Luciano Bozzo#
Lunedi 9 maggio a partire dalle 18,30 si inaugura e si riapre al pubblico il Parco Achille Dapelo dopo i lavori di restyling che ne hanno ridisegnato profondamente l’aspetto e gli spazi di verde. Nuove piante e nuove essenze arboree sono state messe a dimora, i prati sono stati rifatti con grande cura ed attenzione, così come è stata ridisegnata l’area giochi per bambini nella parte di ponente e sono state sostituite le panchine lungo i vialetti e nelle piazzole.
Le maggiori novità rispetto al precedente assetto del parco riguardano comunque la pista ciclabile che l’attraversa longitudinalmente a fianco della nuova via Aurelia per poi congiungersi con la Passeggiata Spiaggia di Pra’ e, nella parte di levante, da un lato l’espansione degli spazi verdi a disposizione dei frequentatori della Piscina Aquacenter i Delfini e dall’altro l’area di “sgambatura cani” dove i quadrupedi trovano ora gli spazi appropriati per correre, svagarsi e fare i loro bisogni. Il Municipio VII Ponente ha infatti voluto accontentare la richiesta di molti possessori di cani che si sono peraltro anche resi disponibili a co-gestire insieme a Pra’ Viva la pulizia e la manutenzione dell’area.
Il Parco Achille Dapelo, dedicato allo sfortunato ed amatissimo medico praese, vittima dell’alluvione che colpì il nostro paese nel settembre 1993, in queste settimane di primavera offre un colpo d’occhio davvero bello ed invitante con i suoi alberi verdi e fioriti, i prati ben rasati, i vialetti e la pista ciclabile lucida ai tanti sguardi di chi si trova a transitare lungo le nuove corsie dell’Aurelia o nelle vie limitrofe; finora però solo l’estremo lembo di ponente era aperto al pubblico anche se talvolta, ed in special modo nei giorni festivi, un pò di persone non hanno voluto resistire alla tentazione di spostare transenne e reti e di entrare negli spazi verdi pressochè vergini del parco così giusto per far giocare i bambini o godersi un pò di sole sdraiati sui prati.
Il parco nella sua struttura essenziale in realtà era già pronto da un paio di mesi ma la sua apertura al pubblico è poi ritardata per la necessità di aggiungere e terminare alcune opere di rifinitura che riguardano la zona a ridosso della piscina, l’area per i cani e la pista ciclabile; per quest’ultima in particolare oltre a realizzare il tratto di congiungimento con la passeggiata lungo il Canale di Calma nelle ultime settimane si è proceduto a compattare e fissare la ghiaia ai bordi della pista con un apposito prodotto per impedire che questa ne invada il percorso.
Lunedi 9 maggio comunque il nuovo parco Achille Dapelo mostrerà a tutti il suo nuovo volto e diventerà, ne siamo certi, un’altra delle bellezze e delle risorse del nostro territorio a disposizione di residenti, cittadini e foresti. Da quel momento in poi toccherà a Pra’ Viva l’onore e l’onere di mantenerlo sempre bello, affascinante ed in buono stato; a tal fine Pra’ Viva ha ampliato la convenzione già da tempo in essere con ASTER per la cura del verde e la manutenzione della Fascia di Rispetto a fronte di un impegno economico di circa 27mila euro all’anno. A questa cifra infatti Pra’ Viva dovrebbe aggiungere altri 10 o 12 mila euro solo per la manutenzione del parco sempre in carico ad Aster. Dal Municipio fanno sapere che in base a questo accordo la manutenzione del parco sarà più curata, efficace e minuziosa rispetto al passato, cosa che davvero ci auguriamo tutti senza però dimenticare che le prime persone che devono avere a cuore l’aspetto e la cura del parco siamo proprio noi, che vogliamo e dobbiamo poter fruire della sua bellezza, dei suoi spazi e dei suoi scorci di relax e serenità; proprio i fruitori del parco infatti devono essere le prime persone a rispettarne la pulizia e la bellezza, residenti, cittadini o foresti che siano.
