Guido Barbazza-
La stazione di Pra’ venne inaugurata il 17 Gennaio 1856, anno in cui fu realizzata la linea ferroviaria Genova – Voltri che, successivamente, venne prolungata fino a Savona e poi fino a Ventimiglia. Era costituita, (e come tale è giunta ai giorni nostri senza alcuna modifica sostanziale), da un corpo centrale di forma cubica, e due corpi laterali, più bassi, a forma di parallelepipedi, tutti con tetti a spiovente in ardesia. Al piano terreno del corpo centrale vi era l’ingresso, con tre archi, l’atrio, l’accesso ai binari, la biglietteria ed il telegrafo, l’ufficio del capo stazione; al primo piano gli alloggi per il capo stazione da cui, all’epoca, si doveva godere di una vista impareggiabile sulla spiaggia e sul mare. Il corpo laterale di Levante alloggiava la sala di aspetto ed il locale del Dazio, più le scale di accesso al sottopassaggio che conduceva al binario lato mare, quello di Ponente i magazzini per i bagagli e le merci in spedizione ed in ricezione. Subito fuori dall’ufficio della biglietteria e telegrafo, sulla banchina, riparata dalla elegante pensilina in ferro chiodato, vi era la cabina di comando degli scambi e dei segnali. Una ulteriore costruzione fu aggiunta in seguito verso Ponente per i servizi igienici ed altri locali tecnici. La stazione aveva anche una pensilina sulla banchina lato mare che, in seguito, venne allargata ed ammodernata con una vera sala di aspetto. Sulla banchina principale vi era una graziosa fontana con i pesci rossi e, su quella lato mare, una stele a ricordo di un ferroviere caduto durante la guerra. Oltre ai due binari principali di transito, la stazione era dotata di due binari morti, uno lato monte a Levante ed uno lato mare a Ponente, ed una gru, per il carico e scarico di merci, posta poco a Levante dell’edificio. L’illuminata politica delle Ferrovie del tempo prevedeva per le stazioni un progetto standard modulare che consentiva notevoli risparmi per effetto scala e semplicità di costruzione. L’edificio della stazione di Pra’ era infatti identico in tutto e per tutto, ad esempio, a quello di Pegli (come si può notare ancor oggi) e quelli di innumerevoli altre stazioni sparse sul territorio dell’allora Regno del Piemonte. E’ triste notare come tali saggi e basilari esempi non siano stati in alcun modo tenuti in considerazione quando, pochi anni fa, è stata costruita la nuova stazione di Pra’, un vero obbrobrio di irrazionalità ed inefficienza. Riesce difficile pensare che, a parità di costi, non si potesse fare di meglio. Per non sbagliare bastava replicare lo stesso edificio, utilizzando tecniche moderne, né più, ne meno. E, oggi, i Praesi avrebbero una vera stazione. Invece, con il “progresso”, il 2 Aprile 2006 la vecchia stazione è stata abbandonata ed è stata inaugurata la nuova, in “Pompa Magna”, con tanto di partecipazione di personaggi politici illustri, quali gli allora sindaco di Genova Giuseppe Pericu e presidente della Regione Claudio Burlando. La realizzazione del progetto di spostamento a mare del tratto di linea , costato all’ incirca 35 milioni di Euro, di cui due e mezzo solo per la stazione, ha previsto la creazione di altri tre binari e di diversi viadotti sul Branega, sul Rio San Michele e sul Rio San Pietro; secondo le previsioni, nel giro di pochi mesi sarebbero state realizzate anche le fermate metropolitane di Pra’-Palmaro e Multedo. Pochi mesi sono diventati anni, precisamente dieci, e di nuove fermate per un servizio metropolitano nemmeno l’ombra, anche se qualcosa, forse, e molto, molto lentamente, si sta muovendo. Dunque due milioni e mezzo di Euro, per una stazione che non può essere considerata all’altezza delle aspettative. L’edificio e rampe di accesso sono stati realizzati in nudo cemento armato, da subito ricoperto ed imbrattato da scritte e disegni vari nonostante le telecamere di sorveglianza: ma a cosa servono se non a riprendere, identificare