Renato Polidoro #
Era una notte di mezza estate e la portacontainer Maesk Taikung rombava come una belva, cercavo di dormire ma era impossibile! mia moglie, la Maria Luisa, urlava con l’ineffabile marinaio della capitaneria di porto…”signora ora mandiamo il nostromo a bordo” diceva costui e io pensavo, ma poverino il nostromo sarà in branda…allora come in trance mi alzai e andai sul terrazzo: una Luna meravigliosa, come in un sogno mi vennero alla mente le parole della poesia di Giacomo Leopardi
“Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”
Che fai, luna, in ciel? dimmi che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti;indi ti posi
Ancor non sei tu paga
Di riandar i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move le greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? Dimmi ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?
Come in trance, nonostante le belve: la Taikung, ma soprattutto la Maria Luisa, ripensai le parole della poesia:
Che fai, nave, in porto? dimmi che fai,
rumorosa nave?
Sorgi la sera, e rombi,
Contemplando i Praesi;indi ti posi
Ancor non sei tu paga
Di riandar i sempiterni mari?
Ancor non prendi a schifo, ancor sei paga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del marinaio
Sorge in sul primo albore
Move le navi oltre pel mare, e vede
Porti, mari ed onde;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o nave: a che vale
Al praese la tua vita,
La vostra vita a noi? Dimmi ove tende
Questo vagar tuo breve,
Il tuo corso immortale?
E allora incominciai a pensare, ma dobbiamo per forza morire di container? La Fondazione Primavera si è data tanto da fare per presentare un progetto migliorativo, il così detto porto amico, ma siamo noi che diventiamo amici o è il porto che deve diventarlo ?
Ancora ci parlano o velatamente minacciano il ricatto occupazionale e di questi tempi….ma, detto tra noi, quando sono stati i tempi della non dico piena occupazione ma della bassa disoccupazione? Io ricordo che 40 anni fa ero in coda all’ufficio di collocamento per un sospirato posto di lavoro.
Il mattino seguente, stremato, ricominciai a pensare; finalmente la Taikung era partita, ma possibile che in tutto questo meraviglioso spazio del porto di Genova-Pra’ non possa starci null’altro che una immane distesa di container con poche centinaia di addetti e migliaia di autocarri rombanti e fumosi?
Mia moglie quando discutiamo e mi incaponisco mi dice che devo usare il pensiero laterale ed essere più creativo e allora mi son detto diventalo !
Ho incominciato nella mia testa progettare-sognare e ora a scrivere un nuovo porto ; via i container via le gru di banchina sempre più alte, via le gru gommate di piazzale col loro fumo nero e greve, via i carri ferroviari cigolanti e i locomotori diesel coi loro fischi assordanti.(ma chi devono avvertire i contadini che stanno su dalla torre Cambiaso! ) e infine via gli autocarri fumanti e soprattutto gli autisti tracotanti che forti delle dimensioni dei loro mezzi non si peritano di strombazzare giorno e notte davanti a Palmaro perchè devono entrare al Distriparc!
E ora direte voi? Ora abbiamo centinaia di migliaia di metri quadri ( dati dal sito VTE sup. 110 ettari) in piano ottimamente serviti dal casello autostradale di Genova-Pra’ e dal suo raccordo portuale, migliaia di metri di banchina portuale, un canale di calma che permette un facile e sicuro collegamento con l’aereoporto.
Sui futuri battelli , costruiti dal cantiere navale di Sestri Ponente,(tutto nuovo lavoro!)si trasporteranno i turisti che si imbarcheranno sulle navi da crociera ormeggiate nel nostro porto; lo sapete che l’aereoporto di Bergamo con i voli turistici muove 4-5 volte i passeggeri di Genova?( tutti nuovi posti di lavoro) il tutto senza intasare la nostra povera autotrada A10 tra Voltri e Cornigliano, come fanno ora gli autocarri porta container. Non solo: per il turista sarebbe già vacanza dal momento dello sbarco, perché è innegabile il fascino del viaggio in mare su un battello navetta, con vista sul porto e sulle colline, anziché un autobus.
Ma i vantaggi non finiscono qui perchè gli ampi piazzali potranno essere usati anche per dei parcheggi per i turisti in arrivo, penso a parcheggi ben alberati non certo a squallide distese di asfalto come ora! O anche a una struttura al massimo di due piani fuori terra ,altezza massima mt.8,00
Ma non solo: il passante ferroviario e la nuova stazione di Voltri (si di Voltri qualcosa per sbaglio c’e anche lì) potranno ottimamente servire per i treni provenienti dal nord Italia ed Europa e grazie al parco ferroviario, ovviamente rivisto, i treni potranno arrivare anche fin sotto le navi.
Credo che non esita al mondo terminal crociere più appetibile, possibilità di attracco per 4-5 navi contemporaneamente,si potrebbe attraccare anche sulla testa lato est, naturalmente collegate con l’impianto di elettrificazione delle banchine: un moderno e capiente terminal (mamma mia ma quanto lavoro ci sarà da fare! ) ampli parcheggi, comodi collegamenti ferroviari,spettacolare collegamento aereo portuale ( ma non sarà mica necessario ampliare l’aeroporto, “belin” nuovo lavoro )
Ma non è mica finita: con una semplice chiatta (ancora lavoro per Sestri Ponente) ancorata alla banchina potrebbero attraccare anche i traghetti, senza ulteriori riempimenti e dighe,ancora turisti per la Sicilia, Sardegna, Corsica e chi più ne ha più ne metta ( ancora lavoro… ma basta!) e probabilmente potrebbero rimanere una o due delle gru di banchina per i rifornimenti, ovviamente riverniciate di bianco!