Bello che ci sia spazio per i cani. Ormai contano più dei cristiani. Non si parla d’altro, ormai. Ma dei bambini e dei loro bisogni (di spazio, verde, aria, pulizia, sicurezze, decoro, giochi attrezzati…) non parla nessuno? PS Speriamo che siano date istruzioni rigorose ai possessori di cani affinchè rimuovano i ricordini dei loro cari…e tengano pulito. Altrimenti si multino i loro maleducati “padroni”….
A proposito di cani, ho letto un curioso cartello, a Pra’-Palmaro, davanti ad una latteria:”Si pregano i SIG.RI CANI di non lasciare sul marciapiede LA FOTO DEI LORO PADRONI”…lo trovo dirompente, ma carino.
Cmq, al di la’ dei 4 zampe, che mi piacciono se ben educati, apprezzo molto l’articolo di Luciano, dettagliato ed esauriente (si parla di tutti i bisogni, infantili ed adulti!)…ed ancor di piu’, plaudo al lavoro che e’ stato portato avanti per rendere il Parco Dapelo un gioiello ed un polmone verde, a disposizione dei cittadini. Concordo con il redattore: la cura di Pra’Viva dovra’ necessariamente essere accompagnata dal rispetto estremo di noi tutti fruitori: niente piante estirpate, non calpestare i prati, aver cura degli arredi urbani e dei giochi, riporre cartacce e lattine nei cestini, non schiamazzare, utilizzare gli spazi comuni in modo appropriato. L’elenco e’ lungo, ma conosciamo tutti queste elementari norme di civilta’…Solo in questo modo il bello del Parco di manterra’sempre, configurandosi come un punto focale di attrazione caratterizzante la nuova bellezza di Pra’.
Sottoscrivo quanto scritto da Ariel.
E concordo con Alex quando invita i proprietari di cani ad aver cura dei propri animali, raccogliendo il loro “PIL” (a ragion veduta, anche questo è un prodotto interno lordo). Ma in questi giorni di buon tempo, forse per l’irresistibile desiderio di godere del bel prato del parco, come dice Luciano, ho visto mamme sdraiate al sole mentre i loro pargoli prendevano a calci le piante o confezionavano graziosi mazzolini delle roselline DI TUTTI, ANCHE MIE. E la cosa mi secca molto, molto più che sentir troppo parlare di cani o vederli fruire del parco in modo poco ortodosso. Primo, perché non hanno colpa, se non, eventuamente, quella di avere padroni incivili. Secondo, perché, per quanto creature splendide (e lo sono, io ne ho avuti due), restano animali e non potranno, né ora né mai, far danni più di tanto. Mentre i bambini che oggi strappano le piante sotto lo sguardo di genitori distratti dallo Smartphone, domani, saranno ragazzi che devastano i treni e, dopodomani, adulti che tramanderanno il medesimo, pauroso vuoto educativo in cui sono cresciuti. Il che mi pare molto più preoccupante.
A vedere come vanno le cose e tenuto conto che comitive di ragazzi arrivano da altri quartieri per giocare o bivaccare sul “pratone di Pra”, un’osservazione che mi sento di fare è che forse, nell’ambito del Parco, si poteva ricavare un’area dedicata espressamente a loro, oltre che ai cani. Uno spazio simile a quello realizzato a ridosso della passeggiata di Voltri, pensato per l’aggregazione e il gioco dei più giovani. In questo modo, forse, avremmo potuto sperare di salvare le aree a prato e le aiuole. Io non so esattamente quale sarà la sistemazione della zona a levante delle palazzine del canottaggio, ma speriamo si possa realizzare qualcosa di simile, ne varrebbe la pena. Come vale sicuramente la pena, visto un risultato di cui si parla molto, tanto da esser citato ad esempio, di cambiare marcia e davvero cominciare a “sentire” il Parco come una bellissima estensione di casa nostra.
Ancora una volta sottolineo quanto scritto da Luciano. Perché l’aspetto del nostro impegno individuale è ancor più importante del pretendere che Aster, Comune, Municipio e altri titolari del ruolo facciano la parte istituzionale che spetta loro. Stamattina, alla fermata bus di Via Taggia, lato mare, uns signora tentava di sistemare una rete da cantiere per impedire che spazzatura si ogni tipo finisse fra le siepi, nonostante il bidone sia a due passi. E ne ho visto un’altra cercare di rimettere al suo posto una delle pianticelle di pitosforo gia’ divelte dal vento.
