Pra’ Palmaro: cittadini ed associazioni si impegnano per il futuro del quartiere tra opportunità da cogliere e nuovi rischi da allontanare

#Luciano Bozzo

Non si può davvero negare che in questa ultima settimana il freddo si sia fatto e si stia facendo sentire, eccome, eppure nel sestiere praese di Palmaro la temperatura tra le persone continua ad essere molto elevata per il livello altissimo di esasperazione e di rabbia dei residenti di un quartiere genovese che forse più di ogni altro si trova imprigionato e schiacciato in una morsa di inquinamento, rumore e disagio a causa delle pesanti servitù che lo cingono letteralmente d’assedio: porto commerciale, autostrada e ferrovia. Oltretutto il sestiere di Palmaro sino ad ora non ha potuto nemmeno godere degli aspetti di risarcimento e riqualificazione (seppur parziali) che hanno toccato i sestieri più centrali di Pra’ con la Fascia di Rispetto prima e con le sistemazioni del P.O.R. più recentemente.
Nello scorso fine settimana l’esasperazione dei residenti ha però cercato di correre ai ripari e di provare a perseguire seriamente vecchie e nuove strade per rompere questo intollerabile assedio e costruire finalmente un giusto rapporto di equilibrio tra il centro abitato e le infrastrutture che lo circondano nel rispetto prima di tutto della salute e dei diritti di chi vi abita; si vuole avviare un percorso virtuoso per rivitalizzare e far rinascere il quartiere riappropriandosi di quegli spazi di vivibilità sempre più ristretti e quasi cancellati negli ultimi 50 anni.
Questo doveroso spirito di reazione si è espresso in due momenti ravvicinati e contigui; venerdi sera 15 dicembre un incontro in Villa De Mari, nato dall’iniziativa di un gruppo di residenti, che si sono incontrati ed organizzati su Facebook nel gruppo “Palmaro c’è”, ha visto una grande partecipazione di gente riunita non solo per esternare disagio e rabbia ma soprattutto per discutere di idee, proposte, metodi per arrivare a migliorare davvero la situazione. La mattina seguente ancora tanta gente si è ritrovata nella sala di riunione del vecchio palazzo municipale di Pra’ all’incontro “E ora tutti per Pra’ Palmaro” per dire la propria ed ascoltare la situazione delle proposte e dei progetti che la FondAzione PRimA’vera sta portando avanti già da qualche anno proprio per Pra’ Palmaro, ora anche con il sostegno e l’adesione di una buona parte del tessuto associativo degli storici sestieri praesi convenuto a formare il Consiglio di Comunità Praese. Una buona idea per cercare di unire e moltiplicare le forze presenti sul territorio ed amplificare così le possibilità di essere ascoltati e seguiti dalle istituzioni con le quali si è scelta la via del dialogo, del confronto e della proposta tenendo però ben ferma la necessità di non mollare nemmeno di un centimetro per ottenere tutti gli obiettivi di riqualificazione e miglioramento del territorio, mitigazione dell’impatto ambientale del porto e delle varie altre servitù, crescita della qualità della vità dei residenti, valorizazione delle eccellenze presenti, riappropriazione e difesa della propria identità storica e culturale pur nel contesto urbano e politico della Grande Genova.

In entrambe le occasioni il Presidente del Municipio Claudio Chiarotti è stato al fianco dei cittadini per ascoltarne le richieste, informare sullo stato dell’arte e sulle cose in divenire, fornire la piena disponibilità dell’istituzione municipale a sostenerne le battaglie suggerendo anche le strade possibili e, a suo giudizio migliori, per ottenere i risultati che tutti si auspicano.
“Sia in campagna elettorale che nel momento del mio insediamento a Presidente del Municipio ho sostenuto che su Palmaro, Multedo ed i quartieri collinari di Cà Nuova e San Pietro si devono concentrare in particolare gli sforzi del Municipio per migliorare una situazione davvero difficile, pesante e spesso insostenibile.”
Ed il livello del disagio e dei problemi che si vivono a Palmaro lo danno le cifre fornite da Andrea Vella, studente universitario e da Elio Giuliani, medico operante sul territorio e portavoce di un gruppo di medici genovesi. Intanto lo spopolamento del quartiere: Pra’ Palmaro è passata dai circa 11 mila abitanti del 1971 ai circa 7 mila di oggi, un 40 % in meno di residenti che ha avuto come conseguenza anche lo spopolamento e la crescente difficoltà del tessuto dei negozi presenti. Poi la mortalità: secondo l’epidemiologo Valerio Gennaro Cornigliano e Palmaro sono i quartieri genovesi con la più alta mortalità anche se manca ad oggi una seria indagine epidemiologica per capire le cause di questo dato. Di certo però l’inquinamento che attanaglia il quartiere un certo peso deve averlo se consideriamo l’effetto negativo sulla salute umana delle microparticelle e delle sostanze riversate nell’aria dalle enormi navi portacontenitori che stazionano sulle banchine (vi invito a leggere a tal proposito l’articolo pubblicato su SupraTutto “Quanto inquina una portacontenitori ?”), dalle migliaia di TIR che transitano quotidianamente sul viadotto autostradale in uscita dal porto, per non parlare poi del rumore causato giorno e notte dai motori delle navi, dai cicalini delle gru e dalle operazioni in atto nel District Park proprio davanti alle case del quartiere. E non va sottovalutato neppure un altro dato ricordato dal dottor Giuliani: nell’ultimo anno e mezzo l’Agenzia delle Dogane ha infatti scoperto e sequestrato ben 1.700 tonnellate di rifiuti speciali e sostanze nocive nascoste nei container in arrivo e partenza dal porto di Pra’; “una cosa gravissima, veramente criminale” commenta Giuliani “e lavoratori del porto e residenti respirano continuamente queste porcherie”. E per non farci mancare nulla di tanto in tanto anche qualche contenitore con sostanze radioattive che resta magari fermo per settimane e mesi nelle aree del nostro porto e che dimostra ancora una volta tutte le falle di un sistema di sicurezza che va sicuramente potenziato e reso decisamente più efficiente, a partire dalle apparecchiatture di scansione dei contenitori per proseguire con i controlli sui carburanti utilizzati dalle navi e con la presenza di centraline davvero in grado di rilevare i dati sull’inquinamento nell’aria.

