo ma un mezzo per migliorare qualitativamente la nostra vita .. ebbene, il risultato è un fiore all’occhiello di cui noi dobbiamo andar fieri come ne fossimo i proprietari. Ciascuno di noi. Questa è la via. Conoscere il nostro territorio violato ma ancora tanto ricco, “sentirlo” nostro e custodirlo come fosse un bene di famiglia. Bravi Bruzzone. Modernità che ha radici tradizionali ben salde, passione, spirito di sacrificio, amore per la terra. Davvero un valore di cui andar fieri.
Ancora brava, Elisa. E inutile dire che quella “chicca” in inglese sul pesto è assolutamente mia (smile).
Dopo i commenti di Paola , che mi ha preceduta posso aggiungere poco al tuo bell’articolo. Anche mio nipote era andato a visitare le serre del pesto, ed erano stati entusiastici della visita. Erano anche molto carini perché avevano le cuffiette….. Mi immagino il profumo delle serre..
Ecco penso che dovrebbero cercare di estrarre dal basilico un profumo pensa un essenza ne uscirebbe….
Complimenti anche per il verde del tuo vestito, molto intonato all’ articolo
L idea dell estratto per fare un profumo al basilico è assutamente geniale, Alfia, da brevettare..
L ‘ abito verde è un dress code, certamente!!!
Adorabili commentatrici.
Bell’articolo, Elisa, come sempre! Durante la lettura, senti subito il sapore del pesto in bocca, il profumo che solo il nostro basilico sa diffondere nell’aria e chiaramente, la voglia immediata di prepararlo.
Grazie per la condivisione di questa tua esperienza.
Ogni volta, e’ un valore aggiunto al nostro status di praino/a , una radice in più. Orgogliosi di dire “Non solo porto, ma…”
MARINA B.
Ho letto con gusto e interesse la relazione sulla visita alle serre. Ho potuto assaggiare il pesto squisito all’inaugurazione della rotonda con il mortaio. Durante il rinfresco ho ammirato delle composizioni floreali con foglie di basilico molto originali! Grazie Elisa per i tuoi preziosi servizi sui nostri prodotti di eccellenza!
Articolo molto interessante, divulgativo e documentato. Come sempre Elisa ci abitua al top.
L’oro verde di Prà è un vanto ma anche frutto di fatica, impegno, cure, dedizione.
Come tutte le cose ben fatte, del resto.
E’ un vanto per chi lavora a Milano trovare i barattolini del pesto DOP di PRA’ negli scaffali dei migliori negozi e di tutti i supermercati….importanti.