Una fogna a cielo aperto tra le case di via Pavese che va avanti da oltre un mese

Luciano Bozzo

Una fogna a cielo aperto in mezzo alle case di via Pavese nel sestiere di Pra’ San Pietro; liquami che da oltre un mese fuoriescono da un tombino nel piazzale antistante un supermercato chiuso da tempo, e a poca distanza dalle case di civile abitazione. Forse anche questa è una delle tante nefaste conseguenze delle lunghe giornate di maltempo e di piogge incessanti che ci siamo da poco lasciati alle spalle, sta di fatto che la rottura del sistema di raccolta delle acque reflue in questo angolo del quartiere da settimane costringe residenti e passanti a dover convivere con un insopportabile fetore e con condizioni igienico-sanitarie inaccettabili, indegne di una città moderna. Si perchè anche se qui siamo lontani una dozzina di chilometri e oltre dal centro della città che proprio in questi giorni accende le sue luminarie e si fa ancora più bella ed attraente per le feste natalize, anche questa però è Genova, una parte di Genova, di quella città che il nostro Sindaco vuole, giustamente, riportare ad essere una delle prime città del Mediterraneo. Eppure è una parte di Genova dove gli abitanti sono spesso trattati come cittadini di serie B, un sestiere di Pra’ ricco di case e palazzi di edilizia popolare dove la pioggia si infiltra ed entra all’interno degli appartamenti e degli spazi condominiali, un quartiere che non ha negozi e che non riceve servizi all’altezza, un quartiere dove si lascia una fogna a cielo aperto per oltre un mese senza che nessuno intervenga.

Non siamo in grado di dire perchè questo sia accaduto, evidentemente qualcosa nel corto circuito, nel dialogo, nella collaborazione, nel gioco di squadra tra Municipio, Comune, IRETI e ARTE non ha funzionato; è come se oltre al tombino si fossero rotti anche i meccanismi che devono prontamente intervenire per risolvere una situazione del genere, a partire dall’attribuzione dell’onere dell’intervento. IRETI, l’azienda di Iren che normalmente si occupa della manutenzione e degli interventi sui condotti fognari avrebbe sentenziato che quel tombino non era però di sua pertinenza e suggerito una verifica congiunta con Municipio e uffici comunali competenti.
Fatto sta che per oltre un mese nessuno è intervenuto per risolvere questo grave problema, nonostante le richieste fatte fin da subito dai residenti e l’interessamento di alcuni consiglieri municipali. In particolare il consigliere municipale Roberto Ferrando, ancora giovedi 5 dicembre esprimeva queste considerazioni: <<È da più un mese che ho inoltrato a chi di dovere (Municipio, Comune, IRETI) e continuo a sollecitare quasi quotidianamente, il disagio, con gravi condizioni igienico sanitarie che stanno vivendo i residenti di via Pavese….Direi che è alquanto vergognoso che non ci sia stato ancora nessun intervento da parte degli organi competenti. Continuerò comunque a inoltrare richieste fino ad intervento avvenuto. >>

Dallo stesso Ferrando abbiamo anche appreso che più o meno nelle stesse ore la Segreteria provinciale del Partito Democratico indirizzava al Sindaco una interrogazione con richiesta di risposta scritta su questa questione, interrogazione che dovrebbe andare in scaletta in Consiglio Comunale nei prossimi giorni.

Solamente venerdi 6 dicembre c’è stato finalmente un primo intervento che ha tamponato ma, a quanto sembra, non ancora risolto del tutto il problema. Certo va dato atto al Comune ed al Muncipio di aver dovuto far fronte a settimane di grande difficoltà per lo stillicidio di frane, allagamenti, dissesti idrogeologici e grossi problemi di viabilità che hanno martoriato il nostro territorio ma lasciare una situazione del genere in mezzo alle abitazioni per oltre un mese non è cosa che possa comunque essere tollerata ed accettata nè adesso nè per il futuro.

Il maltempo delle scorse settimane ha anche causato frane e cedimenti stradali nella parte bassa di salita Sciallero (vedi foto) e nella parte alta di via Mauro che continua a rimanere interrotta e obbliga gli abitanti dei civici dal 22 al 28 a poter raggiungere solo a piedi il centro di Pra’. A tal proposito il Municipio sta sollecitando l’apertura al passaggio delle auto di un tratto privato di via Scarpanto, per collegare anche la parte isolata di via Mauro.