Così si fa. Così dobbiamo impegnarci a fare noi. Tutti insieme. Magari, anche con l’organizzazione di giornate dedicate, come si era fatto tempo fa. Esserci, presidiare il territorio è la prima delle condizioni imprescindibili per mantenerlo in salute e in sicurezza.
Tutto vero, tutto bello. Resta il fatto che oggi contano più i cani dei bambini. Nei condomini non si può lamentarsi se i cani disturbano: ora sono considerati come persone. E per le strade, sui marciapiedi, nei giardini, nelle aiuole il loro PIL (come lo chiama ironicamente Paola) è segno della inciviltà dei loro “conduttori” (dire padroni non è democratico).Se ora c’è la multa per chi butta le cicche per terra questa sanzione va decuplicata per i cafoni che lordano con le deiezioni dei loro “amici a 4 zampe” gli spazi pubblici. E’ anche una questione di igiene e decoro pubblico, perbacco.
Una domanda….
A proposito di bisogni…. Verranno anche inaugurati i bagni o, dopo tutti questi lavori, continueranno ad essere chiusi come lo erano nella versione precedente del parco?
Torniamo un attimo alla realtà e spostiamo la sguardo oltre la pista ciclabile e alle piante messe in prima fila per far credere che sia tutto bello e che sia stato fatto un vero restyling:
1- Dal sottopassaggio della piscina sui muri sono presenti ancora scritte di ogni genere, e proprio all’imbocco del sottopasso i lavori non sono stati ultimati, toppe di cemento a destra e a sinistra
2- Alcune vecchie panchine, circa quattro, sono state accatastate di fianco alla griglia di delimitazione della ferrovia
3- Le vie pedonali che percorrono la parte adiacente la ferrovia non sono state nemmeno ripulite, vegetazione di ogni tipo invadono le stradine
4- Le panchine presenti nelle vie “secondarie” non sono state sostituite con quelle nuove, non è stata effettuata nemmeno una sorta di pulizia intorono ad esse
5- “L’arena” dove sarebbe possibile organizzare manifestazioni/incontri è nello stesso identico stato di come era prima dei lavori (pessimo)
6- Manto erboso a dir poco penoso, non si può stendere qualche metro quadrato di prato (dove è stata fatta inaugurazione) e tutto il resto seminarci erba.
7- Alcune zone dove era presente la ghiaia sono state cementificate, altre no, rendendo di fatto le zone cementificate e la stessa zona giochi inavasa dalla ghiaia
8- La zona “bagni” è nelle stesse condizioni di prima, scritte sui muri e sulle porte
9- Nelle nuove aiule davanti a via Taggia ci sono già più erbacce che fiori
10- E’ stata curata solo in parte la vegetazione arborea presente, alcune piante sono state potate altre no.
Sinceramente dal mio punto di vista è stato fatto un restyling di facciata, davanti tutto bello o quasi, dietro esattamente come prima.
Questo un giorno dopo l’inaugurazione.
Sono senza parole….
Purtroppo, ho notato anch’io diverse “dimenticanze” che ha evidenziato Davide.
