Elisa Provinciali-
Al Dott Francesco Lalla
Difensore Civico Regione Liguria,
al Presidente del Municipio 7 Ponente
al Sindaco di Genova
al Presidente della Regione Liguria
Come da Sua richiesta volta ad acquisire maggiori informazioni sul sestiere di Pra’-Palmaro, fortemente compromesso dall’invasività del Porto, che ha avuto la volontà di esaminare nel sopralluogo in sito del 24 gennaio, in presenza del Municipio, di cittadini locali ed esponenti della FondAzione PrimA’vera e del CCP, Le invio, in allegato, immagini, e video, realizzati dagli abitanti ed una serie di evidenze che testimoniano il lungo iter della criticità ambientale in Pra’- Palmaro.
Tale criticità deriva dall’incompatibile vicinanza delle operazioni portuali alle case di civile abitazione ed alle ville storiche del sestiere, non esiste filtro, o diaframma protettivo, I cittadini sono esposti sia alle emissioni inquinanti in atmosfera dei gas di scarico delle navi e dei TIR che a migliaia transitano sul raccordo autostradale di Pra’, sia all’inquinamento acustico generato dai rumori dei cicalini delle gru di banchina e dai “boati”derivanti da improvvide movimentazioni di container, ad ogni ora del giorno e della notte. In aggiunta vi è anche inquinamento acustico generato dai motori dei locomotori ferroviari e dagli stridii dei freni dei convogli nel parco ferroviario portuale “Pra’ Mare”. Delle previste “cortine verdi” e zone cuscinetto, nessuna traccia.
Innanzitutto, emerge chiaramente che tale situazione, sia pure in maniera più attenuata, era già nota alle Istituzioni, già a partire all’incirca da 10 anni or sono, ovvero, da quando, dopo 30 anni di cantiere, il porto ha iniziato la sua invasiva attività. Si sono succedute, da subito proteste legittime dei cittadini ed azioni volte a rendere nota la situazione, peraltro progressivamente aumentata in gravità ed impatto, il tutto nell’indifferenza di Istituzioni ed Enti preposti alla tutela della salute pubblica.
Nel 2007, il rapporto annuale di Legambiente assegna alla Liguria, ed in particolare al porto di Pra’,un ruolo di primo piano nel riutilizzo di rifiuti tossici, la Dogana sequestra, quello stesso anno, ben 610 tonnellate di scarti industriali nocivi. (All. 1) Tali inquietanti notizie, riprese dai media nazionali,ed i 30 anni di sversamenti diurni e notturni di terriccio di risulta, non chiariranno mai del tutto la provenienza e la composizione del terrapieno portuale praese,(probabilmente, non basterebbero un centinai di profondi “carotaggi”, per sondare l’immensa estensione di esso) ,ma certo gettarono da subito un’ ombra di sfiducia, timore ed ostilità nell’ opinione comune.
A seguito delle proteste dei cittadini, riuniti in Comitato per Pra’, iniziava una serie di tavole rotonde, confronti ed incontri manifestazioni, cortei e le cosiddette “lenzuolate”, ovvero frasi e rivendicazioni scritte su teli appesi alle recinzioni ferroviarie, oltre a circa 1400 segnalazioni raccolte ed inviate dal Comitato stesso, ed un tentativo non portato a termine di azione legale il tutto senza alcun risultato concreto. Intanto nasce il “ Praino”, 2009, fondato e diretto da Guido Barbazza, giornale autogestito e senza fini di lucro che riporta informazioni chiare e puntuali ai cittadini ed in breve diventa punto di riferimento e catalizzatore dell’insoddisfazione e delle proteste dei praesi, nonche’ dei disastri ambientali compiutesi sotto il quasi totale silenzio di istituzioni ed organi di informazione. Nel 2010, si viene a conoscenza della presenza in porto di un container radioattivo, senza alcuna protezione e l’esposizione dura oltre un anno, tanto che si tiene un’ interrogazione in Regione, consigliera Raffaella Della Bianca, (All. 2) nel 2011 ed il consiglio municipale, con il presidente Mauro Avvenente, per protesta, effettua la seduta sotto Palazzo Tursi. Si fanno misurazioni acustiche, poichè il forte rumore giunge sino alle alture di Pra’, e precisamente in via Scarpanto.(All.3).