Visto che il pensiero ormai è andato facciamolo liberamente svolazzare, e per Pra’, la tanto amata e vitupera Pra’?… e allora allargamento del canale di calma, ormai non ci sono più i container e quindi possiamo spostare gli attracchi delle barche sul lato sud, ma mica solo una fila di moli galleggianti….l’avete presente le marine tipo Miami (forse esagero ma qualcosa di simile …) e poi lato ferrovia? Beh, potrebbe tornare la spiaggia, si la spiaggia a Pra’… roba da matti, il mare a Pra’ non si era mai visto, ci sono bambini che prendono in giro i nonni quando glielo raccontano.
E ovviamente rimarrebbero i pescherecci e i cantieri navali e soprattutto il canale di regata che finalmente potrebbe essere messo all’onore del mondo.
Naturalmente gli scettici diranno: e la terra scavata? Dove la mettiamo? ma vi siete già dimenticati, a Pra’ non ci sono più i Container, allora usiamo la terra per modellare in parte il terreno degli ex primo, secondo , ecc.ecc moduli ( ancora lavoro!) ah, mi stavo per dimenticare, e poi chi lo sente Nanni Bianchi! E scaviamo un vero canale davanti a Palmaro con una vera zona verde a contorno, tanto non ci sono più i container e il Distriparck, così poi i turisti prima o dopo l’imbarco potranno visitare le ville di Pra’, ma anche di Voltri , siamo generosi. e qui la fantasia non solo mia ma degli operatori commerciali potrà allargare l’offerta.
Ma ora sul terreno variamente modellato che ci facciamo?…un po’ di casette, ma poche! Un bel grande parco, per chi ci è stato penso all’isola di Mainau sul lago di Costanza ( certo c’è da lavorare anche per l’Aster e pazienza, non si può avere tutto nella vita) poi ristoranti magari anche un albergo ( ancora lavoro!) magari una o più facoltà dell’università o scuole superiori e professionali che si occupano di ingegneria navale,meccanica,agronomia (mari e monti: a Pra’ c’è il pesto, ma anche tanta verdura fresca) turismo ma anche scienze marine (altro lavoro!)
Ora non so se c’è ancora posto, se per caso ne mancasse potremmo nell’angolo dove ora si trova la Concordia creare una penisola di adeguate dimensioni, su cui installare un ristorante e relativo belvedere, ovviamente non quando ci sono le mareggiate; oppure si chissà ,opportunamente protetti dietro una vetrata
Guardare la schiuma delle ondate e pensare a quando a Pra’ cera il mare.
Voi dite: bella pensata, ma sono tutte parole e il progetto?… è vero. Allora si potrebbe sperare che le amministrazioni: Regione, Comune ma anche Ente Autonomo del Porto, potrebbero indire una bella gara magari per giovani architetti, urbanisti, ingegneri (25-50 anni) basta archistar, largo ai giovani, con l’indicazione precisa di costruire basso e in uno stile che richiami le case Liguri, non certo l’ orribile torracchiotto vetrato verde, fuori da ogni contesto e visibile da ogni dove, senza alcun rispetto per il paesaggio! Se poi sarà possibile nel rispetto delle norme di legge il bando di gara dovrebbe in qualche modo favorire progetti dell’università o di laureati Genovesi.
E le Palanche chi ce le mette? sempre pensando col pensiero laterale mi viene in mente che esistono gli emirati arabi. Si non scherzo, vedete cosa è successo per Alitalia… Certo bisogna che i nostri amministratori ci credano e si diano da fare, nel mondo di soldi non ne mancano specialmente quando ci sono dei ritorni sicuri come quelli legati al turismo, e se il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri a cui la parola certo non manca , magari stimolato dai nostri ministri e deputati ci aiutasse…
Ah, dimenticavo! a Genova abbiamo la sede della Costa Crociere e l’Acquario, chissà magari potrebbe interessare, ma potrebbe interessare anche a MSC, alla Carnival, o Royal Caribbean, un pò di sana concorrenza.
Alla fin fine vorrei solo ricordare a tutti Praesi, Amministratori locali, Imprenditori sempre lamentosi e bisognosi di finanziamenti, che volendo le alternative per creare lavoro ci sono eccome , certo basta crederci. Per concludere, mi direte, e i container dove li mandiamo? ma a Vado, dove stanno realizzando una nuova piattaforma e a Calata Bettolo, idem come sopra.(Pensate che c’è gente di Cogoleto ed Arenzano che lavora a Pra’ e quindi andare a vado per loro è ancora più comodo!)
A chiusura un piccola considerazione: ma a chi servono le ciabattine infradito, le magliette e le borse copiate che arrivano con questi container?… ai magnati cinesi! non certo ai lavoratori italiani in cassa integrazione.
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