Sui depositi petroliferi Carmagnani e Superba cambio di strategia di Autorità Portuale

#Luciano Bozzo

Sullo spostamento dei depositi di idrocarburi di Carmagnani e Superba da Multedo l’Autorità di Sistema Portuale del mar Ligure occidentale sta cambiando strategia.
E’ stato lo stesso presidente dell’Autorithy portuale Paolo Emilio Signorini a comunicarlo ufficialmente ai giornali ed alle emittenti nazionali e locali e lo ha affermato anche nell’incontro avuto insieme al Sindaco di Genova Marco Bucci con i rappresentanti del Consiglio di Comunità Praese lo scorso 6 marzo a Palazzo Tursi.
Il Consiglio di Comunità Praese com’è noto, riunisce oltre 20 tra associazioni, comitati e società sportive praesi, in pratica la gran parte del tessuto associativo locale comprese associazioni e istituzioni più che centenarie, con l’obiettivo di tutelare e difendere il nostro territorio (dell’ex comune e circoscrizione di Pra’) e migliorare il benessere dei residenti secondo la logica dell’”Unione fa la forza”; l’incontro con il presidente di Autorità Portuale ed il Sindaco di Genova era stato richiesto per comunicare le ragioni del rifiuto di qualsiasi ipotesi di spostare a Pra’ e nel bacino portuale di Pra’ i depositi di idrocarburi di Multedo.

E nel corso di questo incontro Signorini ha ammesso di avere sbagliato l’approccio iniziale alla questione ed ha annunciato la nuova strategia che Autority e Giunta comunale intendono seguire per risolvere il problema, una strategia che prevede uno studio preliminare e poi un confronto con il territorio: <<La nuova zona che dovrebbe ospitare i depositi deve soddisfare una serie di requisiti: lontananza dalle case, impianti tecnologicamente avanzati, aumento del trasporto su rotaia, banchine elettrificate, mascheramento dell’impatto visivo ed altri ancora. Sono stati individuati finora tre possibili siti: nell’area del Municipio Ponente, in quella del Medio Ponente e nella zona di Sampierdarena. Occorre poi anche valutare meglio le curve di rischio collegate ai possibili siti.
In seguito va approntato un dialogo tra Autorità di Sistema Portuale, Comune, Municipi e cittadini; va fatto un calendario di incontri, un dibattito pubblico della durata di circa 4 mesi, anche attraverso un apposito sito internet e con l’ausilio di una persona ad hoc con compiti di moderatore e facilitatore del dialogo. >>
Il Sindaco Bucci ha aggiunto di essersi preso l’obbligo di spostare i depositi chimici da Multedo: <<O si trova il luogo dove spostarli o li si chiude; se la città di Genova non mi consentirà di spostarli, li si dovrà chiudere rinunciando però a quell’attività ed ai circa 80 posti di lavoro che essa assicura.>>

Nelle settimane precedenti com’è noto, sui mezzi di informazione erano trapelati i tre luoghi possibili finora individuati: l’area dell’ex carbonile nei pressi della Lanterna, le aree di Cornigliano lasciate libere dal ridimensionamento dell’Italsider/ILVA, la parte di levante del bacino portuale di Pra’. Questa cosa ha naturalmente allarmato i territori interessati provocando la ferma e netta reazione degli abitanti e delle istituzioni municipali, peraltro non ancora minimamente coinvolte. Per quanto riguarda Pra’ fin da subito il presidente del Municipio VII Ponente (Pegli, Pra’, Voltri) Claudio Chiarotti in una dichiarazione ufficiale aveva espresso la forte e netta contrarietà a questa ipotesi contestandola sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perchè non si vuole certo subire una nuova imposizione dall’alto senza nemmeno essere coinvolti nella discussione tanto più visto anche che da oltre un anno e mezzo la Giunta ed il Consiglio municipali chiedono al Sindaco di Genova di informare il Municipio su quali siano le sue intenzioni per l’auspicabile spostamento dei depositi chimici da Multedo senza averne ricevuto mai risposta. Nel merito perchè spostare questa invasiva e pericolosa servitù semplicemente da un punto all’altro dello stesso Municipio arrivando a gravare ulteriormente la zona di Pra’ che deve ancora ed a fatica trovare il giusto punto di equilibrio e convivenza con il pesante impatto ambientale del porto container non appare davvero accettabile.

