a cura di: Amministratore, Antonella Freri, Elisa Provinciali-
SuPra’tutto non poteva ignorare l’importanza di tale processo, peraltro formulato in modo abbastanza complesso, il che richiederebbe una trattazione lunga ed abbastanza ostica.
Indi pubblichiamo semplicemente le istruzioni di voto sintetiche ed un fac-simile delle due schede (Camera e Senato), sulle quali siamo invitati ad esprimerci.
Il gruppo di lavoro ha selezionato i candidati da intervistare sulla base di due criteri: i Capolista ed i Candidati contigui al nostro territorio. In ossequio alla par condicio, sono rappresentati i partiti maggiori. Per coloro che non risultano, al momento non sono pervenute le risposte ai tre quesiti, oppure non sono stati interpellati.
Si vota esclusivamente domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23
Indicazioni: a) il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato, e viceversa;
b) il voto espresso tracciando un segno sul nome del candidato uninominale collegato a più liste in coalizione, viene ripartito tra le liste in proporzione ai loro voti ottenuti nel collegio.
Si consiglia di apporre la croce sul simbolo scelto, in questo modo si scelgono pure i candidati, e si eliminano possibilità di annullamento scheda.
Le nuove schede elettorali sono dotate di un’appendice cartacea munita di un “tagliando antifrode” con un codice progressivo alfanumerico generato in serie; dopo che l’elettore ha votato ed ha restituito la scheda al presidente del seggio debitamente piegata, tale appendice con il tagliando è staccata dalla scheda e conservata dai componenti dei seggi elettorali, che controllano se il numero del tagliando sia lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda all’elettore; solo dopo tale controllo il presidente del seggio inserisce la scheda stessa nell’urna (art.31, comma 6, e art.58 del d.P.R. n.361/57, come sostituito dall’art.1, commi 18 e 19, della legge n.165/2017).
Cliccando sotto sul titolo avremo visione del fac-simile delle schede elettorali completo con i candidati del nostro collegio.
Fac simile Scheda Camera con Candidati Uni e Pluri per collegio Pra’
Fac simile Scheda Senato con Candidati Uni e Pluri per collegio di Pra’
Abbiamo chiesto loro:
A) Piano Regolatore Portuale Porto di Pra’: Qualora eletta/o si impegnerà affinchè il Piano regolatore Portuale per quanto riguarda il Bacino portuale di Pra’ continui ad essere indirizzato nell’ottica di “Porto isola – Porto Amico” concordato da FondAzione PRimA’vera con Autorità Portuale ? Con prolungamento Canale navigabile e Fascia di Rispetto lungo tutto il litorale praese e con contropartite per i cittadini PRIMA degli interventi di natura operativo-portuale ?
B) Ridiamo il mare a Pra’ – Palmaro: Qualora eletto/o si impegnerà per reperire i finanziamenti e creare le condizioni affinchè venga realizzato il progetto “Ridiamo il mare a Pra’-Palmaro” per mitigare il terrificante impatto del Bacino Portuale di Pra’ sul sestiere di Pra’-Palmaro, come da proposta della FondAzione PRimA’vera e del Consiglio di Comunità Praese ?
C) PalaPra’: Qualora eletto/o si impegnerà per reperire i finanziamenti e creare le condizioni affinchè venga realizzato il progetto “PalaPra'”, palazzetto dello sport sulla fascia di Rispetto di Pra’ per completare la “Cittadella dello Sport”, come da proposta della FondAzione PRimA’vera e del Consiglio di Comunità Praese ?
D) Appello elettorale
Presentiamo gli intervistati disposti in ordine alfabetico, prima gli Uninominali
Candidati alla Camera Uninominali e Plurinominali
Intervista a Cristina Pozzi Intervista a Roberto Traversi
Intervista a Mario Tullo Intervista ad Edoardo Rixi
Candidati al Senato Uninominali e Plurinominali
Intervista a Mattia Crucioli intervista a Roberta Pinotti
Intervista ad Angelo Vaccarezza Intervista a Sandro Biasotti
Grazie Supratutto fino a oggi nessuno si era mai curato di intervistare i candidati alle elezioni politiche su tematiche specifiche rigurdanti Prà. I piani regolatori portuali sono cose di interesse nazionale, forse se questo fosse stato fatto qualche decennio fa non avremmo lo scempio che abbiamo davanti alle finestre con i suoi mucchi di container. Chissà. Comunque ora meno male che si guarda avanti e si “marcano stretto” i politici di ogni colore.
Prà non aveva tra le sue risorse umane qualche candidato da imporre?
Perchè arrivano sempre da fuori e noi, da 50 anni, chiediamo con il cappello in mano elemosine, concessioni, permessi, rimedi ai guai ecc. ecc.
