Elis@ Provinciali – Ha suscitato sentimenti di emozione ed affetto il suo nome attribuito alla Borsa di Studio per il miglior studente della scuola secondaria superiore, in moltissimi tra coloro che ci seguono e’ riaffiorato il ricordo di questo ragazzo solare,scomparso prematuramente, nel novembre del 1995, ed il desiderio conoscerlo in altri lettori.. Tracciamo alcuni, brevi cenni biografici.
Classe 1969, Yuri è cresciuto nel sestiere di Palmaro ed ha frequentato le scuole elementari all’Assunta, le medie all’Assarotti e, infine, l’Istituto Tecnico Odero. Vivace e sempre sorridente, Yuri è stato un ottimo judoka, ottenendo, precocemente, risultati importanti a livello regionale. Terminati gli studi ha lavorato inizialmente come “piccolo di camera”, sulle navi della Costa Crociere, e della Tirrenia, poi a bordo del peschereccio Rondine II di Pra’, prima che uno schianto sull’autostrada Genova-Livorno se lo portasse via: una morte iniqua, giunta repentina a troncare le sue speranze, i sogni, il futuro. Poche, crude ed insufficienti parole, per narrare una persona, una tragedia.
Abbiamo intervistato Alessandro Carra, amico di Yuri dall’infanzia, per avere una testimonianza fedele di chi era veramente questo ragazzo dal sorriso indimenticabile. ” Siamo cresciuti insieme, in via Bordighera che all’epoca brulicava di ragazzini, con le porte da calcio disegnate nei muri, il pampano marcato per terra, le biciclette legate ad un palo e la “palla avvelenata” che radunava grandi e piccoli, femmine e maschi.
Eravamo accomunati, oltre che dall’anno di nascita, dall’indole “un po’ vivace” che, all’epoca, era definita con espressioni meno indulgenti. Dopo le elementari in sezioni diverse, abbiamo frequentato i tre anni di medie all’Assarotti nelle stessa sezione, la B.
Quindi, come avrai capito, abbiamo condiviso l’infanzia e primi anni dell’adolescenza, fianco a fianco, quasi quotidianamente: la scuola, i giochi, le zuffe, le birichinate, le risate e le lacrime. Le giornate non finivano mai: quante avventure potrei raccontare …
Dopo la maggiore età ci siamo un pochino persi, ma gli incontri, anche se occasionali, erano sempre densi di affetto e complicità.
Poi, un lunedì mattina, mentre preparavo la mia tesi di laurea, sfogliando le pagine del Secolo XIX, ricevo la notizia che uno schianto al rientro da una serata in discoteca se lo era portato via.
Sono rimasto impietrito e, incredulo, ho riletto decine di volte quell’articolo, con la vana speranza che si trattasse di un errore, che ci fosse uno sbaglio. Purtroppo no.
E, come spesso accade, ti accorgi di quello che provi per una persona, soltanto quando l’hai persa.
Solo allora mi sono reso conto di quanta parte lui avesse avuto nella mia infanzia.
Nel tempo ne ho sentito forte la mancanza, ma porto con me ricordi meravigliosi dei lunghi pomeriggi trascorsi insieme, del suo sorriso contagioso e qualche volta beffardo, della sua lealtà e della sua incredibile energia. E dei nostri, tanti segreti.
Intitolargli la “borsa di studio” è stato un modo per riabbracciarlo e, idealmente, per farci un’altra corsa spensierata a perdifiato nel nostro vecchio cortile.”
Questa la toccante testimonianza di Alessandro: amici per sempre, al di la’ della scomparsa, Yuri vivra’ e sara’ ricordato in questo modo importante, premiando uno studente meritevole del Liceo Scientifico Luigi Lanfranconi.
Perche’ le persone che amiamo non muoiono mai per davvero: le portiamo nel nostro cuore, nel nostro ricordo affettuoso…Un pensiero particolare alla famiglia ed agli amici di Yuri Terrile, da tutti noi, con amore.
Ricordo Yuri, ho in mente la sua scomparsa prematura e devastante per quanti lo conoscevano.