Nel 2011, l’imprenditore Spinelli dichiara sul Secolo XIX che avrebbe drasticamente ridotto i muri di container davanti alle case (All.4): in sette anni, sono solo che aumentati, creando una barriera soffocante per gli abitanti. Il tutto anche a seguito dell’improvvida concessione dell’Autorità Portuale, mentre estese aree del terrapieno portuale nel suo estremo di ponente, lontane dalle case, venivano tenute inutilizzate allo stato di discarica. Si concedono ulteriori aree destinate a stoccaggio di rifiuti speciali (All.5)
Nell’incontro in Capitaneria dell’11-6-2012, che Ella ha avuto con numerosi esponenti del porto, delle istituzioni e dei cittadini, già si parlava di elettrificazione delle banchine per limitare l’inquinamento acustico:(All.6) sono trascorsi sei anni, non è accaduto nulla. Arriviamo al 2013, dall’esperienza del Praino nasce la FondAzione PrimA’vera un manipolo di “patrioti praesi”, ed il giornale digitale SuPra’tutto vede la luce, attestandosi da subito con altissimi indici di lettura. Parte una raccolta firme, oltre 1500, consegnate al presidente municipale Avvenente ed al Sindaco Doria (All.7)
La Fondazione e’ attivissima, diventa molto popolare ed indice conferenze ogni anno, con forte partecipazione, inizia un’ incisiva azione di interlocuzione con i media e le istituzioni. Nel 2013 esordisce con una petizione online, per monitorare l’attività del porto, rivendicare la sostenibilità per il territorio, chiedere compensazioni.(All.8) Duemila lettori inviano le mail, anzi, seimila circa, poiche i quesiti erano tre, così la FondAzione si conferma autorevole rappresentante degli abitanti di Pra’, vessati e sfiduciati, ma speranzosi in una risoluzione. Il sindaco Doria partecipa ad una affollata assemblea a Villa de’ Mari, ma ancora una volte, nessun riscontro concreto,(All. 9) mentre i primi spiragli di una concertazione della FondAzione PrimA’vera con il presidente di Autorità Portuale, Luigi Merlo, iniziano a dare i primi frutti, si riesce infatti ad incidere favorevolmente sul nuovo Piano di Sviluppo Portuale, che all’inizio prevedeva ulteriori riempimenti, ma che viene modificato sulla base del progetto “Pra’ Futura”, con prolungamento della fascia di rispetto e del canale navigabile lungo tutto il litorale praese, fino al rio San Giuliano.(All.10)
Una forte accelerazione arriva dalla pubblicazione del “Dossier Porto”, nel 2015, elaborato da FondAzione con estrema precisione, 15 pagine fitte di dati, e contenente un accurata rilevazione, effettuata con la prassi e gli strumenti dei C.T.U del Tribunale di Genova, che evidenzia numerosi sforamenti dei parametri sonori ed infrazioni di regolamenti e norme di legge. Tali risultati consentono di ottenere dall’Autorità Portuale provvedimenti atti a contenere i rumori, mentre le navi piu’ rumorose che scalano a Pra’, vengono e verranno via via sostituite da natanti piu’ silenziosi, di nuova concezione(All.11). La FondAzione riesce a dare impulso ai progetti per l’elettrificazione delle banchine ed alle dune alberate di separazione porto-abitato, che però non sono ancora state realizzate. Nel 2017 poi, grazie ad azioni sempre della FondAzione, le “navi fracassone” della Maersk cessano finalmente di attraccare al Bacino Portuale di Pra’.
La FondAzione nell’autunno del 2017 ha chiesto formalmente a Municipio e Regione l’installazione di due centraline per il rilevamento della qualità dell’aria e dei livelli di emissioni acustici nel territorio di Pra’. E’ inconcepibile come dopo decenni di attività portuale non siano ancora presenti ed operative.
Con la nuova legislatura, Comune e Regione hanno implementato un’ “Osservatorio per la salute Pubblica”ed il Municipio ha più volte richiesto e promesso un tavolo condiviso (All. 12) tra gli attori di questo complesso e conflittuale rapporto porto/territorio, che come Ella ha potuto constatare di persona il 24 Gennaio durante il sopralluogo, è fortemente sbilanciato, a sfavore dei cittadini, sempre più penalizzati dalla invasività di un’attività industriale, di pesantissimo impatto, a stretto contatto con l’abitato.
Conclusioni:
Il Porto di Pra’ è stato costruito e realizzato in modo invasivo e in totale noncuranza degli aspetti ambientali e della qualità della vita dei cittadini residenti nel territorio. Probabilmente non abbiamo un altro esempio sull’intera costa italiana di una realizzazione altrettanto dirompente.
