A mezzanotte di mercoledì 11 è scattato il provvedimento che impone norme più restrittive in vigore per almeno due settimane. Insieme alla Liguria sono passate in zona arancione anche altre quattro regioni: Abruzzo, Basilicata, Toscana e Umbria
Chiusi bar e ristoranti, se si esclude l’attività da asporto e sempre in vigore il coprifuoco serale dalle 22 alle 5 del mattino..
No agli spostamenti tra comuni, se non per motivi di salute, lavoro ed urgenza. Necessaria l’autocertificazione, scaricabile sul sito www.regioneliguria.it, dove vengono dettagliate le altre misure ed informazioni utili. Per il nostro territorio, collegandosi al sito Asl3.liguria.it, saranno disponibili ulteriori indicazioni di comportamento, specificamente sui servizi sanitari erogati nel distretto.Centralino 010/84911 – numero verde 800 098543 Lo ha comunicato il governatore Toti, dichiarando alla stampa che < Pur essendo perplesso su questo cambiamento, a pochi giorni dalla prima suddivisione, non intendo certo fare rilievi al provvedimento, comunicatomi ieri dal Ministro Speranza. Anzi, occorre rimboccarsi le maniche, impegnarsi a rispettare le limitazioni, accogliendo anche quanto rappresentato dai nostri ospedali e case di cura.La prudenza è d’obbligo. I medici sperano in un calo di ricorsi dei pazienti ai pronto soccorsi, le strutture ad alta intensità di cure e terapie intensive sono ovviamente sotto pressione. L’intensità dei contagi, dapprima più marcata a Genova, si sta stabilizzando in modo omogeneo nelle altre province. Nel giro di due o tre giorni entrerà in funzione la tensostruttura montata in tempo dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa, a supporto del pronto soccorso del Policlinico San Martino. Non sono letti aggiuntivi in senso tradizionale, cioè dove ricoveriamo stabilmente i pazienti: si tratta di 24 posti letto,completamente attrezzati che, dedicati a pazienti Covid, servono a garantire maggiore capacità di accoglienza al pronto soccorso >. Sono programmati a breve 270 posti di bassa e bassissima intensità in strutture territoriali in tutta la Liguria, speriamo tanto in queste strutture per evitare di congestionare le unità di terapia intensiva. Inoltre, sarebbe auspicabile un potenziamento delle cosiddette U.S.C.A., per garantire assistenza domiciliari ai pazienti paucisintomatici…si è dimostrato che non sempre il ricovero è una buona soluzione, anzi, molto spesso curarsi a casa migliora la compliance del paziente:naturalmente, sotto stretta sorveglianza di medici ed infermieri dedicati.
Davvero, speriamo tutti che le misure restrittive abbiano l’effetto di appiattire la curva epidemica e che non si debba ricorrere di nuovo al “tutto chiuso”.
Grazie di cuore ai medici, infermieri, personale sanitario, veri angeli in corsia.
Impegniamoci tutti:mascherina sempre, lavaggio delle mani, riduzione dei contatti non indispensabili…e ce la faremo!