Ricordo di Bruno Pettinati, l’ultimo grande pittore della spiaggia di Pra’

Guido Barbazza –

I Cittadini di Pra’ hanno appreso della scomparsa del popolare pittore locale Bruno Pettinati dai manifesti funebri postumi fatti affiggere dalla sua famiglia, che annunciavano la sua scomparsa, in quel di Moncalieri, il 25 novembre u.s., alla veneranda età di 92 anni. Nato a Torino nel 1929, Bruno conobbe e sposò una ragazza di Pra’, una Bruzzone, e con lei andò a vivere in Piemonte. Tuttavia la moglie soffriva di asma e alla ricerca di un clima più salubre gli sposi tornarono a Pra’, dove lei aveva una sorella gemella, tuttora vivente. L’artista fu quindi adottato dalla nostra cittadina, che amava particolarmente per la luce dei suoi cieli e paesaggi, ritenendo Pra’ un sito ideale, unico, dal punto di vista pittorico. Iniziò così una vasta produzione artistica, che si può stimare in un migliaio di dipinti. Aprì uno studio in Piazza Sciesa, molto frequentato dai suoi estimatori ed in cui trasmise tecniche ed estro a numerosi aspiranti pittori praesi, tra cui Roberto Mürer. Racconta Maria Merello, praina D.O.C.,: «Il maestro aveva la capacità, con poche pennellate, di tratteggiare sia le persone sia i luoghi della nostra amata Delegazione. Su scelta di mia figlia, allora adolescente, acquistai “lo scoglio dell’oca”, che tuttora adorna il mio salotto e la curiosità di questo dipinto sta nel fatto che l’artista aveva raffigurato, sullo sfondo, la sagoma di una petroliera, quando il nostro bellissimo litorale era ancora intatto. Forse un triste presagio della distruzione della spiaggia di Pra’ avvenuta negli anni successivi». Il pittore Bruno Pettinati si forma alla scuola di Giovanni Guarlotti e di Angela Meticci. Tradizionalista per temperamento, nella sua pittura segue la scia dei paesaggisti piemontesi post-impressionisti. Ottimo disegnatore, ama la natura e l’ambiente così come si presenta all’occhio e li traduce sulla tela, senza alterazioni di forme e di colori, con impressioni immediate. I praesi ben conoscono ed apprezzano il suo inconfondibile tratto, soprattutto quando riproduce angoli e scene di vita della nostra delegazione. Pettinati è stato Membro del Consiglio Direttivo della galleria “Le Prigioni” di Pra’, della commissione artistica del “Gruppo Pittori e Scultori” e di varie giurie di premi di pittura oltre che autore, insieme al critico d’arte Adalberto Rossi, del volume “Artisti Figurativi del Piemonte”. Insegnante di pittura e disegno ed ex-dirigente del “Gruppo Belle Arti della Lancia”, Pettinati ha preso parte a numerose mostre collettive, sia in campo regionale, sia nazionale, meritandosi numerosi riconoscimenti e premi. Alcune sue opere di grande formato raffiguranti il litorale di Pra’ sono esposte al Palamare di Pra’. Infine, dal 2011 per molti anni è stato un bravo, entusiasta e valido maestro, molto paziente per gli allievi del Centro Universitario Ponente. «Abbiamo lavorato, imparato tanto, con soddisfazione. Una meravigliosa esperienza» ricorda con affetto Maria Merello, una delle sue allieve. Comunque, come ha sottolineato Elisa Provinciali «Pettinati era una persona pienamente inserita nel nostro tessuto sociale e di amicizie. Con la moglie facevano viaggi organizzati dalla Parrocchia, partecipavano a cene conviviali. Al CUP erano 13 allievi sempre uniti e fedeli, lui li valorizzava e non mancava mai di correggere le loro “opere”, impreziosendole con i suo sapienti ritocchi. Ad esempio, il quadro, “La Chiesa di San Pietro”, l’ha dipinto Maria, ma il Maestro, con le sue inconfondibili pennellate, l’ha rifinito e controfirmato». Bruno era anche un abile musicista, suonava il pianoforte, così dipinse anche la Banda Musicale di Pra’, la “Carlo Colombi” in azione, opera riportata nell’ “Antologia Praese”. Dopo la morte della moglie e l’avanzare dell’età Pettinati fece ritorno in Piemonte, alloggiando in una casa di cura, dove è mancato. Di Bruno a Pra’, oltre alle sue pregevoli opere, si ricorderà il suo carattere sempre allegro, scherzoso, giocherellone, di eterno bambino, un folletto, con quella luce che sprigionava dagli occhi vispi. Qualche anno fa si era reso disponibile per la raffigurazione pittorica del territorio di Pra’, in collaborazione con la FondAzione PRimA’vera, occasione che mi aveva dato l’opportunità di incontrarlo nel suo appartamento in via Airaghi, sopra la Farmacia, e di apprezzare la sua vivida intelligenza, ancora ben lucida e guizzante. Non altrettanto però erano le sue mani, così il progetto e l’idea rimasero tali. Come Evasio Montanella, Bruno ha dipinto Pra’ nelle sue mille sfaccettature: lo Scoglio dell’Oca, l’Arco da Main, Torre Cambiaso…i suoi dipinti vengono conservati con affetto nelle case dei Praesi, e le raffigurazioni della spiaggia di Pra’ sono le ultime in assoluto di un grande pittore, prima della devastazione portuale che la inghiottirà e la farà sparire per sempre. Ciao Bruno, i tuoi colori non sbiadiranno mai.