Periscopio – Con Maasvlakte 2 inizia una nuova era per i porti container

Guido Barbazza#

Alla presenza del Re Willem Alexander è stato recentemente inaugurato (24 aprile 2015) il nuovo terminal Maersk presso il nuovo porto di Maasvlakte 2, Rotterdam, Olanda. Il terminal è il più moderno al mondo e sfrutta le più avanzate tecnologie nel campo dell’automazione portuale, raggiungendo il risultato di “Zero emissioni di CO2”. APM Maasvlakte 2 è il primo terminal completamente automatizzato ed utilizza gru comandate in remoto da una torre di controllo (STS = Ship To Shore) e mezzi di sollevamento e di trasferimento automatici (Lift-AGV = Lift Automated Guided Vehicles), con zero emissioni e completa sostenibilità ambientale.
Realizzato su un’area ricavata dove prima si trovava il mare e circondato da una ampia spiaggia creata ex-novo proprio con la costruzione del porto stesso, Maasvlakte 2, che ospita terminal di diversi operatori, tra cui quello Maersk, è stato progettato come un hub multi-modale che riduce il trasporto su camion a favore di quelli su chiatta e su treno. Il nuovo terminal della Maersk ha 1000 metri lineari di banchina, 8 gru automatiche e una capacità annuale di 2,7 milioni di TEU (Twenty Foot Equivalent Units), per un investimento di 500 milioni di Euro. E’ previsto espandersi fino a raggiungere i 2800 metri di banchina (con fondali di 19,65 metri) e movimentare così 4,5 milioni di TEU all’anno. Comandate dall’edificio di controllo, le gru movimentano i container tra le navi e la terra, dove una flotta di 62 mezzi azionati elettricamente tramite batterie li prende in consegna e li trasporta nelle apposite aree per l’imbarco su treni, camion o chiatte. 54 gru automatiche su rotaia, le “ARMG”, o “Automatic Rail-Mounted Gantry Cranes” posizionano e movimentano i container sui piazzali operativi con sistemi ad alta densità. Il sistema automatizzato è previsto operare con una efficienza del 40 % superiore ai sistemi convenzionali, come ad esempio avviene presso il Porto di Pra’. La potenza necessaria al funzionamento del nuovo terminal della Maersk è assicurata da specifici generatori eolici, che non producono alcuna emissione di anidride carbonica o gas inquinanti, in modo silenzioso ed ecologico. In ultimo, la flotta di mezzi ed autoveicoli, di fornitura “Nissan”, utilizzate dal personale del terminal per gli spostamenti interni è completamente elettrica.

Come recentemente affermato (21 DL News 2015-VIII) da Gilberto Danesi (Amministratore Delegato del terminal PSA operante presso il Porto di Pra’ ) “Ci saranno sempre meno navi e sempre più grandi. Già ora capita di dover gestire 4.000 movimenti di container in una toccata e poi magari per giorni non ci sono navi”, il futuro dei grandi scali container dovrebbe essere caratterizzato, da un numero minore di scali di navi che però saranno sempre più grandi, e dal progressivo massiccio utilizzo dell’automazione, per rimanere competitivi. Se l’automazione, scelta obbligata pena la perdita dei traffici, da una parte comporterà una progressiva riduzione del numero di addetti impiegati per le operazioni di movimentazione (gruisti, autisti, etc., che però potrà in parte essere compensata dalla necessità di personale ad elevata competenza e specializzazione sulla logistica e il processo), dall’altra ridurrà drasticamente, portandolo quasi a zero, l’inquinamento sia acustico, sia di emissioni di gas generati dalle operazioni portuali. I mezzi automatici saranno tutti elettrici, quindi silenziosi e senza emissioni di gas inquinanti, e consentiranno movimenti e posizionamenti più precisi e silenziosi; si potrà così porre la parola fine ai “boati” che si avvertono a Pra’ quando gruisti poco concentrati sganciano i container ?  

Da notare il fatto che, mentre il terminal eco-sostenibile e silenzioso di Maasvlakte si trova a decine e decine di chilometri di distanza dal primo centro abitato, il terminal “fracassone” di Pra’ si trova a poche decine di metri di distanza dal centro abitato di Pra’ – N.d.R. In previsione di questo scenario futuro sembra quanto mai azzeccata la proposta avanzata tempo fa dalla FondAzione PRimA’vera di creare a Pra’ una scuola superiore ad indirizzo logistico – portuale che potrebbe operare in simbiosi con il porto container per formare e tenere aggiornato il personale ad elevata specializzazione che le operazioni portuali del futuro, sicuramente, richiederanno.