La delegazione e l’abitato di Pra’ sono sul litorale da tempo immemore, ed è il porto ad aver trasformato negativamente una situazione pre-esistente ad esso. Per ottenere 400 lavoratori portuali, e’ stata distrutta un’economia locale altamente sostenibile (40 stabilimenti balneari, decine di aziende di pesca, cantieraggio e rimessaggio di piccoli natanti, numerosi ristoranti e servizi di accoglienza e ricettivita’…probabilmente, numeri in potenziale sviluppo, mentre in porto l’automazione avanza).
I cittadini hanno dovuto sopportare pesanti disagi per decenni durante i lavori di costruzione del porto, hanno perso la loro spiaggia, una delle più ampie e belle della Liguria, subendo danni economici per la svalutazione degli immobili. Oggi devono anche sopportare il peso dell’impatto ambientale delle operazioni portuali, in termini sia di inquinamento atmosferico che acustico, poichè da quanto si evince dalle precedenti osservazioni, non sembra garantito il totale rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili in tema di emissioni atmosferiche. Esiste la fondata preoccupazione che i residenti siano esposti ad emissioni irregolari provenienti dai gruppi elettrogeni delle navi in sosta (composti di zolfo, particolato e microparticelle). I muri di containers,oscurano il cielo, surriscaldano l’atmosfera in estate, col tempo ventoso sono soggetti ad incidenti, recentemente la cronaca cittadina ha registrato preoccupanti irregolarita’ nelle procedure di protezione.(All.13)
Le emissioni acustiche di alcune delle navi in sosta in porto e di alcune operazioni di movimentazione superano i limiti di legge e sono perciò illegali, esponendo i cittadini a disagi e stress neurovegetativi aggiuntivi. Tutte queste evidenze sono risultate anche dalla riunione c/o il Difensore Civico del 12-12-17 (All.14)
Pur comprendendo le necessità operative e l’importanza di garantire, e preservare i livelli occupazionali del Porto di Pra’, infrastruttura in pieno sviluppo come traffico e movimentazione teu, la Fondazione ritiene che tali necessità debbano andare di pari passo con il processo di contropartite per la cittadinanza (compensazioni per i danni subiti per la costruzione del porto e mitigazione dell’impatto ambientale dello stesso).Vogliamo che porto e città dialoghino in modo armonioso e sostenibile, ed il territorio possa beneficiare di parte degli introiti, destinati ad opere di costante riqualificazione . La realizzazione in tempi ragionevoli delle proposte specifiche della FondAzione PRimA’vera, in parte recepite dal nuovo Piano Regolatore Portuale, ed in parte comprese in interventi “ad hoc” di Autorità Portuale, consentirà la risoluzione delle problematiche e la realizzazione del concetto di“Porto Amico”, in cui le realtà cittadine e portuali convivono con reciproci benefici in una visione positiva e proattiva. Visione del “Porto Secco” di Pra’ con massimizzazione dei trasporti ferroviari e zero emissioni in atmosfera.
Ringraziando per l’attenzione ed amicizia verso Pra’, in attesa di positive risoluzioni porgo cordiali saluti.
Elisa Provinciali
Cittadina praese dalla nascita, blogger, editor Supratutto web magazine e tv
Fondazione Primavera – Influenza, Rappresentanza, Identita’
Ringrazio l’ing. Seccia ed il Prof. Savino, il Dott. Giuliani, nonchè tutti i cittadini che mi hanno gentilmente fornito una parte del materiale.
