Pensilina fai da te? No Cemusa? Ahi Ahi Ahi!

Luca Cambiaso #

Lo aveva annunciato durante la manifestazione del 18 Gennaio Nicola Montese, dicendo che la misura era colma e che c’era la voce che la gente si stava organizzando per costruire una pensilina per ripararsi dal freddo e dalla pioggia in corrispondenza della fermata provvisoria dell’autobus sulla ormai famosa chicane.
A seguito dell’apertura del cantiere, infatti, la fermata dell’autobus lato mare è stata spostata e collocata proprio sulla curva che l’Aurelia compie in quel punto. La nuova fermata però è priva di un qualunque riparo. Nella serata di  venerdì 31 gennaio una pensilina “fai da te” in legno e’ stata collocata sulla fermata e già la mattina successiva ha iniziato ad assolvere al compito di offrire riparo dalla pioggia e dal freddo, che in questi giorni invernali di certo non mancano.
Come si può vedere nella foto, si tratta di una casettina in legno chiaro con una piccola tettoia in plastica, che  appare funzionale e non priva di una essenziale eleganza; sul lato interno e sugli assi di sostegno compare evidente la scritta “Io sto con Pra’”.
Ovviamente tale manufatto non è passato inosservato alle autorità che, lunedì mattina presto, con efficienza svizzera hanno provveduto alla rimozione della pensilina in quanto non a norma.
Sia la costruzione che la conseguente rimozione non hanno fatto altro che alimentare il dibattito e incendiare gli animi.
Supratutto ha voluto sentire, come persone informate sui fatti, sia il Comitato per Pra’, che aveva annunciato tale avvenimento, sia il Consigliere Municipale Claudio Chiarotti, che per il ruolo politico che ricopre poteva fornire il punto di vista del Municipio e del Comune.
Andrea Di Fresco, uno dei leader storici del Comitato, ha dichiarato: «da tempo vox populi dava per imminente la comparsa di una pensilina, ma – assicura – la collocazione della stessa non è opera del Comitato che non ne rivendica la paternità».
Più articolato, invece, l’intervento di Chiarotti che ci spiega come è andata la vicenda. «Al di là del gesto, è fuori discussione che la situazione della fermata dell’autobus sia critica, in considerazione anche del fatto che fin da subito era chiaro che la “provvisorietà” della fermata sarebbe durata a lungo. Appena aperto il cantiere» prosegue Chiarotti «il Municipio si era interessato, come è accaduto altre volte, di recuperare una pensilina dismessa da AMT da far installare su proprio progetto sul marciapiede. AMT questa volta, però, non ha voluto concederci alcuna pensilina e Cemusa (il concessionario delle pensiline per AMT ndr) non ha voluto installarne una nuova per una fermata che sulla carta è provvisoria.» Alla domanda di Supratutto su quali fossero le motivazioni che hanno spinto alla rimozione della pensilina “fai da te”, Chiarotti risponde senza esitazione che «qualsiasi manufatto venga posto sul territorio pubblico, deve essere autorizzato, deve avere un progetto e deve soddisfare dei rigidi criteri di sicurezza. Era quindi inevitabile, purtroppo, dover eliminare la pensilina provvisoria. Se qualcuno, infatti, si fosse fatto male a causa della struttura installata questa, al contrario delle egualmente pericolose pensiline ufficiali, non avrebbe goduto di alcuna copertura assicurativa». Sempre Chirotti, inoltre, fa notare che «rimuovere la pensilina serve anche per non creare precedente alcuno. Lasciandola, infatti, avrebbe legittimato chiunque a poter fare qualsiasi cosa sul suolo pubblico.»
E allora chiunque avesse sognato, vista la pensilina, di installare divani o poltrone per aspettare l’autobus o il treno è avvisato che non può farlo !