Un segnale di impotenza preoccupante, si fanno tante parole ma ogni volta si votano candidati che con Prà non hanno niente a che fare.
Cosa ci aspettiamo? Promesse. Che resteranno tali. Cosa vogliamo marcare i politici, non serve a niente. E’ una cosa vergognosa e imbarazzante. E’ il segnale che Prà non conta niente, è solo un serbatoio di voti. Meditate gente meditate.
Cosa li intervistate a fare se circola la voce che il ponente cittadino sia la “zona meno pregevole della città”?
Questi bussano a Prà e Voltri per prender voti e poi regolarmente si dimenticano che esistiamo.
Dice bene Mary, sono totalmente d’accordo.
Personalmente da decenni ho sempre perorato la causa della secessione del ponente genovese, se la rivendica Barcellona da Madrid la possiamo cavalcare anche noi questa idea che non è una minaccia ma un sacrosanto diritto all’autonomia.
Sono nato a Prà e la conosco bene, non ho la memoria corta: ci hanno rifilato il porto con tutte le conseguenze che viviamo sulla nostra pelle e in cambio – o prima o dopo- non ci hanno mai dato nulla.
Mi sono sempre chiesto come mai su questo aspetto i cittadini del ponente non siano mai stati in grado di farsi rappresentare da qualcuno del posto ma abbiano sempre accettato supinamente l’imposizione di politici venuti da fuori.
Magari gente in gamba, può essere, ma che con il ponente non ha mai avuto nulla da condividere o da spartire.
Li volete intervistare? Bene, fategli anche questo bel servizio ma aspettatevi l’ennesima sequenza di “farò”, “dirò”, “mi impegnerò”: solo promesse che volano al vento e vengono dimenticate regolarmente.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti ma a volte l’evidenza non ci basta. Neanche se dura da 50 – 60 anni e produce risultati disastrosi.
Il ponente cittadino e Prà in particolare sono un caso di rilevanza nazionale, per il degrado lentamente ma inesorabilmente metabolizzato. Le uniche cose buone sono venute dai cittadini locali che si sono rimboccati le maniche e hanno combattuto per i loro diritti.
Perchè non è possibile organizzarci per ottenere qualcosa di molto ma molto più incisivo e determinante? I numeri ci sono in termine di popolazione, dovremmo contare di più eppure perdiamo sempre il treno delle elezioni. Errore gravissimo che genera incapacità di negoziazione, carenza di rappresentanza e autoreferenzialità troppo spesso inconcludente.
Come ho già detto e scritto: L’ETERNA FILOSOFIA del MANIMAN.
La malattia del ponente: per guarire non bastano le aspirine o – come dicono a Roma – i pannicelli caldi ma delle dosi da cavallo di penicillina.
Caro Francesco, hai ragione da vendere.
Ma questa prospettiva di vedere le cose ce l’avrai in mente tu e altre due o tre persone, in tutto il ponente della città di Genova.
Qui si preferisce avere gente da fuori che comanda, eleggerli e poi magari criticarli. L’appartenenza ai vari partiti conta più degli interessi reali dei cittadini, al momento del voto.
Si chiama pregiudiziale ideologica e su questa i politici ci camperanno forever, a Prà e nel ponente.
Invece che essere uniti per la stessa battaglia comune ci guardiamo in cagnesco, centro, destra, sinistra e tutto il resto.
La politica lo sa e ci treppa. Se abbiamo subito il porto possiamo subire anche l’imposizione dei capi dei partiti a 360°.
Caro Francesco , non è esatto dire che ” circola la voce del Ponente zona meno pregiata” …detto così sembra un banale gossip.in realtà è stata la concreta , scandalosa affermazione di un funzionario istituzionale , preposto alla strategica gestione dei porti liguri, che si è permesso di insultarci tutti.
Il signore in questione, Signorini appunto, in questi giorni è stato inondato da mail di indignazione e protesta, leggasi i commenti all articolo dedicato. È ci auguriamo venga stigmatizzato pure dalle alte cariche.
Quanto alle interviste, non mi sta affatto bene la tua affermazione che siano.inutili: perché vedi, a Pra’ abbiamo la memoria lunga e se il candidato xxxxx avrà scritto determinate cose e magari, eletto ANCHE con i nostri voti, andasse a Roma a fare tuttaltro, avremo modo e maniera di ricordargli tutto.
Questo si chiama rappresentanza popolare , democrazia partecipativa, la gente che governa insomma è il fondamento del nostro sistema istituzionale. Se non crediamo più nemmeno a quello, allora tanto vale consegnarci al qualunquismo, che va a braccetto col MANIMAN!
Sorpresa ed addolorata da questa tua esternazione, la tua sorellina Elisa.
Lettura troppo frettolosa e pregiudiziale.
