Giorgio Bruzzone –
A seguito della vittoria di misura per 1 rete a 0 contro il Golfo Paradiso, match valido per la finale dei playoff del campionato di Promozione, la Praese si candida ufficialmente alla partecipazione al prossimo campionato di Eccellenza. I ragazzi di mister Fabio Carletti incrociano le dita e sperano in un salto di categoria che, almeno per quanto visto in campo, si potrebbe considerare più che meritato. Resta solo da aspettare ulteriori evoluzioni riguardo all’eventuale ripescaggio. Noi della redazione ne abbiamo così approfittato, incontrando il Direttore Sportivo della società biancoverde, Umberto Barletta, e cercando insieme a lui di fare il punto della situazione al termine di questa annata davvero ricca di emozioni.
Partiamo con una breve presentazione. Quando e come sei arrivato alla Praese nelle vesti di DS che obiettivi ti eri prefissato? <<Premetto che ancora prima sono arrivato alla Praese nelle vesti di “giocatore” nell’agosto del 2018. E’ stata un’annata incredibile a livello di squadra, che si è coronata con la vittoria del campionato di Prima Categoria. Da sottolineare che, con il mister attuale e di allora Fabio Carletti, non giocai moltissimo. Tuttavia posso dire con certezza che con lui si è instaurata un’amicizia importante, oltre che un rapporto di reciproca stima. E’ proprio in quell’anno che mi è arrivata la proposta di diventare Direttore Sportivo della squadra. Il mio percorso, inizialmente sotto l’ala protettiva di Maurizio Gobbo, è iniziato nel maggio 2020. E’ stata una buonissima campagna acquisti, con la ciliegina sulla torta l’arrivo dalla Sestrese di Akkari (amico fraterno) reduce da circa 60 gol in 2 anni e dalla promozione in Eccellenza. Oltre a lui avevamo acquistato altri ottimi profili ma, purtroppo, dopo sole tre giornate il campionato si è stoppato causa Covid. La stagione che sento più mia è stata proprio quella di quest’anno. Da marzo 2021 mi è stata data la responsabilità della Juniores e della Prima squadra, abbiamo acquistato e confermato esclusivamente giocatori che prima di avere valori tecnici hanno valori umani (questo è il primo principio che considero quando mi trovo faccia a faccia con i ragazzi) per cercare di capire se sono adatti a sposare la nostra causa fatta di passione, dedizione, spirito combattivo e tanta personalità>>.
Ci puoi spiegare brevemente il tuo ruolo all’interno della società? <<Finito quest’anno, oltre ad essere responsabile della prima squadra e juniores, sarò anche responsabile di tutto il settore giovanile, con l’obiettivo di riuscire a portare in prima squadra più giovani possibili cresciuti nel nostro vivaio. Seguirò le leve che vanno dai 2009 in su e devo dire che per me risulterà più semplice e stimolante lavorare e rendere il nostro vivaio il più florido possibile>>.
Quali sono stati i colpi di mercato che ti hanno gratificato di più? <<Sicuramente quello di Andrea Forte e di Alessio Pavone. Non meno importante l’aver portato in prima squadra un 2005, Calcagno, che ha fatto 11 presenze e, come dicevo poco fa, quello di Akkari, che ne veniva da un periodo splendido a livello realizzativo e di vittorie personali, anche se quest’ultimo è durato soltanto tre giornate>>.
Qual è, secondo te, la cosa più bella di questo tuo incarico? <<Sicuramente quella di essere sempre sul campo. Non mi definisco un direttore da scrivania bensì uno da campo, appunto. Avere a che fare in prima persona con tutti i ragazzi, con mister Carletti, attuare la programmazione non sono da meno. Come dico sempre il lavoro paga e si raccolgono immense soddisfazioni, esattamente come è avvenuto quest’anno>>.
E la cosa più brutta? <<Comunicare a qualche giocatore, magari tuo compagno di squadra in passato, che non farà più parte per scelta tecnica o per altre motivazioni di un gruppo squadra. Mi ritengo una persona che a livello personale si affeziona molto ai ragazzi e si butterebbe nel fuoco per tutti quelli che indossano la maglia della Praese. Si instaurano dei rapporti che vanno al di là del campo però è sempre brutto dare queste comunicazioni>>.