A Pra’ non vogliamo certo nuove e pesanti servitù industriali ma pretendiamo invece che vengano finalmente realizzate tutte quelle opere necessarie a ridurre rumore ed inquinamento generati dalle attività portuali e dalla movimentazione dei container, opere promesse da decenni e fino ad ora neppure iniziate: l’elettrificazione delle banchine, l’innalzamento di dune alberate per schermare l’impatto visivo, sonoro ed inquinante del porto, il prolungamento a ponente della Fascia di Rispetto e del Canale di Calma, una mini-fascia di vivibilità davanti all’abitato del sestiere di Palmaro.
Da subito sono state avviate petizioni on line indirizzate ad Autorità Portuale, Sindaco e media per dire “No al petrolchimico a Pra’”, una proprio dalla home page di SuPra’Tutto che è stata sottoscritta da molte centinaia di lettori e cittadini; un’altra promossa dalla Giunta Municipale è stata firmata da oltre 5mila praesi. In una affollata assemblea pubblica tenutasi a Pra’ nel Centro remiero mercoledi 27 febbraio le ragioni del No sono state elencate e ribadite con chiarezza e precisione; si è fatto riferimento ad un patto concordato con Autorità Portuale alla fine degli anni ’90, anche a seguito delle lotte e delle manifestazioni dei praesi di allora, per il quale il porto non può espandersi a ponente oltre il rio San Giuliano ed a levante oltre l’attuale sesto modulo. L’ipotesi di spostare i depositi chimici in un ipotetico settimo modulo ancora da costruire poi significherebbe far rimanere a Multedo quei depositi ancora per chissà quanti anni visto che ampliare il porto con ulteriori (ed inaccettabili) ampliamenti a levante presupporrebbe un cammino lungo forse decenni tra autorizzazioni e passaggi burocratici da affrontare e tempi di realizzazione.
<<Là dove si vorrebbero forse mettere i depositi di idrocarburi oggi si svolgono le evoluzioni veliche e si fà scuola di vela per i giovani; nel malaugurato caso in cui questa scelta venisse fatta i treni di accesso agli eventuali depositi chimici sarebbero accanto alla passeggiata ciclo-pedonale sul Canale di Calma ed al nuovo parco urbano che il Sindaco ha promesso di voler realizzare.>> ha detto Niclo Calloni, presidente del Consiglio di Comunità Praese nell’incontro del 6 marzo che ha chiesto invece a Signorini di banchinare finalmente il sesto modulo per evitare e scongiurare così ogni possibile ulteriore espansione del porto a levante anche nel futuro.

La delegazione praese ha fatto sapere che: << da anni i cittadini di Pra’ si aspettano la prosecuzione delle opere di mitigazione e compensazione iniziate con la Fascia di Rispetto. La gente a Pra’ vuole vedere che finalmente si realizzano opere in favore dei cittadini, per migliorare l’ambiente e la qualità della vita e invece è costretta a sentire parlare di trasferimento “del petrolchimico”>>.
Il Consiglio di Comunità ha informato i suoi interlocutori sui dettagli dell’impatto ambientale che il terminal container oggi causa su chi vive a Pra’ ed a Pra’ Palmaro in particolare ed ha chiesto di riavviare e far funzionare al meglio quei tavoli di contronto tra porto, ferrovie, terminalisti, Università, Regione, Comune, Municipio ed associazioni e comitati locali per trovare insieme le migliori soluzioni atte a favorire la convivenza tra porto e città, rispettando i diritti dei cittadini, migliorando il territorio e la qualità della vità dei residenti, così come si era già iniziato a fare qualche anno fà con una serie di tavoli tecnici promossi dalla Regione e la scorsa estate con l’avvio di un tavolo di confronto con il Municipio proprio a Pra’.

Guido Barbazza, co-fondatore della FondAzione PRimA’vera ha invitato a seguire gli esempi grazie ai quali in altre parti del mondo (negli USA e nel Nord Europa in particolare) sfide analoghe sono già state vinte sviluppando un rapporto mutualmente positivo e soddisfacente in grado di far progredire insieme sia l’economia che il rispetto dei cittadini, della salute e dell’ambiente urbano. A tal fine è stato chiesto al presidente Signorini anche un gesto positivo con la piantumazione di circa 200 alberi di alto fusto e sempreverdi lungo via Pra’ e nella zona immediatamente adiacente; gli alberi oltre a fornire ossigeno all’ambiente assolvono infatti anche al compito di filtrare l’inquinamento come ad esempio le polveri PM10 e sarebbero quindi dei preziosi alleati nel proteggerci dall’inquinamento atmosferico in attesa che l’elettrificazione delle banchine e normative vincolanti per gli armatori riducano drasticamente le emissioni inquinanti. Signorini si è detto disponibile a valutare la proposta per verificarne la fattibilità e si è impegnato a fornire una crologia più precisa per le opere già in programma, in particolare elettrificazione e dune.

Il Sindaco Bucci, da parte sua, ha confermato l’intenzione di realizzazione un nuovo parco urbano sulla sponda sud del Canale di Calma e di recepire la proposta ed i progetti del Consiglio di Comunità per estendere anche a ponente, nel sestiere di Palmaro, le migliorie e l’arredo urbano in stile P.O.R. di Via Pra’, nonostante il fatto che l’assessore ai lavori pubblici Paolo Fanghella non abbia certo nascosto le grosse difficoltà a reperire i fondi richiesti per l’opera.

Per quanto riguarda la questione dei depositi chimici, dopo avere appreso della nuova strategia di Autorità Portuale, non dobbiamo nasconderci la possibilità che una volta terminati gli studi preliminari l’istituzione portuale ed il Sindaco tornino a riproporre il porto di Pra’ come destinazione dei serbatoi di idrocarburi; nel qual caso la reazione del territorio dovrà essere altrettanto ferma e decisa. Il porto di Pra’ non soddisfa i requisiti di sicurezza e distanza dalle abitazioni richiesti. Inoltre Pra’ ha già dato e si è già sacrificata in maniera pesantissima per il bene della città e della nazione; ora ha il sacrosanto diritto alle opere di mitigazione e di miglioramento dell’ambiente annunciate da decenni e non può certo sopportare nuove servitù.