Ma intanto la terra è sempre lì

#Luciano Bozzo –

La vicenda a Pra’ è nota forse a tutti e già da alcune settimane sta facendo molto rumore; quanto accaduto o per meglio dire quanto non sta accadendo è motivo di profonda delusione e malumore e si può dire che rappresenti emblematicamente l’inefficienza, il ritardo e l’incapacità con cui sovente le istituzioni rispondono ai bisogni del territorio, specie poi se il territorio in questione si trova magari non proprio al centro della zona amministrata ma in aree più periferiche così come è il caso di Pra’ rispetto al vasto territorio del Comune di Genova.

Succede dunque che in un paio di giorni di piena del rio San Pietro all’inizio dello scorso novembre vengano trasportati dalle acque del torrente parecchi metri cubi di terricio e di fango fino alla foce del rio occludendola ed interrandola in buona parte; il Centro Remiero ed il Gruppo Sportivo Speranza che si trovano proprio nel punto in cui il torrente sbocca nel  Canale di Calma vedono così fortemente limitata la loro normale attività sportiva ed agonistica con un cospicuo danno non solo per lo Speranza e per centinaia di ragazzi e ragazze praesi e non, dedite al canottaggio ma anche per tutto il movimento remiero ligure poichè il nostro Canale di Calma è campo di allenamento e di gara frequentato da diverse società canottiere genovesi; ed anche il Galeone di Genova che solo la scorsa estate aveva sfiorato la vittoria nella prestigiosa Regata delle Antiche Repubbliche Marinare tra migliaia di appassionati accorsi a Pra’ per assistere all’evento e tifare per i colori della propria città, è costretto ad abbandonare il nostro canale di regata, suo abituale campo di allenamento, per altri lidi.

Da subito il G.S. Speranza segnala il problema che comporta anche un fattore di rischio per l’abitato di Pra’ nel malaugurato caso di una nuova piena del torrente; a ruota interviene anche il Municipio VII Ponente che, prima attraverso alcuni consiglieri e poi con una mozione ufficiale di Giunta e Consiglio richiede al Comune di intervenire per dragare la foce del torrente e liberare lo specchio acqueo davanti al Centro remiero.
Passano però i mesi e si deve arrivare sino a metà marzo e precisamente a giovedì 14 marzo perchè, una volta completate le analisi di A.R.PA.L. sul terreno da rimuovere, una ruspa inizi finalmente a scavare ed a smuovere il terreno davanti al Centro remiero.

A questo punto ci si aspetta che nel giro di pochi giorni o al massimo di un paio di settimane il lavoro venga portato a termine e pazienza se a causa del ritardato intervento si sia dovuti rinunciare, obtorto collo, alla disputa di una regata regionale in programma per domenica 17 marzo e pazienza anche se questa volta la rimozione dei detriti verrà portata avanti fino alla profondità di 1,20 metri mentre in passato si era scesi fino a 2 metri; la cosa importante è che la terra sia portata via e che almeno le successive gare regionali e nazionali possano essere fatte.

E invece no; appena una settimana dopo l’inizio dei lavori la ruspa sparisce, il dragaggio si interrompe e tutto il terreno che è stato semplicemente scavato, smosso ed ammonticchiato in due dune alla foce del rio, continua a rimanere lì per altre tre settimane fino ad oggi. La vicenda appare davvero paradossale e lascia nei Praesi l’amaro gusto della beffa, per lo più acuito dalla quasi totale mancanza di informazioni da parte di Comune e Municipio sul motivo dell’arresto dei lavori e su quando la terra sarà finalmente rimossa.

Si dice che questa volta manchi l’autorizzazione da parte dell’Autorità di Sistema Portuale che avrebbe la competenza sull’area (anche se poi gli interventi di dragaggio della foce, almeno da alcuni anni a questa parte, vengono portati avanti ad opera ed a spese del Comune di Genova) ma non se ne sa molto di più ed anche in questo caso nè dalla Giunta Comunale nè da quella Municipale arrivano informazioni: insomma la sensazione, davvero molto amara e spiacevole, è quella di essere lasciati abbandonati agli eventi, tanto più che l’arrivo della primavera rende anche più serio il rischio di possibili piene del rio che troverebbero in questo caso due grossi cumuli di terra ad ostruirne il cammino verso il Canale di Calma con conseguenze potenzialmente molto negative per il paese subito a monte.

