Pra’ sulle antiche carte della Repubblica di Genova

Maria Luisa Decotto

Come è noto le origini di Pra’ risalgono ad epoche assai lontane e la sua storia è narrata interamente e dettagliatamente nel libro Antologia Praese / 2.0. La sua antica Pieve, l’Assunta, ne fece per secoli il centro religioso e amministrativo per il vasto territorio che va da Multedo a Cogoleto compresi. Tralasciando il lungo percorso storico prendiamo in esame il tempo successivo a quello, durato mezzo secolo a partire dal 1926, in cui da Comune indipendente, divenne Delegazione della Grande Genova, mantenendo però intatta la sua estensione territoriale che assomigliava ad un cane accovacciato. In un tempo relativamente recente, infatti, nel passaggio dallo status di Delegazione a quello di Circoscrizione (correvano gli anni ’70), in modo totalmente incomprensibile, mentre Pra’ veniva devastata dalla discarica portuale e dalla cementificazione delle colline, alcuni esponenti politici comunali dell’epoca decisero di trasferire pezzi del territorio storico (naturalmente di pregio e interesse) di Pra’ in parte a Pegli e in parte a Voltri. Poi, si giunse all’accorpamento nel Municipio VII Ponente delle tre Circoscrizioni di Pegli, Pra’ e Voltri, che generò anche il pasticcio delle tre “unità urbanistiche” praesi: Pra’ Centro, Palmaro, Cà Nova. Mentre una simile suddivisione poteva essere accettabile finché erano zone comprese nella Circoscrizione di Pra’, catapultate paro paro nel contenitore del Municipio, fuori dal loro naturale contesto, e soprattutto senza specificare che erano zone facenti parte tutte del territorio di Pra’, con la loro disconnessione dalla realtà storica e territoriale sono andate anch’esse a detrimento dell’identità e dell’unità territoriale di Pra’. Il tutto nella noncuranza generale ma, è opinione di molti, secondo una ben precisa regia e visione di dividere i praesi per poter più facilmente continuare a realizzare a Pra’ insediamenti e servitù portuali ed industriali. Come recita il proverbio, però, “il Diavolo fa le pentole, ma non i coperchi”, quindi fortunatamente è rimasta disponibile una vasta documentazione storica e bibliografica a testimoniare la realtà. Tra le varie fonti è stata recentemente rinvenuta nell’Archivio Storico Praese un’antica carta della Repubblica di Genova dove Pra’ figura bene bene, ad imperitura memoria della sua importanza storica ed economica (principalmente derivante dalla costruzione di navi a vela in legno, ma anche dalla pesca e dalle colture agricole pregiate). Si dice anche che “il tempo è galantuomo”, inducendo a sperare che, prima o poi, Pra’ riesca a riacquisire la propria consistenza territoriale formalmente, oltre che di fatto, e ad avere anche una sua rappresentanza istituzionale dedicata. Ciò in quanto risulta sempre più evidente la penalizzante ingiustizia di un ex-comune di oltre 20.000 abitanti “disciolto” in un municipio creato artificialmente dal Comune di Genova, mentre ad esempio la confinante Mele, che conta solo poco più di un decimo di abitanti, ancora comune lo è, ed è molto contenta di essere rimasta tale.

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