#Luciano Bozzo
Martedi 13 marzo si è svolto a Palazzo San Giorgio a Genova un incontro chiarificatore tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (che sovraintende ai porti di Genova, Genova-Pra’ e Vado Ligure) ed il Municipio VII Ponente rappresentato dalla Giunta Municipale e dai capi-gruppo dei gruppi consiliari, sia di maggioranza che di opposizione; per l’Autorità di Sistema Portuale erano presenti il presidente Paolo Emilio Signorini ed il Direttore Generale Marco Sanguineri.
L’incontro è giunto al termine di un periodo in cui i rapporti tra l’Autorità di Sistema portuale ed il nostro Municipio erano tornati ad essere un pò tesi per diversi motivi.
Il pregresso dell’incontro vedeva infatti il Municipio chiedere da tempo (almeno dal settembre dello scorso anno quando il Consiglio Municipale approvò all’unanimità una apposita mozione in tal senso) l’avvio di un tavolo tecnico di discussione e confronto con l’Autorità per concordare e decidere insieme le azioni necessarie per favorire una migliore convivenza tra il porto ed il territorio del Ponente e di Pra’ in particolare; a ciò si sono poi sommati altri due recenti episodi che hanno ulteriormente contribuito ad inasprire i toni. A fine gennaio la concessione delle aree di ponente del porto di Pra’ al Gruppo Spinelli, avvenuta a Pra’ alla presenza dei più alti esponenti della Regione e del Comune, era stata conclusa ed annunciata senza il coinvolgimento del Municipio, cosa subito stigmatizzata dal Consiglio Municipale; solo pochi giorni prima poi il presidente Signorini aveva dichiarato in un’intervista di pensare di trasferire nel “meno pregiato” Ponente genovese una parte degli scali dei traghetti che oggi fanno capo al centro di Genova per liberare spazi per le navi da crociera. Questa dichiarazione, come è noto, ha causato una grande e decisa reazione da parte del nostro territorio, con la chiara opposizione espressa dal Municipio e numerosissime lettere ed e-mail di indignazione e protesta inviate al presidente dell’ Autorità di sistema portuale prima direttamente e spontaneamente da molti Praesi e poi attraverso l’invio di missive che centinaia di cittadini hanno fatto pervenire con l’aiuto di SuPra’Tutto in modo così massiccio da creare grossi problemi ai server in ricezione dell’Autorità portuale; tanto da indurla a chiedere a SuPra’Tutto di interrompere il “bombardamento” annunciando l’incontro di chiarimento con il Municipio.
Riportiamo qui le informazioni circa temi e contenuti di questo incontro del 13 marzo che abbiamo avuto dal Presidente del Municipio VII Ponente (Voltri, Pra’, Pegli) Claudio Chiarotti e dal capo-gruppo del Movimento 5 Stelle in Municipio Massimo Curro’.
Innanzitutto il Presidente Signorini si è scusato per le parole poco felici da lui utilizzate ed ha fatto una sostanziale marcia indietro dichiarando che oggi non esiste alcun progetto per trasferire anche solo una parte del terminal traghetti a Pra’ in quanto gli spazi disponibili non lo consentono e perchè si prevede che il porto di Pra’ continui ad essere un terminal container esclusivamente commerciale; e del resto anche P.S.A., principale concessionaria del nostro porto, non avrebbe fatto mistero di non gradire la presenza dei traghetti ad ostacolare l’attività delle navi porta-contenitori.
Un altro aspetto decisamente positivo è rappresentato dal via a quel tavolo tecnico permanente di confronto sul nostro territorio tra Municipio, Comune di Genova ed Autorità Portuale da tempo richiesto per discutere e, si spera, decidere insieme il futuro del nostro porto nell’ottica di armonizzare sviluppo dell’attività portuale e compatibilità ambientale, perseguendo una sempre più ampia salvaguardia del territorio, nel rispetto dei diritti dei residenti e dell’ambiente, e realizzando quelle opere di compensazione e risarcimento che Pra’ invoca ed attende da lungo tempo.
Il primo appuntamento del tavolo è previsto a Pra’ nella prima settimana di aprile, subito dopo Pasqua. Il Municipio sarà quindi direttamente coinvolto in tutte quelle scelte, opere ed iniziative che riguardano il nostro porto ed il nostro territorio, come è giusto che sia.
