Sul mega-schermo scorrono le immagini della Pra’ Futura. Comune ed Autorità portuale ne tracciano le linee e ne dettano i tempi insieme ai cittadini.

Luciano Bozzo#

Sul megaschermo installato nei giardinetti di Piazza Bignami venerdi 19 giugno per circa un’ora, prima della attesa conferenza del tardo pomeriggio, abbiamo visto immagini in bianco e nero della Pra’ del Novecento: davanti ai nostri occhi sono sfilati i lampi di luce di un borgo operoso dipinto nei volti e nel duro lavoro di pescatori, contadini, lavoratori dei cantieri navali, spazzini ed operai così come nelle immagini serene e distese di bagnanti in posa sul bagnasciuga, sulla rena o all’interno di vivaci stabilimenti balneari. Tutte o quasi queste immagini avevano come sfondo il mare e la splendida spiaggia di Pra’, che è stata per secoli il fulcro della vita sociale ed economica del nostro paese. Insieme ad esse anche le prime immagini a colori a testimonianza delle trasformazioni urbanistiche in essere: la costruzione dell’autostrada e dei palazzi di edilizia popolare sulle nostre colline e quindi la costruzione del porto commerciale che alla fine, quella spiaggia, quella storia, quella Pra’ si è divorato ed ha cancellato per sempre. Quella Pra’ di allora, quella bella Pra’ del Novecento è sparita, sacrificata come tante altre belle parti di Genova (pensiamo ad esempio a Castello Raggio ed alla spiaggia di Cornigliano o allo storico quartiere intorno a Via Madre di Dio), a torto o a ragione, sull’altare del progresso e dello sviluppo economico; eppure, guardando a quanto è andato perso viene quasi naturale pensare che forse allora si sarebbe dovuto invece perseguire un’idea di crescita economica diversa e meglio ragionata che si conciliasse e si accompagnasse ad un maggiore rispetto della storia e della bellezza dei luoghi.
Ma poi dopo le 17 ecco il drastico cambio di scena dalla Pra’ (bella) di un tempo alla Pra’ di domani che molti Praesi vorrebbero vedere seppure diversa, gioco forza nell’aspetto e nel paesaggio, altrettanto bella come allora. E’ uno dei principali obiettivi della FondAzione PRima’vera, un gruppo di persone che vivono a Pra’, che a Pra’ sono nate e cresciute e che, stanche della decadenza e del degrado che siamo costretti a subire da molti anni a questa parte, hanno deciso di dedicare gratuitamente impegno e capacità per valorizzare il nostro paese, le sue ricchezze e le sue bellezze e per cercare di migliorarlo ponendo al centro la tutela dell’ambiente ed il benessere dei residenti.
Due anni fa questi cittadini hanno avuto l’intuizione di inserirsi nel percorso in divenire del Piano Regolatore Portuale e di rapportarsi con Autorità Portuale di Genova e con le amministrazioni pubbliche (oltre che con associazioni e cittadini di Pra’ e del Ponente), per portare loro non solo il disagio di chi a Pra’ vive ma anche proposte ragionevoli una volta tanto a vantaggio di Pra’ e dei Praesi, e di far opera di pressione e di sollecito per poter influenzare le scelte politiche e strategiche con la speranza e la determinazione di portare a casa qualcosa di buono per il territorio.
E a fronte degli scenari aberranti che ancora una volta si stavano proponendo, con il rischio di nuovi massicci interramenti ed espansioni portuali senza dare pressocchè nulla in cambio ai cittadini di Pra’ e del Ponente si è riusciti, con un percorso condiviso e partecipato e grazie alla disponibilità dei soggetti istituzionali con cui ci si è confrontati, ad ottenere progetti atti a mitigare fortemente l’impatto ambientale del porto, a distaccarlo progressivamente dall’abitato attraverso il concetto di Porto Isola, e a mettere al centro dei progetti l’espansione della Fascia di Rispetto anche davanti a Pra’ Palmaro e Pra’ Cà Nuova.  Questi progetti, questi piani, queste immagini della Pra’ futura sono stati presentati nel corso della seconda conferenza “Disegniamo insieme Pra’ Futura”, giusto un anno dopo il primo appuntamento del 2014; teatro della conferenza quest’anno è stato il Municipio di Pra’, luogo storico e simbolo del vecchio Comune, centro istituzionale della Pra’ “federale” dei suoi cinque casali o borghi dell’Ottocento, e dei sei sestieri di oggi. Sullo schermo allestito in una affollatissima e accaldata sala consiliare così come sul maxi schermo appositamente installato, grazie alla preziosa e lungimirante sponsorizzazione dell’azienda sanitaria Biomedical, nei giardinetti davanti al Municipio alcune centinaia di persone (e tra di esse anche il direttore del Secolo XIX Alessandro Cassinis) hanno potuto così vedere il nuovo volto che il nostro paese si appresta ad assumere da qui al 2020 e per gli anni successivi, un volto questa volta più gentile e rassicurante e finalmente rispettoso del sacrosanto diritto dei residenti alla salute e a spazi di vivivibilità e di protezione dall’incombere del porto, della ferrovia e delle altre strutture e servitù che gravano ormai da qualche decennio sul nostro territorio. Tanto più che con la prospettiva futura ma ormai tangibile di navi contenitori sempre più grandi potenzialmente in arrivo nel nostro porto e di nuove gru alte fino a 100 metri in azione nei prossimi anni, realizzare opere di abbattimento del rumore e di schermatura dell’inquinamento e creare uno spazio cuscinetto naturale tra porto ed abitato lungo tutta la costa praese appare come una necessità imprescindibile.