Più di una volta, ho scritto che il Parco, strada facendo, si andava trasformando in un gioiellino e sono ancora convinta sia così, ma, sostanzialmente, nella parte più a Ponente, quella frontistante Via Taggia. Dove effettivamente, vuoi per i rotoli d’erba distesi, vuoi per i gelsi finalmente spalcati, vuoi per il riordino generale della vegetazione, il colpo d’occhio è decisamente piacevole. È vero che sono stati messi a dimora nuovi alberi, piante grasse ed essenze arbustive tipicamente liguri, ma l’operazione “restaylig” delle preesistenze temo si sia limitata alla zona di cui dicevamo. Ci sarebbe ancora molto da sistemare, da aiutare a crescere e svilupparsi: mi pare nessun riordino per i bagolari, i lecci, la sughera, le gleditzie, gli ulivi, i piccoli gelsi che tante potenzialità hanno dimostrato di avere. Anche la zona dell’anfiteatro meritava piu’ attenzione: ci sono due belle palme che quasi spariscono inghiottite dagli arbusti e lo sono da anni, tant’e’ che sono cresciute pochissimo. Peccato. Avere uomini e mezzi a disposizione era l’occasione giusta per svolgere da cima a fondo operazioni assolutamente funzionali allo sviluppo di un parco tanto più urbano, esposto alla insidie di un ambiente spesso ostile. Potatura, pacciamatura, concimazione, controllo fitosanitario sono interventi fondamentali per la salute del verde e portano, di riflesso, a un miglior risultato sotto il profilo estetico. Per quanto riguarda le infestanti di cui parla Davide, a parte la stesura di bio (penso) materiali atti a impedirne l’attecchimento, c’è poco da fare … bisogna esser presenti spesso e tenere le aiuole pulite e ordinate. C’è da sperare che la maggiore attenzione promessa da Aster e Pra’ Viva si veda anche in questo senso. Sul resto, per quanto legga che il Parco di Ponente è da considerarsi finito, spero ci sia ancora margine per intervenire, intanto sulla facciata dei bagni che è veramente indecorosa e sul ripristino degli stessi, anche se mantenerli funzionanti e dignitosi sarà un’impresa da titani. Quanto è stato sostituito auguriamoci venga rimosso e quanto di buono è stato fatto teniamocelo stretto, con le unghie e con i denti.
Perché un altro treno non passerà, questo è certo. Almeno non con investimenti di questa portata.
Ho sentito il Sindaco invitarci ad una cittadinanza attiva. Io sono fermamente convinta che, al di là degli impegni istituzionali presi, questa sia l’unica via per mantenere quello che abbiamo a sperare che altro si aggiunga. Soprattutto a Ponente, dove c’è tanto bisogno di estendere gli effetti della riqualificazione di Pra’. Cerchiamo di essere presenti e vigili, superiamo il “maniman” e controlliamo, segnaliamo, denunciamo, per far capire che il territorio è presidiato e non abbiamo alcuna intenzione di riconsegnarlo al degrado e all’abbandono. Non sarà facile, per niente. Stamattina, alcune panchine erano già occupate da gente che dormiva, con tutto quello che ne consegue. Dobbiamo sollecitare una qualche forma di guardianaggio, soprattutto notturno, ma anche mettere un campo una vigilanza nostra. Altrimenti, sarà possibilissimo tornare daccapo.
Comunque, oggi ho visto un’altra persona rimettere al suo posto una fronda ribelle. Mi fa piacere che qualcuno si comporti come farebbe nel proprio giardino. Speriamo che questo “sentire” amorevole ci contagi tutti ed esploda in un’epidemia di buon senso e civiltà. Ne abbiamo tanto bisogno.
Tanto Davide che Paola espongono giuste e fondate osservazioni, quoto globalmente i loro commenti: c’e’ ancora tanto da fare, sia nel Dapelo, che in tutta Pra’…non ho potuto fare a meno di ricordare al Sindaco, personalmente, la parte estremo ponente della Delegazione, pietosamente degradata ed abbandonata.
Inoltre, concordo sul fatto che il restyling si e’ concentrato nelle zone “in favor di telecamera”, ma non mi sorprende, ci stiamo avvicinando alle elezioni e tali operazioni di facciata si moltiplicheranno, ma va dato atto degli aspetti positivi, che sono molti e qualificanti, e soprattutto, occorre pensare alla protezione di tutta questa bella realizzazione, sia in modo organizzato e professionale (videocamera, servizi di sorveglianza notturni), che come singoli cittadini, ponendo in essere quei piccoli gesti di cura e responsabilita’ cui accenna Paola.
Le due cose insieme sono indispensabili, per configurare Pra’come punto di attrazione e riferimento per tutta la citta’ ed oltre.
I ricordini degli amici a quattro zampe hanno invaso il parco nonostante lo spazio a loro dedicato. Non vedo mai nessuno che pulisca le carte e le cicche buttate via da persone che non hanno rispetto del bene comune. I vigili inesistenti. Capisco che il sindaco vuole una cittadinanza attiva… ma noi non siamo sceriffi! Le persone maleducate sono spesso anche violente. Non ci si puo parlare! MA CHI PULISCE IL PARCO? Una multa ogni tanto ai maleducati che sporcano?