Chi dei più giovani ti ha impressionato di più? <<Ce ne sono tanti a Pra’. Sicuramente ha avuto un’ottima crescita Banchieri (quest’anno è stato quello della sua consacrazione), Calcagno e molti altri all’interno del nostro settore giovanile tra il 2005 e il 2006, alcuni dei quali porteremo in prima squadra o in preparazione quest’anno. Allo stesso modo sappiamo benissimo quanto è importante affiancarli a delle pedine di esperienza per poterli fare crescere e maturare. Un mix di giovani e di più esperti, insomma.>>
Chi sono secondo te da questo punto di vista i giocatori che grazie al loro carisma e al loro modo di “fare spogliatoio” hanno guidato la Praese verso questo traguardo? <<Nello spogliatoio abbiamo delle forti personalità. Sono tutti degli ottimi ragazzi. Quelli che stanno aiutando di più i giovani nel sapersi comportare nello spogliatoio e nell’affrontare determinate gare sono Perego, Raso, Stabile, Morando, Brema e molti altri ancora. Possiamo dire che la Praese da questo punto di vista si tratta di una squadra molto esperta>>.
Come giudichi il lavoro di mister Carletti? <<Il suo lavoro in questi 4 anni (da agosto inizieremo il quinto anno assieme) è stato davvero ottimo e in crescendo. Solo elogi per lui! Ha preso la squadra in Prima Categoria non da favorita e l’ha portata in Promozione. Dopo di che, prima che ci stoppasse il Covid ci ha portati in finale di Coppa Italia ed eravamo quinti in campionato. Il terzo anno abbiamo disputato solo tre giornate mentre adesso abbiamo potuto coronare il sogno di andare in Eccellenza. Ripeto: lavoro ottimo!>>
Avete dimostrato quanto la vera forza sia stata quella del gruppo nella sua interezza. Personalmente, in veste di intervistatore ma anche e soprattutto di ex giocatore del settore giovanile della Praese ed essendo cresciuto in questo fantastico ambiente, ritengo la Praese una famiglia, anche a distanza di anni. Sei d’accordo nell’usare questo termine?<<Sono d’accordissimo. Senza dubbio. La Praese è una società ma prima di tutto è una famiglia fatta di persone, molte delle quali ci sono da oltre 20 anni. L’ambiente lo conosci sicuramente bene, essendoci cresciuto. Sì, sono pienamente d’accordo>>.
Obiettivi a breve e lungo termine? <<Se la squadra dovesse essere promossa in Eccellenza l’obiettivo sarà quello di mantenere la categoria. Paradossalmente per noi sarebbe più facile riuscire a inserire giovani dal settore giovanile, per questo che nel breve termine dovremo cercare di svilupparlo in maniera eccellente. Deve essere una risorsa. Abbiamo le strutture e la capacità di poterlo fare. Da questo punto di vista dobbiamo spingerci maggiormente. Ci proveremo. Nel lungo termine io mi do 3 anni di tempo per provare ad ambire a qualcosa di più>>.
Un’ultima domanda: ad oggi di che cosa avrebbe più bisogno questa società? Da ogni punto di vista… <<Essendo una società “antica” con al suo interno persone che hanno disputato tante stagioni, avrebbe bisogno di qualche “testa giovane” che abbia dei valori umani importanti, oltre che passione, voglia e dedizione per provare appunto ad inserire qualche innovazione in società, ad avere vedute un po’ più larghe e ad essere ambiziosa. Ha bisogno secondo me anche di un rinnovo di risorse umane che vadano a collaborare con quelli già presenti che hanno fatto bene fin dall’anno 1945>>.
Che dire, in attesa di notizie riguardanti la possibile promozione nel campionato di Eccellenza, noi della redazione, ringraziando il DS Barletta per la sua disponibilità, ci auguriamo che il cammino di una società storica come la Praese 1945 possa procedere a gonfie vele. Il duro lavoro paga, e questi ragazzi ne sono la dimostrazione. Rimanete in attesa di aggiornamenti.
FINO ALLA FINE FORZA PRAESE!
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