Così dopo gli interventi introduttivi da parte del Professor Enrico Musso (Direttore del Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica Integrata dell’Università di Genova), di Niclo Calloni e Guido Barbazza della FondAzione PRimA’vera e di Claudio Chiarotti consigliere di maggioranza di Pra’ nel Municipio VII Ponente (Pegli, Pra’, Voltri) , e dopo lo spazio concesso per presentare SuPra’Tutto nelle sue nuove forme e nei suoi diversi formati, hanno preso la parola il Direttore Programmazione e Sviluppo territoriale di Autorità Portuale di Genova Marco Sanguineri ed il Presidente dell’Autority Luigi Merlo per delineare le fasi ed i tempi di realizzazione di due opere fondamentali che vanno proprio in questa direzione: l’elettrificazione delle banchine ed il potenziamento delle dune già oggi esistenti a separare il porto dalla Fascia di Rispetto. Il progetto di più immediata realizzazione sarà l’innalzamento delle dune che nasconderanno la vista dei contenitori e serviranno anche a proteggere la pista ciclabile dal rischio che nuove possibili trombe d’aria vi facciano cadere dei container come avvenuto per ben due volte nello scorso anno. Il progetto, per cui è stanziato circa un milione e mezzo di euro, proprio in queste settimane sta ottenendo le approvazioni finali dopodichè occorreranno circa sei mesi per la gara e l’assegnazione dei lavori a cui seguiranno l’innalzamento delle collinette e la piantumazione degli alberi: questi tempi porteranno alla conclusione dei lavori entro fine 2016 anche se in questa fase temiamo fortemente che rimarrà fuori tutta la parte centrale in quanto i cumuli di terra che si trovano in questa zona sono ancora sotto il vincolo di sequestro da parte dei magistrati, una situazione che si sbloccherà solo una volta individuata una cava ed una procedura per il necessario smaltimento di questo terreno. Tempi leggermente più lunghi invece per l’elettrificazione delle banchine, un progetto già finanziato con 12 milioni di euro: si parla di un anno per la gara e l’assegnazione dei lavori che dovrebbero quindi iniziare nel giugno 2016 per concludersi nell’agosto 2017. L’elettrificazione delle banchine servirà a spegnere i rumorosi motori di alimentazione delle navi ferme nel porto che causano spesso terribili notti insonni sia a Pra’ che nella zona ovest di Pegli; sono dunque progetti di breve-medio periodo indispensabili a mitigare l’impatto ambientale del porto e ad assicurare una migliore qualità della vita a noi tutti ma che peraltro andranno di pari passo con l’obiettivo di trasferire i container nell’area più a ponente del porto di Pra’, ad oggi libera ed inutilizzata, lontano dalle finestre delle case del sestiere di Palmaro e dalla pista ciclabile come richiesto a gran voce dai cittadini di Pra’, dalla Giunta e dal Consiglio municipale. Su questo argomento Luigi Merlo non ha voluto fornire date ma si è limitato ad affermare che l’Autorità sta continuando a fare pressioni al concessionario P.S.A. affinchè predisponga con i necessari lavori tutta la parte di ponente della piattaforma portuale per ospitare i container che devono essere spostati. Il nuovo Piano regolatore portuale nella sua versione preliminare è stato da poco approvato dal Comitato portuale ed è oggi soggetto alla valutazione da parte della Regione Liguria e del Comune di Genova in particolare per quanto attiene la sua ricaduta ambientale; sulla base delle loro valutazioni l’Autority elaborerà il progetto definitivo che tiene conto di elementi ed esigenze diverse: certo l’adeguamento alle nuove tendenze del mercato che va velocemente verso il gigantismo navale, così come le esigenze produttive ed occupazionali, ma anche una più corretta e qualificante relazione con l’ambiente ed il territorio. L’obiettivo è arrivare alla approvazione finale del Piano Regolatore per la fine del 2016.