e punire i maleducati ed i vandali di turno ? Quando piove non esiste alcun posto dove ripararsi; non bastano di certo le pensiline, per di più scoperte, che, originariamente neanche previste, sono state realizzate in seguito sotto la pressione dei pendolari. Non ci sono i servizi igienici, nè alcun presidio di personale delle ferrovie. Infine, gli spazi all’aperto sotto i viadotti ferroviari sulle sponde del Rio San Pietro sono zeppe di rifiuti, anche pericolosi e speciali, come vecchi elettrodomestici e batterie esauste, oltre che ricovero di parallelepipedi in cemento armato probabilmente usati per le prove di collaudo statico dei ponti al momento della loro costruzione. Nel frattempo, come se non bastasse, la stazione di Pra’ è stata “degradata” dalle ferrovie a semplice “fermata”, senza considerare il fatto che, a seguito della realizzazione del nuovo tratto di linea e del nuovo “edificio”, la stazione di Pra’ si trova di fatto ad essere l’unica in tutta Genova ad essere provvista di un ampio parcheggio libero e, cosa non trascurabile, a trovarsi in corrispondenza di un attracco della “Nave Bus”. Oggi la stazione di Pra’, proprio per la sua facilità di accesso e di parcheggio, è una delle più frequentate di Genova e della Liguria, raccogliendo un bacino di utenza che va dalla parte di Ponente di Pegli fino a tutte le alture pegliesi e praesi e su fino a Masone e persino Campoligure. E’ utile sottolineare che la nuova stazione di Pra’, come del resto lo era la vecchia, è una delle due sole stazioni genovesi ad essere affacciate sul mare: Nervi e Pra’, appunto. E’ evidente come il progetto della nuova stazione di Pra’ si sia configurato nei tempi nefasti in cui Pra’ veniva fatta a pezzi territorialmente ed identitariamente, asservita ad altrui interessi e necessità, in cui tutti decidevano su Pra’ ed i praesi tranne i praesi stessi. La FondAzione PrimA’vera si è fatta perciò parte attiva per illustrare a Reti Ferroviarie Italiane la nuova situazione di Pra’, che ha da un paio di anni iniziato un percorso nuovo, partecipato e propositivo,
caratterizzando dalla collaborazione con Municipio, Comune, Regione ed altre autorità ed enti competenti, per porre rimedio agli errori del passato e costruire la Pra’ Futura, bella, seppur in modo diverso, come un tempo. Reti Ferroviarie Italiane si è dimostrata sensibile ed attenta alle esigenze della cittadinanza, accettando di buon grado di valutare soluzioni atte a migliorare sia l’estetica ed il decoro, sia la funzionalità della stazione di Pra’, e allo scopo, il prossimo 21 aprile si terrà a Pra’ un incontro RFI – FondAzione. La FondAzione ha già identificato proposte, quali il rivestimento in piastrelle delle aree di passaggio, con tonalità madreperlacee, ponendo come riferimento quanto realizzato per la stazione della metropolitana di Genova – Sarzano, il montaggio di targhe che evidenzino che non si tratta di una stazione anonima, bensì di quella di Pra’ e la pulizia ed il ripristino delle aree sotto i viadotti e la chiusura degli spazi con grate robuste ed a prova di scasso. Altre proposte sono in fase di elaborazione. Tutti i cittadini di Pra’ sono invitati a far pervenire alla FondAzione, tramite i commenti a questo articolo su SuPra’Tutto, le loro idee per migliorare la stazione di Pra’, che saranno tenute in evidenza e presentate in occasione dell’incontro con RFI. AAA idee cercasi.
Interessante articolo…si apprendono informazioni e curiosita’ sulla vecchia Stazione, che non sapevo: la vaschetta con i pesci rossi è una chicca, non mi pare di averla mai vista!
Sara’ molto importante ricevere idee e suggerimenti dai cittadini, in previsione del prossimo incontro con le Ferrovie: arrivando in un luogo, diciamo che la stazione ne potrebbe essere il biglietto da visita e quindi, va realizzata e mantenuta negli standard estetici, pratici, di accoglienza e rigorosa pulizia il piu’ alti possibile.