Preciso che in taluni allegati compare la vecchia ed errata denominazione porto di Voltri, sostituita con decreto N 764 /4.2.2014 dell’allora presidente Autorità Portuale, Luigi Merlo, che sancisce la corretta denominazione Bacino portuale di Prà
Genova – Pra’, 13 Febbraio 2018
10 anni di lotte, scampoli di cronistoria a dimostrazione e conescenza dell’impegno della cittadinanza di Pra’, Palmaro, Pegli ovest sul fronte porto-città. Risultati? Di certo ce ne aspettavamo molti di più, in questi anni la risposta fattiva e solerte di chi è responsabile della salute dei cittadini possiamo dire che si è fatta e si fa attendere, molti dei temi e problemi di 10 anni fa sono ancora gli stessi e se ne sono aggiunti di nuovi. Personalmente trovo offensivo che siano stati dati a Spinelli, tante autorità a festeggiare presenti, ettari per la sua attività senza pensare di spostare gli ingombranti, rumorosi e polverosi container davanti a Palmaro. Si può dire, e non è poco, che il problema disagio e salute è noto e che quindi occorre che le autorità preposte, se non per la nostra tutela, ma almeno per la loro, debbano correre a qualche forma di riparo ed attenzione. Nuove iniziative, calate dall’alto, peggiorative della attuale situazione in un contesto già ampiamente compromesso hanno difficoltà ad essere realizzate che una volta non avevano. Aspettiamoci qui a ponente anche i traghetti, cioè altro traffico, polveri, impatto ambientale oltre ai tir che abbiamo ogni giorno e navi che col loro andare e venire terranno sempre e comunque accesi i loro motori; cioè inquinamento sempre più elevato a scapito della salute di tutti a partire dai più piccoli. Aspettiamoci poco più ad est depositi di gnl che si aggiungeranno a tutti i depositi e traffici possibili immaginabili di idrocarburi in mezzo alle case. A gridare forse otterremo qualcosa e dipende da quanti siamo, a star zitti ” chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
Come non sottoscrivere le tue parole Claudio.
Gente svegliamoci ed aiutiamoci a risollevarci da questo terpore che ci attanaglia da oramai troppo tempo. Basta scuse difendiamo la salute ed il territorio, quello che ci è rimasto.
abbiamo diritto a essere tutelati da queste nefandezze.
Articolo molto ben scritto dalla nostra cara amica Elisa.
Spero che ci sia aria di cambiamento e proprio grazie a queste testimonianze si possa imparare dai nostri errori per poi non commetterli più!
Parole al vento: perorazioni e commenti.
Il 4 marzo si vota e NESSUN candidato eleggibile, di NESSUN partito è di Prà o del ponente.
Tutto continuerà come prima.
Qualcuno l’aveva anche previsto, in questi forum ma nessuno ha mai dato una risposta o si è preso carico di diffondere il problema.
Rima e Bruxelles comandano, Genova esegue, Prà se lo prende nello stoppino. Non ci vuole un genio per capire che se non mandiamo gente nostra nelle istituzioni saremo sempre presi per i fondelli.
Ma la logica dei partiti prevale sempre sugli interessi comuni.
Continuiamo a farci del male da soli. Continuiamo a votare gente che viene da fuori. Potevano mettere la Boschi in lista nel ponente genovese, tanto non cambiava niente.
Guai scoraggiarsi! Certo in certi casi i tempi sono lunghi e possono disarmare il carico di domanda più che giustificata. Uniti si vince, anche se a Pra’ spesse volte ci sono discontinuità su partecipazione ed ostacoli (boh..gelosie, diffidenza verso il nuovo) che provano a smontare le buone intenzioni.L’augurio che tanti giovani affacciatesi con buona volontà e concetti concreti possano dare una forte spinta al carro delle giuste e necessarie richieste espresse.
Un grazie anche a chi dedica tempo e passione con queste cose. Alla redazione e a tutti i collaboratori di Supratutto .
Resta FERMO, VERO e INCONTROVERTIBILE ciò che ho scritto nel mio commento e che nessuno ha mai avuto il coraggio di dire. Il partito potrebbe sgridarti, qualunque partito. Il resto sono chiacchiere da bar che lasciano il tempo che trovano. Fin che ci lamentiamo tra noi o da succubi e soccombenti faremo la fine dei ladri di Pisa. La politica se ne cacafotte di noi e delle nostre lamentazioni.
Siamo una delegazione di poveri illusi e la politica qui ci pesca bene.
Zitti e …… obbedienti ai capi.
Qui non ci sono partiti che comandano, qui ci sono cittadini che si mettono in gioco per cambiare, con volontà, determinazione e pazienza. Certi commenti, che poi sono le vere lamentele, sono la voce dei perdenti, di chi si chiama fuori e non portano a niente. Noi ci proveremo sempre, con impegno e con la forza della ragione, per rivendicare il diritto di lasciare ai nostri figli un ambiente sano e dalla qualità della vita migliore di quello che oggi abbiamo. Importante è fare sentire la nostra voce e compiere azioni mirate a favorire il cambiamento . Il resto è inerzia e arresa.
grazie Elisa per averci ricordato con “dettagli” minuziosi le criticità che viviamo quotidianamente. Voglio pensare e credere che questa tua possa essere l’ennesima e l’ultima richiesta di AIUTO ….e poi voglio credere che ci sia la SVOLTA!
Grazie
Flavia (Associazione Lanna)
Accio Accio….fa rima con “a casaccio”, commentaccio, ecc.ra!