Visto poi l’ampliamento dell’ambito di sovranità del nuovo ente portuale che si estende oggi anche alla piattaforma di Vado Ligure ed a seguito dei rilievi negativi che la Regione Liguria ha nel frattempo mosso alla proposta di piano regolatore portuale messa sul tavolo dalla precedente Autorità Portuale di Genova, Signorini ha poi dichiarato che nel giro di un anno verrà elaborato un nuovo Piano Regolatore complessivo per il futuro. Si vorrebbe peraltro mantenere il concetto di Porto Isola per Pra’, con quindi la previsione di estendere il Canale di Calma e la Fascia di Rispetto a Ponente fino al confine con Voltri, mentre non dovrebbe essere riproposto l’ampliamento della diga foranea verso ponente che, per come era stato disegnato in precedenza, aveva destato grosso allarme, in particolare tra i Voltresi. L’elettrificazione delle banchine del nostro porto rimane un punto fermo che sarà realizzato a breve, tanto è vero che nei mesi scorsi, contestualmente al cablaggio della fibra ottica, si è anche proceduto ad interrare i grossi cavi elettrici di collegamento tra la centralina di accumulo presente in Via Branega e la zona del porto, un passaggio necessario e propedeutico per avere le banchine elettriche, ovvero quello strumento in grado di abbattere drasticamente l’emissione di nocivi gas di scarico delle navi ancorate in porto e di eliminare il rumore generato dai grossi gruppi elettrogeni delle porta-contenitori. A proposito di questo aspetto Chiarotti ha fatto presente che l’Autorità di Sistema portuale deve anche iniziare a porsi seriamente il problema di quali misure debbano essere pensate ed attuate per spingere, se non addirittura obbligare gli armatori ad usare navi moderne in grado di usufruire del servizio di approvvigionamento elettrico una volta che l’elettrificazione sarà una realtà.
Signorini ha poi espresso il proposito di favorire per il futuro l’incremento dei traffici, dell’efficienza e dell’economia del porto di Pra’ riconoscendo in P.S.A. un concessionario ed un attore molto valido nell’ambito dell’economia del mare e dei commerci marittimi, parole queste, che fanno però temere a Currò nuovi devastanti scenari di ampliamento del porto che sono assolutamente da combattere ed evitare.
Un passo avanti importante nella direzione invece del rispetto del territorio lo si registra finalmente grazie allo spostamento dei container del Gruppo Spinelli che assediavano il sestiere di Pra’ -Palmaro a poche decine di metri di distanza dalle case e che sono stati ricollocati nelle nuove vaste aree di ponente messe a disposizione di Spinelli, aree assai più lontane dall’abitato; ed anche se permangono ancora pezzi dei container insieme a supporti, tavolati e vario materiale non ancora del tutto ricollocato, l’aver tolto l’assedio delle lamiere davanti alle case è una delle prime cose irrinunciabili che Municipio, FondAzione PRimA’vera , Consiglio di Comunità ed associazioni e comitati locali andavano e vanno chiedendo, un primo atto doveroso e significativo per ottenere il quale, secondo Chiarotti, è stato molto importante se non addirittura determinante il diretto intervento del Difensore Civico, che nei mesi scorsi, su invito proprio del Presidente del Municipio, aveva avuto modo di vedere sul posto quale fosse il grado di invasività del porto in particolare nel sestiere di Palmaro e che si è quindi attivato per difendere insieme al Municipio i diritti dei Praesi.
Anche l’accordo che l’Autorità e P.S.A. hanno raggiunto nello scorso mese di febbraio con Rete Ferroviaria Italiana per raddoppiare il binario di accesso e di uscita dal porto sembra poter andare in questa direzione virtuosa, potendo consentire una maggiore quantità di merci trasportate su rotaia anzichè con i più inquinanti TIR. Ed anche il prossimo arrivo di 21 nuove gru di piazzale elettriche in sostituzione di quelle vecchie con motore a combustione (per un investimento di P.S.A. di 30 milioni di euro) contribuirà a ridurre l’inquinamento dell’aria ed il rumore prodotto.
In conclusione non possiamo che accogliere favorevolmente la retromarcia o comunque la smentita fatta dall’Autorità di Sistema Portuale sulla questione dei traghetti, senza peraltro dimenticare che l’idea di spostare da queste parti il cosiddetto “porto d’Africa” è una cosa che l’Autorità Portuale aveva già provato a realizzare una decina di anni fa, (incontrando anche in quella occasione la netta e determinata opposizione del territorio) e non è quindi escluso che possa “riprovarci” in un prossimo o più lontano futuro. Positiva è altresì la buona volontà dimostrata per (ri)avviare un dialogo (speriamo) costruttivo con il nostro territorio, nell’ottica di costruire finalmente non solo rapporti di buon vicinato tra il porto e l’area urbana che lo ospita ma anche una fruttuosa e vicendevole collaborazione per uno sviluppo armonico e di pari passo di queste due realtà, assicurando salute e benessere ai residenti e possibilità di crescita e lavoro per il porto.