La parte del piano inerente lo sviluppo dell’attività portuale prevede di ottenere nuove aree a mare nella zona di ponente davanti a Cà Nuova, (ma comunque lontane dalla costa e assai minori di quanto ipotizzato nel recente passato) per poter ospitare le grandi navi del futuro in quella che è la zona meno soggetta a vincoli aerei e di rimodulare la diga di protezione a mare per avere un più ampio bacino di manovra e di evoluzione per le navi. La parte di riqualificazione del territorio, che si avvale anche della collaborazione con la Facoltà di architettura, vede invece la trasformazione del porto in isola grazie alla prosecuzione del Canale di Calma di oltre un chilometro e fino al confine con Voltri e la conseguente realizzazione di 95mila metri quadri di nuovi specchi acquei sul fronte urbano. Quindi avremo un ampio canale navigabile fino al Rio San Giuliano a sud del nuovo tracciato ferroviario che si accompagna ad una estensione della Fascia di Rispetto nello spazio lasciato libero dallo spostamento verso mare dei binari proprio davanti all’abitato di Palmaro e alle ville storiche di Ca’ Nuova. Questa fascia dovrebbe ospitare un secondo specchio acqueo lungo 900 metri e mediamente largo 10-12 metri, disponibile per attività sportive di tipo canoistico, con accanto alberi, aree di svago e una passeggiata ciclo-pedonale ad unire in prospettiva il Lungomare di Pegli con quello di Voltri: una Fascia di vivibilità separata da ferrovia e porto da collinette alberate.
E qui interviene anche il ruolo dell’Amministrazione pubblica ovvero della Regione, del Comune e del Municipio. Il Vice Sindaco ed Assessore all’Urbanistica Stefano Bernini su questa parte progettuale, che nasce dall’idea originale del Praino “Ridiamo il mare a Pra’ Palmaro” subito ripresa e riproposta dalla FondAzione PrimA’vera, assume l’impegno di avviare un percorso di fattibilità in collaborazione con la Facoltà di Architettura e con la PRimA’vera per arrivare a presentare un primo schema progettuale di massima entro la fine del 2015; partendo da questo si cercherà di accedere a nuovi finanziamenti europei per poter poi affinare ulteriormente il progetto complessivo e trasformarlo in realtà entro il 2020. Per realizzare questo sogno si auspica anche che la Regione Liguria riprenda in mano quel lavoro di regia e coordinamento dei vari soggetti coinvolti che già aveva avviato positivamente alla fine dello scorso anno insieme con e su richiesta proprio della FondAzione PRimA’vera.
Bernini ha poi illustrato il nuovo Piano Urbanistico Comunale, la cui approvazione finale è ora in dirittura d’arrivo dopo un lungo percorso partecipato con i Municipi, le associazioni ed i cittadini e coordinato con la stessa Autorità portuale; le principali novità che riguardano Pra’ sono il passaggio della Fascia di Rispetto dalla vecchia assurda caratterizzazione come zona industriale ad area di servizio pubblico della città e l’individuazione delle aree agricole che vanno a costituire il Parco del Basilico. Molto importante è anche il fatto che la linea ferroviaria si appresta a diventare entro il 2018 una metropolitana di superficie dedicata al traffico passeggeri con la nuova fermata di Pra’ Palmaro ed il vincolo sia per le Ferrovie che per chi costruirà il nuovo porticciolo di Pegli Lido a realizzare anche i necessari passanti per le vie ciclo-pedonali che diventano una priorità per questa amministrazione che si pone l’obiettivo ambizioso di riuscire a concretizzare una delle passeggiate sul mare più lunghe d’Europa, da Multedo fino a Varazze.

Con il Presidente del Municipio Mauro Avvenente si sono tirate le somme di questa buona esperienza di collaborazione e di confronto tra rappresentanti del territorio, istituzioni genovesi e associazioni di cittadini che, nata dalle giuste proteste degli abitanti e non senza qualche momento di contrasto sta portando ad un forte cambiamento di rotta ed a risultati tangibili finalmente a favore di chi vive a Pra’ e nel Ponente di Genova; questa parte di città è oggi un laboratorio di progettazione urbanistica dove si cerca di restituire alla cittadinanza spazi di vita e di benessere e di costruire un sereno rapporto di convivenza dei residenti con le infrastutture e le realtà produttive presenti basato sulla riqualificazione ambientale, sullo sviluppo dell’attività portuale e su una parziale ricaduta della ricchezza prodotta a favore del territorio. Dopo il primo risultato del cambio del nome del porto, un doveroso segno di giustizia e di riconoscimento dell’identità e delle radici di questa terra, ci si aspettano ora risultati ancora più concreti ed apprezzabili come quelli definiti nei progetti e nelle pianficazioni presentate; a questi si deve aggiungere la grande opera di risanamento costituita dal progetto P.O.R. Pra’ marina i cui cantieri sono in corso e che tra le varie cose porterà nel prossimo anno alla realizzazione della Cittadella dello sport nella zona di levante della Fascia, un altro egregio esempio di sinergia tra associazioni di cittadini che propongono idee e progetti e istituzioni che le accolgono e le realizzano. I nuovi impianti che si andranno a creare sommati a quelli già eccelsi presenti sulla Fascia di Rispetto (il campo di regata, la piscina, il campo di calcio e la pista di jogging) costituiranno un polo di attrazione sportiva e di conseguenza turistica di livello regionale. E ora l’obiettivo si deve spostare sulla Fascia di Rispetto davanti a Pra’-Palmaro e perchè no anche all’idea avvenieristica ma non impossbile (visto che in altre parti del mondo già la si è concretizzata) di ricreare una spiaggia oltre la nuova diga foranea prevista dal Piano Regolatore Portuale, una spiaggia ben protetta dalle correnti ed affacciata sull’acqua pulita al largo della costa.