Ti rispondo io, Nicolina. E magari qualcuno con la divisa mi smentisse.
In Italia, non ci sono leggi di una severità proporzionata al danno che gli incivili procurano al bene comune. Il valore aggiunto, in negativo, è che le poche norme punitive in vigore non vengono applicate o, se accade, la cosa fa notizia perché si tratta di un’eccezione, non della regola. I vigili sono tenuti, per legge, a sanzionare chi non raccoglie le deiezioni dei propri cani e chi getta mozziconi di sigaretta a terra. Magari, piacerebbe redarguissero anche chi calpesta le aiuole in barba ai cartelli che lo vietano e chi abbandona bottiglie di birra e cartocci di vino sotto le panchine. Ma il punto è: hai mai visto vigili nel parco? Io no. E messi come siamo, incivili, sporchi e imbecilli, ne avremmo tanto bisogno. Hai ragione quando dici che, se da cittadini dobbiamo collaborare fattivamente come ha chiesto Doria, non possiamo sostituirci a chi ha l’autorità per imporre il rispetto dalle regole. Per dirla tutta, oggi non è facile nemmeno per chi è in divisa: io viaggio su autobus e treni quotidianamente e vedere gente che sghignazza in faccia ai controllori, persino a vigili e polizia quando sono chiamati a intervenire, è la normalità. Che venga ascoltato un cittadino qualunque è pure utopia. E, come dici, è persino un rischio. Per aver rimproverato un gruppo di ragazzetti che correvano sul prato nuovo e fresco davanti a Via Taggia, la cosa più gentile che un 13/14enne mi ha urlato è stata: “Vecchia di m …, vai a fare la minestrina”. Ovviamente, col medio alzato e fra gli applausi della banda. Questa è la situazione. Terribile, disperante. Smonterebbe anche il più tenace dei combattenti. Ma la cosa più umiliante che potremmo fare è gettare la spugna. Non è compito nostro usare il bollettario o le manette, ma possiamo farci sentire ogni volta che assistiamo a qualcosa che pregiudica il bene collettivo. Se ciò che abbiamo ottenuto così faticosamente e ci appartiene in quanto cittadini e Praesi viene danneggiato, messo in pericolo o ci viene sottratto, stiamo sul pezzo!! Segnaliamo, chiediamo interventi, diamo fiato alla nostra coscienza civile e rendiamo chiaro che l’eventuale sfascio della riqualificazione non passerebbe sotto silenzio. Stavolta, non più. Ma dobbiamo esserci in tanti. Dobbiamo esserci tutti e non demordere. Altrimenti, l’incubo ritorna.
L’ho detto per primo e lo confermo: se si fa o rifà un parco per i cani vuol dire che siamo alla frutta. Eppure nell’articolo di lancio si esprimeva contentezza per aver accontentato i padroni dei cani. Bella roba! Ormai i maleducati la fanno da padrone, ha ragione Paola: se uno fa presente il degrado viene mandato a quel paese. Quanto ai vigili neanche l’ombra. Un anziano mi ha raccontato che 50 anni fa gli avevano dato la multa perchè giocava a pallone nei giardinetti. Abbiamo fatto dei passi avanti da gigante. Ora i cani sporcano e lordano a piacimento e i loro proprietari camminano per la strada credendo di avere al guinzaglio il mondo intero.Tronfi e pieni di sè. Dire vergogna è dire poco.
Non ho buttato via la spugna. Anzi. Ho segnalato tante cose che non vanno sulla fascia alla segreteria del sindaco.Nessuna risposta. Ho scritto al secolo xix. Niente. Ho segnalato la necessità di una nuova fermata bus, più o meno davanti banca e ingresso parco. Ho letto che sarebbe più utile spostare quella di piazza Sciesa. A parte il fatto che fermata bus e ingresso stazione deve essere un reale interscambio dei pendolari, quindi devono essere il più possibile vicini, non vedo perché una richiesta escluda l’altra. Comunque resta il fatto che mi sembra di parlare col vento. Ma questo sito viene letto da qualcuno che potrebbe davvero cambiare le cose? Solo il sig. Avvenente mi ha risposto, riguardo alla fernata bus, e lo ringrazio. Preciso che abito a Palmaro, non ho alcun interesse personale. Scusate lo sfogo e spero che non sia il vento a darmi retta….