“Circola voce” significa riportare l’affermazione esatta di chi l’ha pronunciata, seppure in un contesto diverso da quello elettorale. Non ho detto che è una diceria ma una frase pronunciata. Circa i candidati da intervistare ppuò essere un ottimo servizio giornalistico. Mi chiedo come mai dal dopoguerra ad oggi (eccetto l’ottimo Giuliano Boffardi) Prà e il Ponente cittadino non siano stati capaci di mandare a Roma un deputato e/o un senatore in grado di vedere le cose dal più alto livello legislativo, di bloccare i danni subiti, di proporre qualcosa di utile e vantaggioso per la nostra gente.
Sono anni anzi decenni che votiamo foresti…. cosa vuoi che ti dicano questi, di questo turno elettorale?
Le stesse cose di sempre: parole e promesse. Se siamo a questi punti vuol dire che non le hanno mai mantenute. Tu pensi che adesso cambierà qualcosa? io no. Tu libera di pensarlo.
Partecipazione democratica e rappresentanza popolare sono ALTRE COSE da quelle che ricordi, non consistono nel “controllare” a posteriori se le promesse vengono disattese o mantenute.
Meglio esser dentro le cose piuttosto che fuori. Io li ho conosciuti e intervistati tutti, se ricordi, a proposito di interviste, nel mio libro DOVE VA LA POLITICA? Quindi se mi permetti penso e scrivo a ragion veduta.
E’ persino sconcertante ciò che scrivi: li votiamo e poi li aspettiamo al varco. Io avrei preferito che si fosse in grado di mandare a Roma qualcuno di qui, magari tu, perchè no? Ma non fare la tuttologa!
Ognuno di noi ha i suoi limiti. E ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione. Che resta opinione, non dogma o verità rivelata. Opinione: come la tua.
Mi fermo a “Puo’ essere un ottimo servizio giornalistico”, perché essendomici impegnata a fondo, lo prendo come un riconoscimento…Non vedo molte testate locali online svolgere un simile servizio al lettore ed elettore.
Candidarmi io? lo dici spesso, fratello, ma anche no, grazie, pertanto mi venga riconosciuta la capacita’ di attirare consenso…preferisco mille volte stare a Pra’, e verificare sul campo che le promesse vengano mantenute, ed, in caso contrario, mettermi alla tastiera e dire la mia.
Anche tu scrivi, e concorderai con me che ne uccide piu’ la penna che la spada!
Pero’ chiudiamo qui questo contrasto familiare, per piacere, e magari ci telefoniamo…lasciamo spazio al lettore e non annoiamolo con piccoli battibecchi.
Non vedo nulla di cui “indignarsi”:
È VERO.
Il Ponente Genovese, nella fattispecie Prà, è la fogna del Comune di Genova.
È inutile tirare a mezzo scuse, o meglio chiederle, le scuse.
Signorini ha detto il vero.
Da quarant’anni, forse ancora di più, Prà è il dimenticatoio di ogni sogno e ogni speranza.
Una discarica voluta, una fogna, appunto.
E noi andiamo pure a fargli il servizio e a vedere un po’ adesso cosa ci promettono.
Tanto siamo un porto ormai… Cioè la casa delle promesse da marinaio.
Certo che ce ne vuole, di coraggio.
È per curiosità, cosa Vi aspettereste da questo illuminante spot?
L’unica via CERTO che è la secessione.
Sarebbe stata da imporre decadi fa, quando (forse) lo scempio non era ancora completo.
Adesso non fosse altro uno porta a casa la dignità.
Perché la fogna e l’odore di catrame restano.
Voltri, forse, potrebbe sperare ancora qualcosa di concreto in una secessione.
La mentalità di Prà è tutta in questo giornaletto.
La mia domanda per Francesco è ancora più semplice:
Ma tu, cosa ci fai qui??
WB libero di commentare ma non ha capito mio bene il concetto espresso dai lettori peraltro nell articolo precedente. Non c è solo l indignazione e l offesa…anche noi lo diciamo che hanno ridotto Pra all anticamera dell inferno! Ma questo non è il motivo per aggiungere altra servitù ovvero i traghetti ad una situazione intollerabile. Come dire tanto è spregiato schifo più o schifo meno…
Eh NO È A QUESTO CHE CI RIBELLIAMO!!!
SE PRA È UNO SCHIFO CACCIATE LA GRANA PER RENDERLA ALMENO ACCETTABILE
E cmq se non ti piace questo ” giornaletto” non leggerlo ce ne faremo una ragione ..
Abbiamo centinaia di visualizzazipni al giorno….chissrne!
Francesco ci su benissimo è nato a Pra e segue le questioni e dice la sua. A volte scrive artiicpli ed e molto apprezzato. Cosa c è che non va?