Eppure a fronte di questi aspetti molto negativi ci sono invece opportunità colossali; il porto praese genera ricavi miliardari la cui ricaduta positiva sul territorio che lo ospita è davvero minima sia in termini occupazionali che di miglioramento dell’ambiente e della vita; una buona parte dei suoi spazi sono ancor oggi di fatto inutilizzati e potrebbero quindi ospitare i container ed il District Park allontanandoli di molto dalle case di Via Pra’; e poi ancora lo spostamento a mare della ferrovia, il progetto di Porto isola contenuto nel Piano Regolatore Portuale, l’elettrificazione delle banchine, l’auspicabile aumento del trasporto dei contenitori su rotaia anzichè con i camion, la realizzazione di una metropolitana di superficie con una nuova fermata davanti a Villa De Mari per rendere più efficiente e facile la mobilità delle persone. Sono tutte opportunità da cogliere e che possono e devono migliorare la salute e la qualità di vita non solo di Pra’ Palmaro ma di tutto il Ponente genovese allontanando il porto dall’abitato, abbattendone l’impatto ambientale e consentendo la conquista di nuovi spazi a disposizione dei cittadini anche davanti a Pra’ Palmaro; e sono opportunità che i progetti della FondAzione PRimA’vera vogliono quindi raccogliere e sfruttare con l’idea di realizzare quel concetto di Porto Amico secondo il quale sviluppo economico e sostenibilità ambientale marciano insieme di pari passo e dove porto e città si tendono la mano e si aiutano a vicenda. Il porto in particolare riduce il proprio impatto inquinante e destina parte dei suoi introiti per la cura del territorio che lo ospita ed il benessere dei cittadini. La Fondazione sabato mattina ha illustrato gli obiettivi a lungo termine (10-15 anni): Porto isola staccato dall’abitato attraverso la prosecuzione del Canale di calma navigabile e della Fascia di Rispetto dal Rio Branega al Rio San Giuliano al confine con Voltri; di medio termine (5-6 anni) con il disegno di una piccola Fascia di vivibilità davanti alle case di Pra’ Palmaro ed alle ville storiche di Pra’ Cà Nuova con un passeggiata pedonale e ciclabile alberata, un piccolo canale di acqua corrente e dune verdi di separazione dal porto e dalla ferrovia, tutto questo dove oggi ci sono i binari della linea ferroviaria.