Ottima idea. Sottoscrivo in pieno. Mi piacerebbe vedere i muri di cemento armato colorati. Si potrebbero coinvolgere gli studenti del liceo artistico. Se non sbaglio hanno colorato qualcosa sotto la sopraelevata. Abbasserei il muro adiacente la scalinata chiusa. Insomma toglierei tutto il cemento superfluo …. colorando il resto
Anche la “nuova” facoltà di economia ha la stessa logica. ..pensiline nei corridoi che non riparano né da acqua né da vento…in zona fortemente ventosa…
ed è anche un po’ la logica delle “nuove” pensiline delle fermate dei bus…
mi sa che con l’andare degli anni si perde sia il senso estetico che funzionale..
detto questo, così su due piedi non mi vengono in mente miglioramenti estetici…è nemmeno funzionali…
ma trovo che l’iniziativa sia assolutamente encomiabile e quindi spero di farmi venire qualche idea per partecipare in maniera costruttiva e propositiva..
ps. Davvero la fontana coi pesci rossi…?! 🙂
In alcuni paesi d italia le rotatorie, aiuole, vasche con pesci rossi, zone abbellite da piante o fiori etc, vengono affidate alla cura di commercianti o ditte in cambio di una targa pubblicitaria gratuita. Penso che tutta Pra, non solo la stazione, potrebbe essere molto più bella e soprattutto pulita.
Dal punto di vista funzionale, la nuova stazione di Pra’ è un totale “non senso”, come sa bene chi viaggia e si ritrova ad attendere il treno, soprattutto in inverno, magari con pioggia e vento cui è impossibile sottrarsi. Non finirò mai di applaudire il genio che ha saputo concepirla con tanta attenzione alla esigenze dei pendolari, già massacrati da soppressioni, ritardi, evaporazione di treni e altre amenità ferroviarie. Sotto il profilo architettonico, poi … che dire? Semplicemente, una valutazione non è possibile perché, a mio vedere, il punto di vista architettonico non c’è, non esiste. È uno spazio affogato nel cemento più grezzo, ricavato alla bell’e meglio nel ventre squallido di un viadotto, “ecomostro” degno di tante brutture praesi, dall’autostrada in bocca alle case, alla colata delle “lavatrici” in collina, allo sfascio del litorale e avanti così. Una pensata, la nuova stazione ferroviaria, che sigla una vera ode allo scempio urbanistico e paesaggistico. Non potendo, penso, intervenire strutturalmente, il solo modo di conferirle un minimo dì dignità è forse quello di reinventare gli spazi, rendendoli funzionali alle esigenze dell’utenza e non mi dispiace l’idea di ingentilire tutto quel grigiore con parti colorate e, magari si potesse, con murales. Che io trovo bellissimi, nella loro funzione estetica e, nel migliore dei casi, anche sociale. Ma qui subentra una questione dalla quale non si può prescindere. Possiamo immaginare la stazione colorata e dipinta come un museo celebrativo delle tante anime di Pra’, ma se non risolviamo la piaga della sicurezza inesistente e del vandalismo graffitaro che in stazione imperversa, non ne verremo a capo. Siamo d’accordo che il cambiamento passa attraverso un’inversione di tendenza culturale, ma la cosa richiede impegno e lavoro. E richiede tempo, un tempo che può essere lunghissimo. Nel mentre, occorre la pratica di quanto ho letto in un editoriale intelligente: chiarezza di diritto e certezza della pena. Le telecamere ci sono, come in altri luoghi in cui la devastazione fa danni. Non capisco come i filmati non bastino a inchiodare i responsabili, ammesso che chi dovrebbe li guardi. Il restylig funzionale potrebbe apportare le migliorie che occorrono e sarebbe già molto, ma quello estetico sarà inutile se non affrontiamo il problema.
A me hanno rubato in casa a dicembre..I ladri si vedono dalle telecamere di sicurezza del condomimio e i filmati sono in possesso delle forze dell’ordine, le quali ci hanno confermato che, se le persone non sono note, i filmati non servono sostanzialmente a nulla…
Allora, visto che la settimana scorsa i graffiti sono stati oscurati con vernice grigia, auguriamoci che i prossimi vandali siano facce note alle forze dell’ordine, mentre per quelli nuovi che si aggiungeranno ci sarà una seconda chance alla prossima riverniciatura della stazione. Quali speranza reali ci sono che un’eventuale riqualificazione estetica abbia successo? Già è a rischio quella funzionale, perché tutto dovrebbe essere sbarrato, blindato, rinforzato … figuriamoci la parte che vuole l’occhio, tempo, denaro e pittura sprecati? Temo di si.