Giusto ricordarlo, segno di una simpatia da parte di tanti, di un dolore condiviso. Bellissimo il ricordo dell’amico Alessandro Carra.
Le persone che hanno fatto parte della nostra vita vivono nei nostri pensieri, impossibile dimenticare.
Meteore che transitano veloci in un cielo stellato di suggestioni indimenticabili, ognuno ha le sue e sono tutte importanti.
Ciò che resta nel cuore prima o poi altrove rinasce.
A Yuri, un pensiero da parte di ciascuno di noi…. “Lontano da qui c’è un giardino fiorito dove noi ti aspetteremo”
Non ti conoscevo veramente, dolce ragazzo dagli occhi profondi e dal sorriso scanzonato. Ma ho l ‘impressione di aver, magari, incrociato la tua strada, qui sul nostro territorio. Spero che tu sia in pace ora e che tu possa vedere e sentire in quanti ti ricordano e ti vogliono bene.
Yuri che ricordo io era un bimbetto pieno di riccioli e di una vivacità infinita. Abitava nel palazzo di fronte al mio, nella bella Palmaro di tanti anni fa. Allora, si giocava nella “piazzetta”. Una sorta di cortile all’aperto, con poche macchine, facciate pulite, gli “stradini” che ripulivano i marciapiedi dalle erbacce, il portinaio che curava le ortensie dell’aiuola condominiale. La “piazzetta” era il ritrovo dei bambini di Via Bordighera e dintorni, era il luogo del rito mattutino della spesa e delle due chiacchiere col fornaio, con Maria e Vittorina nel negozio di verdura, con l’indimenticata Lilly sulla soglia dei suoi “commestibili”. I bambini come Yuri erano figli di un quartiere vivo e pulsante di quel concetto che si è perso e si chiama “vicinanza”. Le mamme della “piazzetta” erano le mamme di tutti. Quando si affacciavano alla finestra e chiamavano a squarciagola una, due, tre volte, sapevamo che era ora di cena e si correva tutti, perché i ritardi erano poco ammessi, ma proprio poco. Quel ragazzino dal sorriso aperto è cresciuto qui e quando ha smesso di far impazzire le bambine “con le cannette”, come tutti, ha preso la sua strada. Ma per la “famiglia” del quartiere è rimasto un figlio. Per mia sorella, che gli era più vicina anagraficamente e per i tanti ragazzi di Palmaro della loro compagnia, è rimasto un amico, un compagno, una tessera insostituibile di quel mosaico di sentimenti che è la giovinezza. La sua morte improvvisa è piombata sulla nostra piccola comunità come un fulmine. Ci ha lasciato attoniti, pervasi dal dolore misto a rabbia e incredulità, che rende le morti tanto premature semplicemente inaccettabili. Troppo ingiuste, incomprensibili da qui all’eternità. Una perdita immensa per ognuno di noi. Bellissimo questo ricordo di Alessandro, vibrante d’affetto e pieno di nostalgia. È così che i compagni dei nostri anni devono viverci nel cuore, vincendo la morte con la memoria di cio’ che sono stati, di quanto di buono hanno fatto, di quanto hanno arricchito la nostra vita. A me resta negli occhi e nell’anima il suo sorriso furbo e scanzonato. E un gran desiderio, ogni volta che la incontro, di abbracciare la sua mamma. Una di quelle “mamme della piazzetta”, esempio inesauribile di una forza, un coraggio e una dignità straordinari. Ciao, Yuri.
Yuri non era mio alunno, ma svolgevamo attivita’ di “Classi Aperte”, e quindi lo ricordo molto bene: impossibile dimenticare il suo amore per la vita, la sua vivacita’, il suo contagioso sorriso, il suo sguardo aperto…
Carissimo Alessandro, le tue parole mi hanno riempito di gioia e commozione. E’ per me, di grande aiuto sapere quanti hanno amato mio fratello e quanti lo ricordano gioioso e felice. Grazie davvero con tutto il cuore per questa bellissima iniziativa da parte mia e di mia madre.