Come obiettivi di breve termine (2-3 anni) ci sono lo spostamento delle cataste dei container del Gruppo Spinelli che si trovano oggi a poche decine di metri dalle case da ricollocare nell’ampia porzione di terrapieno portuale di ponente (rimasto vergognosamente per 40 anni allo stato di discarica) che si è finalmente iniziato ad asfaltare, molto più lontana dalla zona abitata e la sostituzione della bruttissima griglia di separazione tra l’Aurelia e la ferrovia.
La via scelta per ottenere tutto ciò è quella dell’unità di intenti e della collaborazione con il Municipio, dell’unità e del sostegno reciproco con le varie associazioni, società sportive, rappresentanze di cittadini e realtà presenti sul territorio e del dialogo e del confronto con le istituzioni che si chiamano Comune, Regione, Autorità Portuale, R.F.I., Società Autostrade.
E’ chiaro però che se da un lato le idee e le professionalità che la cittadinanza è in grado di mettere in campo non mancano, se le aspettative e le speranze sono tante a fronte di una situazione oggi disastrosa è anche vero come dice Chiarotti “che se nei prossimi sei mesi non iniziamo a vedere accadere determinate cose, e mi riferisco all’inizio dei lavori di copertura dell’autostrada, allo sblocco dello spostamento del cavalcavia di accesso al porto come condizione iniziale per lo spostamento a mare della ferrovia, all’allontanamento dei container di Spinelli, alla rimozione dei rifiuti abbandonati da R.F.I., se vengono a mancare anche questi primi passi ci vuole un attimo per abbandonare il dialogo e la proposta e ritornare alla protesta sulle strade.”
Viene quindi indicato il 30 giugno del 2018 come termine per verificare se le cose si sbloccano davvero e si avvia finalmente il necessario processo per una giusta e salutare convivenza tra questa parte di città e le varie infrastrutture che la contornano oltrechè per una necessaria riqualificazione urbana. Anche per quanto riguarda l’elettrificazione delle banchine si attende finalmente lo sblocco e l’avvio dei lavori dopo incomprensibili ed inacettabili ritardi così come per l’avvio in loco di un tavolo tecnico di confronto e collaborazione con l’Autorità Portuale, R.F.I. e gli altri enti interessati alle questioni portuali ed ambientali, cosa fortemente voluta dal Municipio.
Oltre a questi macro problemi l’insoddisfazione della gente si esprime anche per il cattivo stato di manutenzione delle vie interne e dei marciapiedi, la mancanza di parcheggi, lo scarso riguardo per le esigenze dei disabili, la scarsità di eventi in grado di attirare la gente anche al di fuori del quartiere.
Intanto qualche piccolo segnale positivo per la verità non manca. Il Municipio ha appena avuto un incontro con il Difensore Civico ed Autorità Portuale proprio sul tema delle banchine elettrificate e del potenziamento delle dune di separazione tra porto e Fascia di Rispetto nonchè più in generale sui temi dell’impatto ambientale portuale e nel mese di gennaio il Difensore Civico verrà a verificare di persona la situazione ambientale di Palmaro.

Valter Ferrando, Vice-presidente della Commissione sanitaria della Regione Liguria ha comunicato che la Commissione effettuerà una audizione dei medici di Pra’ per avere un quadro della situazione sanitaria dei nostri quartieri. Le luminarie natalizie sono comparse anche nelle vie del borgo, i giardinetti di Via alle Sorgenti Sulfuree sono stati risistemati, sono in programma opere di miglioramento per Villa de Mari e la riasfaltatura di Via Pra’ dal Rio Branega all’autostrada nei prossimi 2 anni. La FondAzione PRimA’vera ha realizzato delle targhe informative per valorizzare le ville storiche presenti sul territorio mentre un primo evento è stata messo in programma per il 7 gennaio a Villa de Mari.
Il completamento della copertura del tratto autostradale tra le case del quartiere è ora previsto per la seconda metà del 2019, quello del nodo ferroviario di Voltri-Pra’, collegato alla realizzazione della fascia verde di vivibilità di cui abbiamo detto sopra, è indicato oggi nel 2021.
Non vanno però nemmeno ignorati o sottovalutati i nuovi rischi che si nascondono tra le pieghe di tutte queste cose: intanto per quanto riguarda i lavori del nodo ferroviario il rischio che la previsione di realizzazione e completamento dei lavori continui ancora una volta a slittare in avanti nel tempo visto che di questi lavori e della metropolitana di superficie già si parlava alla fine degli anni ’90 del secolo scorso come di una cosa che avrebbe visto la luce nel giro di dieci anni. E poi il pericolo che, come già espresso da alcuni ambienti della portualità genovese, si stia realizzando l’asfaltatura della parte a ponente del terrapieno portuale di Pra’ con l’obiettivo di trasferirvi parte del terminal traghetti dal centro della città anzichè pensare di utilizzarlo per ospitare container e District Park.
In conclusione non si può non apprezzare lo spirito di reazione e l’approccio propositivo espresso dalla cittadinanza praese e di Pra’ Palmaro in particolare ed emerso nel corso di queste due giornate di incontri, presentazioni e confronto. La situazione attuale, le opportunità sul tavolo e i nuovi rischi che si stanno profilando all’orizzonte impongono che a Pra’ si stia con gli occhi bene aperti e si continui ad agire in prima persona per il bene del nostro territorio. Occorre portare avanti una battaglia giusta e difficile con decisione e, possibilmente, unità d’intenti. Più volte nel corso dei due incontri di venerdi e sabato è stato fatto un appello all’unità della cittadinanza, dell’associazionismo e delle forze presenti sul territorio per riconquistare il nostro diritto alla salute e ad una qualità di vita più che dignitosa. Il vecchio detto “L’unione fà la forza” del resto esprime sempre una verità inconfutabile. Ma per usare al meglio questa forza ha ricordato Guido Barbazza, Presidente onorario della FondAzione PRimA’vera “occorre che ci siano prima di tutto conoscenza ed informazione, quindi le idee, una chiara visione del futuro che si vuole perseguire, condivisione ed unione e poi la necessaria costanza e perseveranza per condurre le battaglie; nel segno del dialogo e del confronto, certo, identificando nell’istituzione del Municipio il primo riferimento dei cittadini”.
I primi risultati più che incoraggianti che si è riusciti ad ottenere fanno pensare che questa possa essere la strada giusta, senza però dimenticare che se invece le cose non dovessero andare per il verso sperato, il ricorso alla protesta eclatante ed incisiva da queste parti non lo si è certo dimenticato.