Elisa Provinciali #
Pongo una questione ai lettori di “Supra’tutto”, che è sorta durante una conversazione con un amico, Matteo Bonaccurso, appassionato pescatore. Orbene, chi desidera praticare lo sport nei pressi delle dighe foranee di Genova, tra cui quella del Porto di Pra’, deve stipulare un permesso di pesca con l’Autorità Portuale, del costo di 80 euro annuali.
Attualmente la presenza della Concordia ormeggiata alla diga impedisce, giustamente, l’accesso ai pescatori, e si presume lo farà per parecchio tempo.
Siamo tutti contenti di ospitare la nave Costa, e soddisfatti poiché la nostra città è stata scelta per la professionalità dei suoi operatori e per la logistica degli spazi che permetteranno di completarne lo smantellamento.
Tuttavia, appunto i pescatori dilettanti di Prà risultano penalizzati, non potendo raggiungere con le loro barchette la diga ed anche un operatore volontario, che accompagnava con il proprio mezzo gli sportivi avanti e indietro, per un piccolo compenso, non può più farlo.
Allo stesso modo, i titolari dei negozi di accessori hanno avvertito subito il calo e risentono della mancata vendita di ami, esche, lenze e quant’altro.
Forse è realistico chiedere di congelare il permesso per il periodo in cui non se ne usufruisce , recuperandolo in seguito; capisco che il problema è limitato ad un gruppo di persone, ma pensate si possa fare qualcosa?
In fondo, penso sarebbe giusto, accontenterebbe gli appassionati e non credo arrecherebbe danno ad alcuno…Tranne, ovviamente, i poveri pesciolini!
Direi che la richiesta-proposta dei pescatori dilettanti è più che leggittima!