La storia infinita del “Girban-a”: una riapertura che sa di rinascita

Giorgio Bruzzone –

Proviamo per un attimo a tornare indietro nel tempo e a immergerci in una realtà parecchio lontana come quella datata intorno all’anno 1920. Ci troviamo nell’immediato post-prima guerra mondiale e l’Italia di allora, alle prese con degli enormi cambiamenti che segnarono fortemente quell’epoca, si trovava in una situazione di stallo. Il bilancio del conflitto, ahimè, fu assai tragico. E per di più sul fronte dell’economia si trovava letteralmente in ginocchio, prosciugata dalle spese belliche, con interi territori devastati e con un’industria che stentava a riprendere il suo corso in tempo di pace. In tutto questo marasma, senza addentrarci troppo nei fatti storici che si susseguirono in quegli anni, ovviamente anche il quartiere Genova Pra’, nel suo piccolo, si trovava in una fase alquanto delicata.

Se si vuole fare riferimento ad attività commerciali che già in quegli anni erano presenti all’interno del territorio praino come non menzionare lo storico e noto Bar Girban-a la cui apertura risale appunto intorno al 1920, inizialmente in veste di latteria e di venditore di bibite e poi, nel corso degli anni, passato a gelateria e bar fino alla recente apertura in veste di pizzeria.

Con il passare del tempo il locale subì delle evoluzioni di diverso genere, complici anche le trasformazioni storiche con cui ha avuto a che fare, che lo portarono sempre più a un ampliamento che permise fino al giorno della chiusura (ebbene sì, l’anno 2012, quasi un secolo dopo!) di diventare un punto di riferimento importante a livello di attrazione e di punto di ritrovo nella zona. Sebbene non esistano documenti ufficiali che attestano lo svolgimento dell’attività prima del 1937 (vedi immagine sotto)  abbiamo la certezza che il locale era presente ancora prima, gestito dalla signora Caterina Patrone e dal marito Stefano Sacco. Ma che significato ha il nome “Girban-a”? Perchè è stata usata questa denominazione? Ve lo spieghiamo noi! Deriva infatti da una località situata sulle alture di Pegli nelle vicinanze di San Carlo chiamata appunto “Girban”. L’allora proprietaria, Caterina Patrone, veniva identificata dagli abitanti di Pra’ come “a girban-a”, ovvero l’abitante di Girbana. Particolare, no? Nel corso degli anni questo storico locale, tra guerre e alluvioni, ne ha passate veramente di tutti i colori riuscendo tuttavia a mantenere un importante ruolo di punto di ritrovo all’interno del quartiere. In un secondo momento è stato gestito dalla figlia Caterina Sacco e dal marito Bartolomeo Bruzzone  fino ad arrivare al momento in cui è subentrato Stefano Bruzzone, figlio di questi ultimi e volto conosciuto all’interno della zona per aver gestito l’attività per tantissimi anni. Stefano, nell’anno 2012, raggiunta l’età della pensione dopo oltre 40 anni di attività svolta con sacrificio e dedizione, ha dovuto concludere, seppur temporaneamente, questa fantastica storia fatta di passione e tradizione. Come ho appena anticipato, la dinastia dei Girban-a non terminerà qui: il figlio Paolo ha di recente inaugurato la nuova pizzeria. Questa nuova apertura rappresenta, di fatto, una bellissima novità sia per gli abitanti di vecchia data di Pra’ che nostalgicamente lo ricordano come “una delle istituzioni indimenticabili in assoluto’”, sia per i più giovani che avranno modo anch’essi di contribuire a portare avanti nel corso degli anni questa indiscutibile realtà. La “storia infinita” dei “Girban-a” è destinata a proseguire nel corso degli anni ed è esattamente quello che si augura chi, girovagando per Via Airaghi, vedendo l’insegna del nuovo locale sarà colpito da un misto di nostalgia e gioia, in ricordo dei vecchi tempi.