Elis@Provinciali –
Grande successo di pubblico per il concerto di Elio Giuliani , tributo ad un cantautore fuori dagli schemi, quel Giorgio Gaber che introdusse, nei suoi spettacoli, il Teatro – Canzone, ovvero brani di prosa, alternati alle canzoni, che hanno lasciato un forte ricordo e rimpianto in tanti suoi fan.
Per l’affluenza dei cittadini, e’ stato necessario aprire i posti in galleria, il gradimento e la partecipazione sono stati intensi. si sono esibiti : Elio Giuliani (Voce solista e pianoforte), Luciano Barbarotta (tromba e tastiere), Luciano Minetti (batteria), Nicolò Pellerano (voce narrante), Giannone Service (audio).
Dopo aver ampiamente esplorato il mondo della “scuola genovese”, Lauzi, Tenco, De Andre’, Fossati ed i New Trolls, con gli Zena Singers, questa volta il pubblico ha goduto di una rassegna di diverso tenore e sapore, con i particolari testi di Giorgio Gaber, artista a tutto tondo, proposto qui in anteprima.
Del resto, quest’anno ricorre il 20 anniversario della scomparsa di Giorgio Gaber: era infatti il primo gennaio 2003 quando uno dei più grandi testimoni dell’arte italiana ci lasciava. Gaber non era solo un interprete delle canzoni, ma della vita, quella che scorre inesorabile e coinvolge tutti noi, comuni mortali. Era il portavoce di uomini e donne, vittime delle contraddizioni della nostra società. Ma ciò che ha reso grande il “Signor G.”, è stata la capacità di saper fare musica e canzoni anche attraverso le lenti dell’ironia, riuscendo addirittura ad oltrepassare il confine della goliardia, con una leggerezza che neppure distinguevi: la sensibilità, l’intelligenza, la gestualità ed il carisma, hanno consentito a questo artista di portare la canzone a dei tali livelli di espressività scenica, da farla sconfinare nel teatro.
Quindi, un artista sensibile come Elio Giuliani, che ama interagire con gli spettatori e cerca sempre progetti nuovi, non poteva mancare di sviluppare il “Gaberchic Projet” (il vero cognome), che sicuramente avra’ ulteriori sviluppi, data l’abbondanza di materiale…
Giorgio Gaber amava parlare col pubblico, con una generosità ed un’eleganza uniche, al punto che ogni suo spettacolo, per tanto musicale che fosse, si trasformava in un’opera teatrale; si dice che a 15 anni, iniziò a suonare la chitarra per curare il braccio colpito dalle conseguenze di una poliomelite. E da lì è nata tutta una leggenda, anzi una storia, che ci ha regalato una filosofia di vita. Dal punto di vista del cosiddetto Teatro-Canzone, Giuliani si e’ avvalso anche negli ultimi tempi,pur precedenti il nuovo progetto, di intermezzi recitati, veri e propri piccoli monologhi o dialoghi, con artisti che collaborano con lui in vari modi ai suoi spettacoli. Ed il pubblico dimostra di gradire questa interazione, ad ogni evento. Con questo si riapre l’attivita’ del Musicart, dopo la pausa d’agosto, con un ricco calendario per le consuete serate in Villa de Mari .
Chiudo osservando che se c’è un artista nel panorama musicale italiano che non smetterà mai di essere attuale e perfettamente contestualizzato con ogni tempo, quello è Giorgio Gaber. Sempre diverso sia dagli altri che da sé stesso fin dall’inizio, quando milita insieme ad Enzo Jannacci nel rock’n’roll. I suoi testi non hanno confini, spaziano nei temi più differenti, dall’amore alla politica. E sono a mio parere, tanto leggeri ed ironici, che profondi, nelle riflessioni che suscitano .
Mantenere viva la cultura di un mostro sacro come Giorgio Gaber è una sfida non certo alla portata di tutti. Esistono voci che parleranno sempre a chi avrà la fortuna e la voglia di ascoltarle, quelle voci che anziché incasellarsi in una categoria, ne esplorano, le creano. Giorgio Gaber era senza dubbio una di queste, insieme ad altri giganti come Fabrizio De Andrè.