Mi piacciono molto gli alberi d’ ulivo nelle rotonde. Spero che anche la rotonda di Via Taggia venga di nuovo ripiantumata… quelle palme gridano vendetta.
Ero presente all’inaugurazione. Il sindaco ha fatto il giro turistico. Spero che abbia notato le pessime condizioni dell’arena!
Scusate una domanda… Ma il marciapiede davanti alla Flora invece di essere rifatto come quello davanti all’ autoscuola viene semplicemente “giuntato” ottenendo una meravigliosa unione tra lo storico marciapiede dissestato e asfaltato ed il nuovo prestigiosissimo porfido? Vinorego ditemi che ho visto male!
Sembrerebbe cosi anche a me, purtroppo. Se vediamo giusto, non capisco il perché. Sarebbe, sino ad ora, l’unico tratto in cui il porfido non arriva a filo della palazzata. Speriamo ci sia una ragione e si tratti solo di vedere il lavoro finito.
Invece, per tornare al tema della riapertura del Parco Dapelo, noto con piacere che i prati sono stati nuovamente rasati (un evento, rispetto a come sono andate le cose per anni!) e che un gruppo di ragazzi extracomunitari tiene in ordine i vialetti. Noto, invece con grande disappunto e nessuna sorpresa che una certa parte dell’utenza del Parco non perde occasione per dimostrare la propria carenza di educazione, senso civico e rispetto del bene comune. Quasi mi rincresce avere le finestre sui giardini perché vedo orde di ragazzini e ragazzotti giocare a pallone anche in mezzo alle aiuole, gente che piega i rami dei gelsi per raccoglierne le bacche fino a spezzarli, padri in mountain bike che mostrano ai figli come scendere dalle pendenze (a prato) in piedi sui pedali. Oltre, ovviamente, ai conducenti di cani che consentono loro di annaffiare il piede delle piante appena messe. C’è chi si è fatto un sacchetto di ciotoli di mare, chi si è fornito di qualche cubetto di porfido, chi si è servito dei lapilli antinfestanti dell’aiuola in fondo a Via Taggia. Tutta roba che forse serviva nel giardino di casa, chissà. Interpellati più volte, i Vigili rispondono che nulla possono contro l’ineducazione della gente. Evidentemente, fra rispettare norme e divieti è diventata cosa impossibile e il vero dramma è che a questo Far West dobbiamo abituarci e ci stiamo riuscendo. Viviamo nel vuoto totale di tutto, in un abbrutimento continuo. Passatemi la parola, un vero SCHIFO.
Solo per informazione e non per polemica. Anche se la penna mi “prude” un po’ come spesso mi accade.
A fronte dell’avanzare dei lavori di riqualificazione lungo la vecchia Aurelia, vorrei sapere che fine ha fatto il filare di alberature previsto lungo tutta la palazzata dall’incrocio di Via Taggia sino, approssimativamente, al Biomedical. Mi pare che il progetto si stia limitando al posizionamento di qualche alberello qui e là e a ristretti spazi che ospitano arbusti (quelli cui si doveva preferire il “verde verticale”) già infarciti di erbacce e spazzatura. In generale, sull’argomento “verde”, non nascondo che sono molto delusa. Speravo in qualcosa di più e di meglio. Per esempio, la nuova piazza fra la palazzata e la vecchia stazione ferroviaria ospita solo tre lecci, di cui uno già passato a miglior vita, e forse qualcosa sarà ancora piantumato a ponente, ma è innegabile che in estate soprattutto lo spazio sarà difficilmente fruibile. Inoltre, non so se avete visto la sistemazione al piede delle alberature inserite: un buco raffazzonato, pieno di terra che si sparge all’intorno ogni volta che piove e che ospiterà a breve la solita gramigna infestante. Chiedo: si tratta di lavori ancora in itinere o non ci sono da aspettarsi rifiniture?
Grazie per l’attenzione. Sarò “rognosa” ma è davvero un peccato dover rinunciare al concetto di qualità.
Cara Paola hai ragione da vendere. E’ una vergogna. Qui si gioca sempre al ribasso. Su ogni cosa si va sempre come i gamberi.