Giuseppe Bruzzone –
In Sardegna nella costa sud occidentale del Sulcis quasi di fronte all’ isola di San Pietro; terra ligure di discendenti pegliesi, c’è una cittadina; Portoscuso, dedita alla pesca conosciuta per il sito industriale nella frazione di Portovesme per la lavorazione dell’ alluminio, azienda che in questi momenti naviga in cattive acque. Lì vive il mio amico Luigi di famiglia sarda ma nato a Pra’, trenta anni fà è ritornato nella terre dei genitori e vive lì. Grazie alle nuove tecnologie abbiamo ripreso il contatto: telefono, email, whatsapp ci tengono uniti. In una telefonata di mesi fà essendo Luigi appassionato di tradizioni sardo -liguri gli raccontai che sull’ isola di San Pietro a Carloforte da poco tempo è nato un Gruppo di Cristezzanti con un Cristo simile ai nostri di Liguria. Stimolati dalle visite di varie confraternite avute negli anni come la nostra dell’ Assunta di Palmaro, quella di Multedo ed altre, i carlofortini dopo una raccolta fondi hanno espresso i desiderio di avere un Cristo per le processioni. Dalla confraternita dell’ oratorio dei S.S. Nazario e Celso di Multedo, che è gemellata, hanno ricevuto un aiuto notevole. I confratelli di Multedo si sono attivati e in poco tempo hanno formato un gruppo di lavoro degno di una azienda di progettazione; unendo i vari artigiani e artisti sono riusciti a comporre un Cristo processionale di circa 80 chilogrammi. Il Cristo finito è stato benedetto dal Cardinale Tasca nella cattedrale di San Lorenzo il 24 giugno 2021 festa di San Giovanni Battista. Ad ottobre il Cristo denominato “ tabarchino” è arrivato a U Paize, come dicono i carlofortini e il giugno successivo ha partecipato alla festa Patronale di San Pietro con grande gioia della squadra dei Cistezzanti e di tutti i carlofortini. Ho raccontato a Luigi la storia; essendo lui uno degli organizzatori della festa patronale della Madonna d’ Itria a Portoscuso ha mandato subito l’ invito a partecipare alla processione della Patrona che si svolge sempre alla fine di maggio il martedì dopo la Pentecoste. E’ detta Madonna del Buon Cammino (Bonu Cammino).
La festa patronale dura tre giorni, l’ultimo giorno si celebra sa Festa Manna (Grande), dove la statua della Madonna viene portata in mare accompagnata prima da un carro trainato da buoi, poi tornata in terra parte la processione per le vie del paese, accompagnata da diversi gruppi folk provenienti da varie parti della Sardegna, associazioni, autorità civili e religiose. Prima di entrare in chiesa la cassa della Madonna percorre il sagrato tutto cosparso di petali di rose (Sa Ramadura). I Portoscusesi quest’ anno lo ricorderanno bene, perchè per la prima volta la Madonna è stata accompagnata da un Cristo “ligure”: quello di Carloforte. L’amico Luigi mi ha riferito che le scene viste per la prima volta dei Cristezzanti in processione hanno impressionato ed entusiasmato i portoscusesi, che hanno già rinnovato l’ invito per il prossimo anno. Il culto verso la Madonna d’ Itria, venerata in numerose località della Sardegna, è legato alla tradizione religiosa greco-orientale, retaggio degli oltre sei secoli di dominazione bizantina nell’isola. Avrebbe avuto origine dalla devozione verso un quadro che raffigura la Vergine Maria, eseguito da San Luca Evangelista quando Maria viveva ancora a Gerusalemme. Per questo San Luca divenne patrono dei pittori. Il dipinto nel V secolo fu trasferito a Costantinopoli, dove l’imperatrice Pulcheria lo fece collocare nella chiesa di Odigi, da cui deriverebbe l’appellativo di Odighitria (dal greco “odigos”, cioè “colei che indica la via”). Nel Medio Evo Costantinopoli non era una città tranquilla, il quadro rinchiuso in una cassa di legno di cedro per preservalo fu affidato a dei marinai diretti verso l’ Italia, la nave naufragò davanti alla costa sarda e la cassa con il quadro fu recuperata dai pescatori di Portoscuso. In altre località sarde come Arbus, Villamar, Sassari si festeggia a fine agosto. Venerata in Sicilia di cui è la patrona, in Calabria, e in Puglia dove vi è una zona detta Valle d’Itria (Martina Franca). Dopo questa uscita il Cristo processionale più distante da Genova (800 km) lo si vedrà sfilare nelle processioni in Sardegna, in seguito da questa processione penso che i cristezzanti saranno richiesti nelle processioni molto sentite e solenni in terra sarda, la presenza del Cristo tabarchino ne aumenterà la solennità e mostrerà lo straordinario mondo delle “Casacce” liguri, ricco di storia e tradizione, unico al mondo.
Cristezzanti di Carloforte….. preparate l’ agenda.
Sono Luigi, l’ amico di Giuseppe che mi ha fatto conoscere questa meravigliosa storia. Ora in terra sarda abbiamo un Cristo ligure come quelli che io vedevo sfilare a Pra’ quando vi risiedevo. Un bel grazie anche dai miei compagni del gruppo che cura la festa della Madonna d’Itria a Portoscuso. Sono rimasti meravigliati alla vista del Cristo in Processione. Quando raccontavo le processioni a Pra’ che io vedevo mi guardavano perplessi e quasi increduli. Si sono ricreduti! Queste tradizioni non devono morire. Spero di vederne ancora di Cristi processionali a Carloforte.