Sei troppo negativo, lo sai? Se a Pra’ fossimo tutti come te, hai voglia! Non sarebbero accadute le belle e buone cose che ultimamente vediamo intorno a noi.
Se ti poni da colui che se lo prende nello stoppino, come hai scritto, empre te lo prenderai, a stecca.
Prova invece a pensare che cambiare si puo’, che ognuno di noi è il tassello del futuro di Pra’ e non fare ….il ragazzACCIO!
Brava Elisa,
mi spiace che mi sei sorella ma …. hai risposto bene.
Gli sfascisti sono i veri colpevoli…E Niclo ha ragione pure lui: diamo la colpa ai partiti per non prenderci le NOSTRE responsabilità. O meglio: chi ragiona così.
Ciao
Francesco
PS Il Dr. Lalla è la migliore persona che si potesse interpellare, ex Magistrato, uomo di Stato, persona retta e pulita. Ottima scelta di interlocutore.E un excursus presentato a lui in modo….. descrittivo e perfetto.
Nobile lavoro della nostra concittadina Elisa! Tutti dovrebbero rivolgere un ringraziamento.
È opportuno che tutti i cittadini del territorio, diano il proprio contributo al miglioramento e rispetto del luogo in cui cresceranno le future generazioni. Non stiamo lasciando una buona eredità ai nostri figli guardando il mare di PEGLI,Prà, Palmaro.
Ottimo resoconto dello scempio che e’ stato perpetrato ai danni non solo d Pra ma del Ponente tutto. A noi ora interessa la nostra Pra’ e Palmaro che ogni tanto va pure menzionata. Io ricordo che venni a vivere a Palmaro all’eta’ di 7/8 anni all’epoca (erano gli anni 60) davanti a Via Porrata c’era una spiaggia meravigliosa che tutti ci invidiavano e richiamava parecchi turisti. Le case venivano affittate ai milanesi durante l’estate. Il porto come ha sottolineato Elisa, ha declassato il patrimonio degli abitanti che si vedono a volte costretti a ribassare i loro le loro immobili in caso di vendita e non solo, anche se volessero affittare. Ora al di la del danno economico ingente, vogliamo parlare della salute? quella una volta persa non si recupera più. L’inquinamento , le polveri sottili tutti i veleni che abbiamo respirato nel corso di questi decenni (perché di decenni si tratta) hanno compromesso la salute di tutti noi irrimediabilmente.
Certo non dobbiamo rassegnarci a tutto questo ma e’ giunto il momento di avere delle risposte e non solo , vogliamo delle azioni concrete quali spostare i container come più volte richiesto e la bonifica dell’area. La salute dei cittadini e’ più importante di qualsiasi convinzione politica e per piacere non promettete ora in vista delle prossime elezioni per non dare nulla dopo.
grazie ad Elisa e a tutti coloro che si battono sempre e in prima persona per costruire un Ponente migliore.
Complimenti…Elisa stai dando voce ai praini…sei una grande, un abbraccio con gratitudine.
Che dire mia cara, sei BRAVA…donna in gamba, scrivi molto bene e sei…punzecchiante!
Sono onorata di conoscerti.
Un vero sfacelo, ma la denuncia esaustiva e brillante: e’ perfetta!
Troppo buone amiche/i, sono contenta del vostro apprezzamento, che mi stimola a dare sempre il massimo per i lettori che ci seguono.
In questo caso poi, la cosa e’ molto sentita, essendo abitante a Pra’ Palmaro dalla nascita, non so capacitarmi 1) cosa avevano nella testa coloro che hanno progettato un simile obbrobrio,un leviatano inutile e dannoso, c’ erano mille modi migliori per fare un porto ed e’ stato scelto il piu’ invasivoUn’area libera tra di esso e l’abitato doveva essere garantita, ed ora la dobbiamo rivendicare.2) facendo questo excursus attraverso gli ultimo 10 anni, mi sembra veramente colpevole l’inerzia con cui non e’ stato mai affrontato il problema, di cui TUTTI, com ho dimostrato avevano conoscenza.
Quando penso a queste cose, mi prende rabbia, che riesco a lenire appunto mettendomi alla tastiera, per scrivere queste inchieste/denunce/articoli, e credetemi, che devo misurare le parole, altrimenti sarei ancora piu’ dura.
CMQ, preparatevi e restate connessi con Supratutto, perché domani pubblico…i FILMATI! Con qualche parolina. grazie ancora ELISA