Pra’ 29 luglio ai “giardinetti” una pastasciutta antifascista

Giuseppe Bruzzone –

Nella serata del 29 Luglio i “giardinetti” di piazza Bignami sono stati animati per la seconda volta dalla pastasciutta antifascista organizzata dall’ Anpi di Pra’. Si è voluto ricordare la festa ideata il 25 Luglio del 1943 dalla famiglia Cervi che offrì al paese di Campegine una pastasciutta di chili e chili di pasta condita con burro e formaggio, per festeggiare l’ arresto di Benito Mussolini e la caduta del partito fascista. La famiglia contadina e antifascista dei Cervi pagò duramente il gesto; già nel mirino dalle forze nazi fasciste ricostituite dopo l’ 8 settembre, i sette fratelli furono catturati e poi giustiziati il 28 dicembre 1943, la madre morì di crepacuore e rimase solo il capofamiglia Alcide con due figlie a portare avanti l’ impegno antifascista.

In apertura il segretario Silvano Chierotti ha invitato sul palco Marco Doria ex Sindaco di Genova e docente presso il Dipartimento di Economia dell’ Università di Genova. Il professore ha tenuto una breve Lectio Magistralis sul brutto periodo che va dal 25 luglio 1943 quando cadde Benito Mussolini, passando per il periodo repubblichino, la resistenza sino al 25 aprile, giorno della Italia liberata. Nel mezzo ha ricordato la storia della famiglia e l’idea che ebbero: un gesto di solidarietà e speranza di una famiglia che guardava avanti. La sezione Anpi di Prà non disdegna lo sport, per questo sui gradini del monumento ai caduti usato come palco il segretario ha chiamato: Chiara,Vanessa, Francesca, Irene, Laura, Andrea, Ivan, Enrico, Sergio, Marco e altri che ai primi di settembre parteciperanno sul campo Baciccia Ferrando (Fascia di rispetto di Pra’) con la squadra femminile ‘ Brigata Alice Noli’ e la maschile ‘334 Brigata’ ai tornei di calcio organizzati dall’ Alemante Friends per beneficenza con l’acquisto di un’ isola neonatale per l’ ospedale Evangelico di Voltri. Una bella e inaspettata presentazione. Più di un centinaio di commensali, tra cui tre vogatori vincitori a Venezia della recente Regata delle Repubbliche Marinare e Angela, una nipote dei fratelli Meldi hanno gustato le trofie al pesto seguite da un saporito polpettone.  Dopo il momento conviviale è cambiata la scenografia: i giardinetti si sono trasformati nell’arena musicale dove si sono esibiti Andrea Cabri e Andrea Bono che non potevano chiamarsi che ‘Duo DeandrèA’, bravissimi chitarristi e cantanti in un tributo a Fabrizio De Andè ‘A spasso con Faber’. Nei giardini sono riecheggiate le note di Creusa de mà, Marinella, Volta la carta, Durango, Rimini, la guerra di Piero e tante altre intervallate da aneddoti e curiosità sul cantautore, raccontate tra una canzone e l’altra. Applausi calorosi e finale col bis.  Al termine il segretario della sezione ha ricordato Nora: la bimba di Pegli affetta da sarcoma ,mancata purtroppo pochi giorni fà dopo il viaggio della speranza negli U.S,A. Ha ringraziato i partecipanti: lo staff di cucina, il Pesto di Pra’, Stermapast, per la pasta, il Civ Pra’ Insieme, il Borgo di Palmaro per la logistica, il forno Rocco per il polpettone, le cantine Allara per le bevande, Coop Liguria, la SeBM Carlo Colombi, il Centro Culturale Praese e il Municipio VII Ponente per il patrocinio. Una partecipazione trasversale delle associazioni praesi nel segno della socialità e condivisione, già pronte al prossimo 25 Luglio, un momento per stare insieme, con i valori di antifascismo, libertà, giustizia e democrazia della Famiglia Cervi. Per la cronaca tanti piatti di pasta sono stati serviti in 220 piazze d’Italia.

Papà Cervi lasciato in cella non fu nemmeno informato della condanna e della fucilazione dei suoi figli al poligono di tiro di Reggio, il 28 dicembre 1943. Fuggì dal carcere bombardato dagli Alleati il 4 Gennaio 1944 e mesi dopo seppe dalla moglie Genofeffa la tragica fine dei suoi ragazzi. Al funerale avvenuto due anni dopo disse “Dopo un raccolto ne viene un altro, bisogna andare avanti”. Da quel giorno furono le donne dei Cervi a lavorare la terra con Alcide e con gli 11 nipoti. Nel dopoguerra, sul petto il vecchio padre portava le sette Medaglie d’Argento al valore militare, simbolo del sacrificio dei suoi figli. Papà Cervi viaggiò in mezzo mondo, rappresentando la Resistenza italiana, partecipando alle grandi manifestazioni politiche, partigiane ed antifasciste. Morì a 94 anni il 27 marzo 1970, salutato ai suoi funerali da oltre 200mila persone a Reggio Emilia. La casa dei Cervi è oggi un museo della storia dell’agricoltura, dell’antifascismo e della Resistenza. Chi passa tra Parma e Reggio Emilia dall’ autostrada del Sole può fare una deviazione; a poca distanza sta Gattatico e la casa dei Cervi….merita una visita