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Lorella Fontana, vicepresidente Municipio VII Ponente
Dopo un percorso , assai lungo e tortuoso, sull’onda dei movimenti culturali del dopoguerra in tutta Europa, si giunge al definitivo Decreto del Consiglio dei Ministri, presieduto da Ivanoe Bonomi , il n.23. Sembra incredibile, ai giorni nostri, pensare che furono necessarie infinite battaglie e passaggi legislativi…ma , negli anni dei conflitti mondiali, la figura femminile acquista un rilievo sociale ed economico , dovendo sostituire padri, mariti e fratelli al fronte, nel mondo del lavoro, nelle fabbriche e nei servizi per il Paese, naturalmente senza dimenticare le cure alla famiglia ed ai figli. Le donne dimostrarono di saperlo fare, e consapevoli di questo loro ruolo paritario e centrale, rivendicarono il suffragio universale, il diritto ad esprimersi anche sul piano politico.
Tuttavia, il Decreto Bonomi contemplava solo l’elettorato attivo,a 21 anni, mentre a quello passivo si arrivo’ il 10 marzo 1946, a 25 anni compiuti.
Si riconosceva inoltre, il contributo attivo e capillare dato dalla popolazione femminile, durante la Resistenza.
Dopo la triste parentesi fascista, le prime elezioni – amministrative e politiche – in Italia si svolgono nel 1946.
Così Nilde Iotti ricordava la prima volta delle donne al voto: <<Sentivano la gioia di essere finalmente libere, come italiane e come donne, e quella scheda su cui mani incerte o sicure tracciavano una croce, era per loro un simbolo di democrazia, di libertà e di aspirazione finalmente realizzate>>
<<Lunghissima attesa davanti ai seggi elettorali – scriveva Lia Garofalo in Le italiane in Italia – Sembra di essere tornati alle code per l’acqua e per i generi razionati. Abbiamo tutte nel petto un vuoto da giorni d’esame, ripassiamo mentalmente la lezione, quel simbolo, quel segno, una crocetta accanto al nome. Stringiamo le schede come biglietti d’amore…>>
Un primo importantissimo passo verso la pari dignità… Essere donne un tempo era difficile e pesante e ancora oggi lo è per tante nostre “sorelle” che vivono in paesi ancora arretrati e assolutamente maschilisti. Un augurio di cuore affinché possano anche loro, al più presto, avere diritti e libertà.