Solamente ieri giovedi 11 aprile in concomitanza di un sopralluogo a Voltri del Sindaco di Genova Marco Bucci, del Presidente della Regione Giovanni Toti e dell’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Fanghella siamo riusciti finalmente a saperne qualcosa di più.
Il Sindaco Bucci ha infatti annunciato i lavori di riparazione e ripristino della passeggiata a mare di Voltri, severamente danneggiata dalla mareggiata di fine ottobre ed il ripascimento della spiaggia voltrese; questo doppio intervento prevede un investimento di circa un milione e mezzo di euro e dovrebbe concludersi, secondo gli auspici del primo cittadino, prima dell’inizio della stagione estiva o comunque entro fine giugno. A questa ottima notizia si lega anche la vicenda della terra alla foce del San Pietro.

Secondo quanto pubblicato ieri su diversi siti di informazione locale on line apprendiamo infatti dalle parole del Sindaco che << è in corso il ripascimento stagionale della spiaggia di Voltri che viene fatto utilizzando i cumuli di materiale, circa tremila metri cubi di volume, attualmente posti alla foce del rio San Pietro di Pra’ e in attesa di asciugatura prima di essere trasportati a Voltri. Venerdi scorso, dopo l’ok da parte di A.R.P.A.L., è stata approvata dal Comitato Tecnico Portuale l’autorizzazione all’utilizzo del materiale, e quindi le operazioni possono procedere speditamente>>.

A questo punto non resta che augurarsi che “l’attesa dell’asciugatura del terreno” in un periodo in cui si preannunciano alcuni giorni di pioggia non comporti altre settimane di attesa e di ritardo e che invece le parole del Sindaco vengano prese alla lettera quando parla di operazioni che possono procedere speditamente cosicchè a Pra’ possiamo presto dormire sonni un pochino più tranquilli e non si debbano cancellare altre importanti regate a carattere regionale e nazionale.

Ma visto che non è abitudine di SuPraTutto abbandonarsi solo al facile mugugno, nel nostro piccolo ci sentiamo di poter dare un piccolo e modesto suggerimento per il futuro alle istituzioni che hanno competenza sulla gestione della foce dei nostri rivi, siano esse l’Autorità Portuale o la Civica Amministrazione declinata nei diversi ambiti territoriali (Comune, Regione, Municipio): visto che sia l’interramento delle foci del San Pietro (soprattutto) e del Branega così come l’erosione delle spiagge di Voltri, Vesima e delle vicine località rivierasche sono fenomeni endemici che se non capitano ogni anno, poco ci manca, non sarebbe male istituire la “buona prassi” di stabilire con cadenza annuale o quanto meno biennale una regolare verifica delle condizioni delle foci dei rivi e all’occorenza intervenire in maniera, se possibile, celere e veloce per dragare il terreno da riutilizzare magari poi per rinforzare le spiagge delle località vicine evitando le incomprensibili lungaggini e ritardi a cui abbiamo dovuto assistere quest’anno; certo a tal fine andrebbero concertate in maniera organica e definite una volta per tutte le competenze, gli ambiti e le responsabilità e magari anche le relative capacità di spesa giusto per evitare l’innesco di quei pericolosi rimpalli di responsabilità tra le diverse istituzioni che sono uno dei tanti mali che affliggono l’Italia.

Una buona amministrazione del territorio si traduce e si mette in pratica proprio stabilendo una altrettanto buona capacità di prevenzione e dando vita ai giusti strumenti e meccanismi, chiari ed efficaci, per far si che gli interventi siano fatti con sistematicità, tempestività ed efficienza senza dover sempre rincorrere gli eventi e le emergenze visto che parliamo qui di fenomeni abbastanza regolari e sistematici; e questo beninteso indipendentemente dal “colore” politico di chi nei diversi momenti della nostra storia si trovi ad assumere l’onore e l’onere dell’amministrazione di un territorio.