Perchè questo obiettivo possa essere raggiunto deve però cambiare radicalmente il modo e l’atteggiamento che nei decenni precedenti la politica e l’economia hanno avuto nei confronti del Ponente genovese e di Pra’ in particolare; deve essere per tutti chiaro che Pra’ ed il Ponente non possono in alcun modo accettare nuove servitù e nuove fonti di problemi ma che al contrario è doveroso riconoscere a Pra’ ed al Ponente rispetto e buona qualità di vita attraverso le necessarie opere di mitigazione dell’impatto inquinante del porto commerciale e la restituzione di aree e spazi di vivibilità, a cui abbiamo dovuto rinunciare, obtorto collo, nei decenni passati.
Intanto SuPra’Tutto continuerà a fare del proprio meglio nel lavoro di informazione ed approfondimento con i numerosi articoli sulle alterne vicende del rapporto del porto di Pra’ con il territorio raccontando i problemi sul tappeto, le azioni condivise con associazioni e cittadini, le iniziative e le prese di posizione di Autorità portuale, del Municipio, del Difensore Civico e dei vari attori in campo, avvalendosi anche delle segnalazioni e delle informazioni che vorranno fornirci i nostri lettori ed i cittadini praesi.
I cittadini di Pra’, La Fondazione Primavera, il magazine nline Supratutto ed il Consiglio di Comunita’ praese continueranno la loro azione di vigilanza, osservazione e proposta, in modo tempestivo: non vogliamo piu’, mai piu’ essere colti di sprovvista da brutte sorprese, il territorio era ed e’ nostro e ne difenderemo ogni cmq…Rivendicheremo spazi per noi, e risorse derivanti dai profitti portuali dovranno essere destinate ad opere di mitigazione ambientale e riqualificazione.
Purtroppo nn mi fido…..vedremo i fatti.
Le parole…..volano
E’ un primo passo importante e positivo.
Continuando a vigilare, essendo sempre presenti e incisivi rapportandosi con le istituzioni senza lasciare spazio a manovre subdole insieme ce la faremo.
Marina
Il dietrofront o smentita è una buona cosa. Non dobbiamo assolutamente mollare. Ottima notizia il via al tavolo di confronto tra i rappresentanti dei cittadini e l’Autorità di Sistema. Ora potremo affrontare i problemi che ci affliggono e trovare delle soluzioni win win. Parafrasando un film famoso: “Sì può fare. …..!”
Personalmente, spero sempre di sbagliarmi, ma le “buone” intenzioni del porto si traducono spesso e volentieri in “guai” per l’ambiente e la nostra salute. La realizzazione completa del porto canale, è una opera compensatoria che deve essere fatta per quanto già è stato fatto dal porto a distruzione del litorale e del ponente e non per nuove proposte di allargamento ad EST, a SUD od a OVEST che siano .Le migliorie locali, anche notevoli, sono un conto ma non possono essere scambiate e confuse con quello che respiriamo ,con i rumori che sentiamo, ne va della nostra salute. Nel futuro da qui a 20 anni almeno ad un aumento dei traffici corrisponderà un aumento dell’inquinamento, in parte parzialmente limitato dalla elettrificazione delle banchine se mai sarà resa operativa, ma molti remano e remeranno contro anche perché questo porto accetta quelle “carrette ambientali” che a nord non sono o saranno più accolte perché lì avranno sempre leggi ambientali, area SECA, più restrittive che qui da noi , da cui lascio a voi immaginare le conclusioni sull’ambiente e la nostra salute. Proposta: allarghiamo a Genova, sede terminale di uno dei grandi corridoi della logistica europea TEN-T le restrizioni dell’area SECA. Mi immagino che mass media e signori del porto (purtroppo anche il mondo del lavoro, per troppi qui c’è ormai, tendenze da terzo mondo, sempre più contrapposizione tra lavoro e salute) diranno si può se tutti nel mediterraneo lo fanno, in altro caso perdiamo traffici, da cui per avere più traffico abbiamo ed avremo più carrette, più inquinamento e meno salute. Ricordiamoci che il trasporto su treni è per medio lunghe distanze e lo scopo è quello di allungare il raggio d’azione del porto ed incrementare i traffici, mi auguro che comunque possa in parte ridurre il traffico stradale, sempre privilegiato per brevi distanze come le attuali. Ultimo, pensando a chi a Palmaro abita, la stazione merci che hanno fatto proprio di fronte alle case sarà il luogo dedicato alla movimentazione dei treni che partono da PSA, mi immagino che abbiano già pensato ad eliminare gli ineluttabili e conseguenti polveri e rumori.
