Passi avanti importanti sulla ex stazione di Pra’

Luciano Bozzo

Per la ex stazione ferroviaria di Pra’ e per l”utilizzo dei suoi spazi interni si registrano finalmente passi avanti molto importanti. Si è infatti sbloccata positivamente quella sorta di braccio di ferro che nei mesi precedenti aveva opposto Comune e Municipio e che aveva raggiunto il punto di maggior tensione nella scorsa primavera. La divergenza era stata causata dall’atteggiamento dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Genova Paolo Fanghella che sulla progettazione del recupero e del futuro utilizzo degli spazi all’interno della vecchia stazione stava andando avanti di fatto per la sua strada senza tenere in minima considerazione le aspettative e le richieste che giungevano dal Municipio e dalle associazioni di Pra’ e del Ponente genovese; la questione era stata portata all’attenzione della cittadinanza nel corso di un’assemblea pubblica di inizio maggio nella quale la Giunta Municipale, residenti e associazioni locali, a fronte di questa situazione, avevano invece espresso una serie di interessanti considerazioni e desideri per il recupero di questo edificio come bene comune al servizio della cittadinanza (si veda anche l’articolo pubblicato a maggio da SuPraTutto).
Con le dimissioni dell’assessore Fanghella, sostituito dall’Assessore Pietro Piciocchi, Comune e Municipio sono tornati a lavorare insieme, come dovrebbe avvenire normalmente, e la situazione di stallo e di scontro è stata così superata. <<Sostanzialmente abbiamo buttato via due anni e mezzo>> ha commentato il Presidente del Municipio Claudio Chiarotti in una riunione di Commissione municipale dello scorso 25 novembre.
Nel frattempo, tra agosto e settembre sono terminati i lavori di recupero e ripristino del tetto e dei muri esterni della vecchia stazione e la loro tinteggiatura.

Nella Commissione municipale del 25 novembre, avvenuta alla presenza degli architetti dell’ufficio progettazione del Comune, e nel Consiglio municipale dell’11 dicembre è stata così approvata la proposta del Comune per la destinazione d’uso e la relativa sistemazione di una parte del piano terra e si sono indicati e concordati gli obiettivi anche per l’uso futuro degli altri spazi.
Occorre innanzitutto dire che per il momento non ci sono i finanziamenti per recuperare ed allestire gli interni di tutta la stazione, comprensivi di piano terra e primo piano, lavori complessivi per i quali si ha una stima di circa 600 mila euro, visto che al momento il Comune può metterne a disposizione circa 200 mila; con questi soldi si metteranno a punto l’ala di levante e in buona parte anche lo spazio centrale del piano terra. L’ala di levante diventerà uno spazio al servizio di un mercato a km zero; lo spazio centrale ospiterà i servizi igienici, gli impianti elettrico ed idraulico mentre il vano scale che sale al primo piano resterà chiuso in attesa di una seconda fase dei lavori. L’ala centrale avrà un atrio di ingresso sul lato nord ed un corridoio di accesso al lato sud.

Per il “mercato a km zero” gli architetti progettisti e gli assessori del Municipio hanno già incontrato i produttori agricoli locali per raccoglierne necessità ed indicazioni. Ci sarà una grande sala al servizio del mercato ed uno spazio più piccolo utilizzabile come stoccaggio merci a mercato in corso ma che potrebbe anche servire per promuovere i prodotti agro-alimentari locali e per eventuali laboratori didattici, ad esempio sulla preparazione del pesto o di altri prodotti tipici.
Il mercato peraltro si svilupperebbe soprattutto in esterno nello spazio pedonale davanti all’edificio; in tal senso c’è la richiesta da parte dei produttori di avere un pozzetto da cui prelevare acqua e corrente per i banchi all’aperto. Gli architetti hanno anche informato del fatto che la stazione andrà collegata alla rete fognaria e che questo comporterà dei lavori proprio nell’area pedonale antistante.

L’obiettivo della pubblica amministrazione è di far partire il mercato già dalla prossima estate, dopo aver stipulato una apposita convenzione tra produttori e Comune.
Restano comunque un paio di questioni aperte: una sull’eventuale dotazione di impianti ad hoc come ad esempio frigoriferi e banco visto che la sala al momento non ne sarebbe dotata. Resta poi da stabilire se e come questi spazi potranno essere diversamente utilizzati in tutti quei giorni in cui non si terrà il mercato.

Il Municipio ha poi fornito al Comune precise linee di indirizzo e richieste per l’ala di ponente del piano terra e per gli spazi del primo piano, non ancora oggetto di progettazione e finanziamento.
A piano terra, a ponente si vuole avere una sala conferenze attrezzata e polifunzionale con rete internet, impianti per amplificazione audio e riproduzione video (ad esempio con proiettore a muro e telo/schermo avvolgibile). Parliamo di una ampia sala di circa 45-50 metri quadrati che dovrebbe essere attrezzata con: sedie mobili che all’occorrenza possono essere anche accatastate, tavoli mobili e diversamente componibili a seconda delle varie esigenze e tramezze mobili che consentano anche la divisione del locale in due spazi. Questa sala potrebbe assolvere a differenti funzioni: sala per conferenze e presentazioni in ambito culturale, luogo di incontro e riunione, aula di studio.
A questo punto ci permettiamo di andare anche un pochino oltre e di suggerire quanto segue; se dotata di opportune dotazioni moderne e multimediali, questa sala potrebbe anche essere adibita, perchè no, a biblioteca digitale e piccolo-centro civico e culturale dove poter informarsi, leggere, fare lezioni e ricerche, grazie a moderni schermi digitali, su mille aspetti della vita di Pra’ di oggi (monumenti, percorsi turistici ed ambientali, attività sportive, associazioni, negozi, il funzionamento del più grande porto commerciale italiano), di ieri (con immagini, notizie e conoscenze della Pra’ del passato, della sua storia, della spiaggia perduta e tutti i documenti dell’Archivio Storico Praese) e di domani (con i progetti per la mitigazione dell’impatto ambientale del porto, la riqualificazione urbana ed il recupero di aree abbandonate e degradate).

L’idea iniziale era di collocare tutte queste funzioni al primo piano ma i vincoli imposti dalla divisione di quegli spazi ed anche le esigenze di sicurezza che suggeriscono di non avere la presenza di tante persone contemporaneamente al piano superiore hanno imposto di pensare questa sala conferenze, ci auguriamo, polifunzionale al piano terreno.
La richiesta del Municipio per il primo piano è invece indirizzata alla sistemazione ad uffici, due o anche tre, quali sedi associative (utilizzabli forse a rotazione da diverse associazioni e da chi dovrà poi gestire questi spazi ed in particolare il piano inferiore). Qualche Consigliere municipale ha anche avanzato la richiesta di utilizzare questi spazi come sportelli di informazione e/o servizi (ad esempio per INPS e ASL) e di raccolta di segnalazioni da parte dei cittadini, una sorta di front office per i residenti, una esigenza emersa anche nel corso dell’incontro pubblico dello scorso maggio.

Resta il fatto che comunque la progettazione ad oggi non ancora sviluppata e per il momento richiesta e suggerita dal Municipio, prima di essere realizzata dai tecnici comunali dovrà essere approvata dal Comune con relativo finanziamento e quindi inserita nel prossimo piano triennale dei lavori pubblici.