Anita Ferrantin-
L’estate è ormai terminata ed ha lasciato il posto al piovoso, ma colorato, autunno; abbiamo appena vissuto la prima (e spero ultima) allerta rossa, con la chiusura delle scuole ed altre attività. Abbiamo lentamente ripreso la quotidianità e anche le vecchie abitudini, come andare a scuola aspettando con impazienza che arrivi il sabato. La giornata dello studente comincia con il ritrovo dei compagni davanti a scuola. La domanda più frequente, che si sente ogni minuto e ovunque tu sia è: “Quali compiti bisogna fare?”. Questa stessa domanda viene fatta anche la mattina davanti alla scuola, quando ormai è troppo tardi per rimediare ad eventuali mancanze. Ogni studente almeno una volta è caduto nello sconforto dopo aver aperto il libro ed essersi accorto di non aver fatto gli esercizi che aveva per compito, salvo poi scoprire che li aveva sul quaderno. Ogni giorno a scuola migliaia di ragazzi “perdono anni di vita” per via di compiti non fatti o dimenticati sulla scrivania; ovviamente c’è anche chi fa una collezione interminabile di note, perché non gli interessa sapere niente e non studia, ma questa è un’altra storia. Quando finalmente suona la campanella, dopo aver guardato la lancetta dei minuti per la maggior parte del tempo, gli studenti si dividono in due gruppi; quelli che per qualche minuto restano a parlare con i compagni e gli amici davanti alla scuola, e quelli che scappano affamati verso casa. Le giornate di scuola si susseguono per molte settimane, dove la voglia di studiare diminuisce , insieme ai compiti che aumentano. Per fortuna ci sono le vacanze di Natale, che iniziano il giorno preciso in cui la voglia di studiare termina del tutto in qualsiasi persona; però a Natale manca ancora tempo, giusto? No, dato che il tempo non è mai abbastanza per fare qualsiasi cosa. Gli studenti magari la descrivono così, ma provate a chiedere loro quante volte negli ultimi due anni avrebbero voluto essere a scuola, a scherzare con i compagni e a sentirsi meno soli! Tutti quanti, durante il lockdown, abbiamo atteso questo rientro: allora, iniziamo insieme, sperando che vada tutto bene!
Auguri di cuore per uno splendido e sereno anno scolastico…guardando alle nostre spalle, ci lasciamo indietro, si spera, due anni bruttissimi, per la famigerata DAD, termine che ormai ognuno conosce…la didattica a distanza, dapprima magari è stata accolta come severa misura di sicurezza, ma ben presto ci si è resi conto di quanto tolga alla vita dei nostri figli, nella misura della socialità, del cameratismo, e soprattutto, dell’apprendimento costante. il processo educativo si svolge preferibilmente cosi’, frontalmente, guardandosi negli occhi, io spiego, tu mi ascolti e se hai dubbi, me lo dici ed approndiamo insieme…
Di certo nessuna lezione online può sostituire questa interazione umana docente-discente!
Grazie Anita per averci ricordato quanto è bella e importante LA NORMALITÀ… A tutti voi ragazzi e ai vostri insegnanti auguro di cuore BUON ANNO SCOLASTICO NORMALE… con i normali patemi, l’attesa delle vacanze, il gusto di stare insieme…