Personalmente apprezzo sempre la lucidità d’analisi di Claudio che condivido e che mi trova d’accordo sui punti da lui toccati. L’allungamento del canale di calma fino al Rio San Giuliano, per la costruzione del Porto Isola, è un’opera fondamentale per il proseguimento dei lavori del POR e la conseguente riqualificazione dei sestieri di Pra’-Palmaro e Cà Nuova, si otterrebbe così un ulteriore allontanamento dei container dall’abitato e con la costruzione delle dune alberate lungo tutta la fascia di rispetto da Pra’-Longarello a Pra’- Cà Nuova, una schermatura che andrebbe mitigare i rumori provenienti dai piazzali operativi portuali. E’ chiaro che questo non basta se non viene supportato da una nuova e lungimirante visione politica che si faccia carico di promuovere un approccio responsabile e sistematico verso il problema dell’inquinamento acustico e atmosferico mirato alla soluzione dei problemi che oggi affliggono il territorio di riferimento del porto. La stessa visione di “Porto Secco” che vede l’auspicabile trasferimento del traffico su gomma a quello su rotaia darà origine a conflitti d’interesse enormi che andranno a scontrarsi direttamente con quelli legittimi della popolazione che chiede la riduzione dell’inquinamento derivante dagli scarichi in atmosfera dei gas combusti generati dai motori di trazione degli autocarri. Un convoglio di cento vagoni, ad esempio, lascia a terra cento autisti e darà origine a problemi di rilevanza sociale; questo per dire che non è tutto così semplice in un paese dove l’interesse economico è ancora più forte della cultura del rispetto della qualità della vita dei cittadini. Senza dubbio la tendenza del mercato dice che il traffico containers a Pra’ andrà ad aumentare e che si renderanno necessarie ulteriori opere per favorire questo sviluppo di movimenti, cosa peraltro già annunciata da Autorità Portuale, ed è proprio qui che si rende necessaria un’azione unita, compatta consapevole della cittadinanza Praese in primis e del Municipio VII Ponente nel suo insieme. Mi conforta il pensiero che oggi la situazione è cambiata e si vede crescere una maggiore consapevolezza e un desiderio di coinvolgimento da parte dei cittadini che non intendono più essere gli agnelli sacrificali all’espansionismo di interessi economici che non tengano nella giusta e sacrosanta considerazione il miglioramento, in senso assoluto, della qualità della vita del territorio e delle persone che in esso vivono. La mia speranza si basa sulla nascente voglia di abbandonare la rassegnazione e sul nuovo atteggiamento di consapevolezza e di protagonismo che finalmente oggi si comincia a respirare a Pra’, da Lungarello a Cà Nuova. Obbiettivi comuni ed unità d’azione possono salvarci.
La stazione merci davanti a Palmaro e’ un altro abominio: tolgono i containers e ci mettono lo snodo stesso del traffico ferroviario, seppur interno al porto…ma come sono messi? Non e’ possibile, avremo meno camion (forse), ma infinitamente piu’ rumori, l’attrito metallico sulle rotaie sprigionera’ nell’aria altre dannose microparticelle.
Recentemente sono stata a Villa Sauli per un convegne, e sono tornata a casa, verso levante e Palmaro, a piedi.
Ebbeno, l’area portuali li’, davanti al nulla, a parte la Villa, muri diroccati ecc.ra, e’ ferma e silenziosa, non c e’ attivita’ di movimentazione!!!!!
Ma cosa gli dice il cervello, aver previsto il district parck e tutta la movimentazion davanti alle abitazioni? SPOSTARE TUTTO A PONENTE E DAVANTI A PALMARO SOLO UFFICI;MENSE; CASOMAI PARCHEGGI; QUALCHE PIANTA E BASTA!!!!!!!!!!!!!!
dobbiamo opporciiiiiiiiiiiiiiiii