Ridateci ” Villa Fiammetta” dicono i bimbi, le donne e gli uomini di Pra’

Elis@Provinciali –

Ne abbiamo già parlato, su SuPra’Tutto, del “tormentone” Villa Fiammetta: i cittadini si lamentano da mesi, l’area ludica e ricreativa svolgeva una funzione indispensabile, in particolare per i vicini sestieri Palmaro e Sapello. Chi non può andare fino al parco Dapelo, i bambini piccoli, gli abitanti delle vicine via Taggia, Pra’ e Pieve di Teco sono da sempre affezionati a questo spazio urbano, tanto che sorse un ‘associazione, gli “Amici di Villa Fiammetta”, con il compito, tramite un patto di collaborazione siglato col municipio, di vigilare , aprire e chiudere i cancelli, svuotare i cestini ecc.ra, negli anni ’90. I volontari si alternano, e tra varie vicende, si mantiene nel tempo un certo decoro, mentre si succedono eventi e manifestazioni all’interno del parco; nel 10 ottobre 2015 i giardini sono intitolati ad Antonietta Vignolo, staffetta partigiana della Brigata 334 Est SAP: “Tonia” il suo nome di battaglia. Recentemente, la Fondazione Primavera, appone ai cancelli una pregevole targa, come moltre altre simili sul territorio, per valorizzare l’ origine dei principali edifici e munumenti storici in Pra’. Facendo un passo indietro, leggiamo che la villa gentilizia prospicente l’area del parco, sorse alla fine del sec. XVI, edificio imponente, ai tempi dotata di un fossato difensivo, di proprietà della famiglia Negrone, passò poi ai Vigo, ed infine ai Dufour, i quali la donarono alle congregazione delle “Suore di Santa Caterina da Siena”. Esse l’abitarono a lungo, svolgendo azione di protezione e cura dei bisognosi. In seguito, in un passato piu’ recente, le suore si trasferirono in una dependance attigua, continuando l’opera di formazione , in particolare di bambini e ragazzi in larga parte affidati alle religiose dai servizi sociali. Essa prosegue tuttora, con l’aiuto alla Parrocchia per il catechismo e la liturgia. Nell’edificio principale, non piu’ utilizzato, possiamo ammirare preziosi affreschi di Andrea Ansaldo e Sebastiano Galetti nell’attigua cappelletta, mentre la parte esterna, transennata e’ in piena incuria.
Torniamo ai giorni nostri: tutti abbiamo visto i cancelli chiusi, i giochini divelti ed abbandonati, lo stato di degrado di un parco urbano che, sorgendo in un’area urbana densamente popolata ed edificata , costituisce un piccolo “polmone verde”, ma sembra non venir preso nella dovuta considerazione; i cittadini rilevano che negli ultimi anni la situazione è andata sempre più logorandosi, tanto che vi sono state interpellazioni e discussioni in merito. I piu’ recenti atti, nel 2019, riportano l’intenzione dell amministrazione comunale di aumentare il verde, ripristinare tutta la parte vicino al campetto sportivo, i muretti e le gradinate, risanare l’area ludica con nuovi attrezzi più sicuri, (alcuni bimbi si erano fatti male), ed anche una dotazioni di giochi utilizzabili da tutti, con diverse abilità. Che siano i consueti tempi biblici o altro, nulla di tutto ciò è avvenuto.
C’è stato poi il lungo lockdown per il Covid, con l’interdizione alla frequenza dei parchi, chiusi al pubblico. Come una casa che non viene da tempo aperta, frequentata e vissuta, il degrado se possibile, è aumentato, il tempo ha reso le spianate tappeti di foglie secche ed erbacce infestanti, i muretti sempre più scrostati ed imbrattati di spray, vandalizzate la casetta e gli scivoli, mentre anche la Villa vicina è invasa dalle sterpaglie, con rischio concreto di incendi…desolazione, abbandono, ed insicurezza, questo percepiscono gli abitanti.
Abbiamo sentito il presidente del municipio, Claudio Chiarotti, il quale riferisce che <<Ho fatto recentemente un sopralluogo, con Aster, e i lavori dovrebbero sbloccarsi , il problema è che, purtroppo l’intesa per la gestione del parco da parte dei volontari è cessato a far data dall’11/08/2021. Pertanto ho scritto agli assessori di competenza che è necessario provvedere in tempi brevi alla ripresa del servizio di apertura e chiusura dell’area, alla manutenzione ordinaria, come lo svuotamento cestini porta- rifiuti, e ripristino delle strutture esistenti.>>
A questo punto assistiamo ad una serie di risposte quanto meno sconcertanti: pare che “l’inserimento di nuovi parchi, cancelli ecc comporti il pagamento della nuova e aggiuntiva parte di servizio, a carico del municipio o direzione che lo richiedono!” <<Mi viene comunicato che il municipio dovra’ provvedere anche agli atti amministrativi di affidamento, magari rivolgendosi direttamente alla cooperativa Solidarietà e Lavoro per un preventivo di spesa, in più missive la sostanza è: la Direzione Politiche sociali/ il settore Parchi Pubblici hanno esaurito le possibilità finanziarie di assumersi tale impegno>>.
Risulta difficile accettare di considerare “nuovo” un parco trentennale, se i cittadini non riescono più ad ottemperare alla convenzione, la gente pensa che i nostri amministratori debbano comunque portare avanti la gestione dei giardini, bene pubblico per eccellenza. Continua Chiarotti << Alle comunicazioni ricevute, rispondo che, pur prendendo atto di una situazione non facilmente risolvibile, occorre trovare la procedura che permetta la fruizione e la manutenzione del parco urbano, che ricordo essere di competenza comunale, in quanto parco chiuso. Il Municipio, per mancanza di risorse economiche, ritiene si debbano trovare fondi ad hoc, nell’ambito del budget cittadino…ho inviato tanto a Pierluigi Grignani, che ad Emilia Palomba, Gianluigi Frongia, Direzione settore Parchi Pubblici, all’assessore Pietro Piciocchi, lavori e manutenzioni e resto a disposizione>>. Apprezziamo gli sforzi di Chiarotti e la disponibilità nell’averci rappresentato questa cruciale situazione, che però, parlando con gli abitanti, è vissuta con amarezza e sconcerto, e come sempre, delle dinamiche nei rapporti istituzionali, che creano rallentamenti e disfunzioni, scaturisce una ricaduta negativa sui cittadini e sui loro diritti per una vivibilità soddisfacente.
<<Uno dice che non è sua competenza, l’altro che non ha i soldi, un terzo ancora che si faranno i lavori…intanto noi restiamo a bocca asciutta, non possiamo andare a prendere un poco di fresco, a leggere il giornale su una panchina, a far giocare i nostri figli! Se poi faranno i lavori, lasciamo chiuso o stiamo senza controlli così vandalizzano di nuovo tutto?>> Questo pensa l’uomo della strada, purtroppo, e dargli torto è veramente, sinceramente, difficile.