Un po’di ottimismo per favore. Meno mugugni e più proposte. Grazie. Il post andrebbe spostato in seconda posizione … forse arriva qualche commento positivo. La fondazione con le sue proposte ha dato un contributo serio ai cittadini di Pra. Ha tutta la mia ammirazione. Non fare niente per paura dei vandali o altro vuol dire rinunciare e accontentarsi.
Non mi pare di aver detto che non si deve far niente, anzi. Ho solo messo in evidenza quello che è sotto gli occhi di tutti, se vogliamo vederlo. Anche per non piangere e mugugnare DOPO sull’ennesimo latte versato. Non capisco nemmeno l’appunto sulla serietà delle proposte della Fondazione … certo che sono ammirevoli. È chi ne dubita? Avanti con le proposte.
Ottimismo, proposte, sicurezza: sono le parole che ricorrono nei commenti dei lettori, sulle quali tutti convergiamo…per l’appunto, invito a rispettare tutte le opinioni espresse, evitando giudizi su questo o quel commento, grazie!
Ogni suggerimento è prezioso per la Fondazione.
Ha ragione elisa. Tutti i commenti sono preziosi. Chiedo scusa a Paola. Il mio unico intento era quello di spostare l attenzione sulle proposte. Certo che la sicurezza viene al primo posto!
Grazie Nicolina, a volte la comunicazione telematica non è fedele al nostro pensiero…continua a seguirci!
Nicolina, niente di che, tranquilla (metterei uno smile, ma non so come si fa). Il mio pensiero era solo per evidenziare che le proposte non potranno prescindere dalla soluzione di un problema che continuerebbe ad inficiare il risultato di una riqualificazione estetica. Chi bazzica la stazione avrà visto che, ad appena qualche giorno dalla riverniciatura dei muri (ma proprio pochissimi giorni), lungo la rampa a scendere, campeggiano già enormi graffiti, su un pavimento completamente imbrattato. Questa gente non ha senso civico, non ha il senso della proprietà pubblica. Non conosce i concetti di “bello” e “brutto”, ha solo bisogno di superfici da vandalizzare. La riqualificazione fatta di pareti colorate, magari con l’uso di materiali tipici e “abbellenti” non la inibira’ di certo. Qui non si tratta di farsi fermare dei vandali, ma di studiare se e come è possibile non consegnare loro l’investimento delle risorse di tutti. E poi, ovviamente, procedere.
TELECAMERE A STECCA!
Sì ma telecamere controllate in diretta x poter intervenire contestualmente all’evento…quelle a registrazione non servono. Bisognerebbe che le telecamere fossero collegate con le forze dell’ordine o con un servizio di vigilanza privata, così da beccarli sul fatto.
Ottima precisazione, Barbara: certo, in diretto collegamento con Carabinieri/Polizia/ Vigili Urbani.
Non servirebbe solo per i danneggiamenti murali, ma sarebbe una questione di sicurezza in generale per i viaggiatori.
Servirebbe un migliore servizio bus al capolinea. La frequenza delle corse del 94 è decisamente insufficiente. I viaggiatori aspettano troppo tempo in una piccola pensilina per fare poi il giro dell’oca, cioè prima v Stassano e poi V Murtola. Ci vorrebbero due linee distinte come era una volta. Premetto che non sono di parte. Sono pensionata e uso l’auto per i miei spostamenti. Ma possibile che gli uenti si accontentino di un bus ogni 45 minuti?
Parentesi: i danneggiamenti murali escono dai sotterranei relativamente fuori mano della stazione per imbrattare anche gli spazi allo scoperto con scritte pseudopolitiche, fino a comparire su striscioni incollati come quello visibile da pochi giorni sullo sfiatatoio, in assoluta piena vista. Mi si rizzano i capelli in testa a leggere di muri rivestiti con materiali di pregio!!!
Riguardo la vecchia stazione sarebbe molto interessante inserire la Mostra su DE ANDRE’,utile per incrementare il futuro attracco della NAVE BUS.