Luciano Bozzo #
Nell’ultimo Consiglio Municipale, tenutosi a Pra’, gli amministratori ed i funzionari di Comune e Municipio intervenuti per illustrare i nuovi progetti di risistemazione della Fascia di rispetto di cui vi abbiamo già dato notizia, non hanno voluto parlare della parte del progetto P.O.R. Pra’ Marina riguardante il cosiddetto Parco Lungo ovvero la nuova Via Pra’ di prossima costruzione e la fascia di territorio ad essa attigua, in particolare quella prospicente le case. Non si è voluta cogliere l’occasione di quell’incontro pubblico per una presentazione ufficiale dell’ultima versione del progetto proprio sul territorio di pertinenza giusto poco prima che tale progetto vada a cambiare il volto della via Aurelia e di una parte così importante della nostra cittadina.
Sono già in corso, infatti le gare di appalto per i lavori di risistemazione della strada e nelle prossime settimane partiranno i due cantieri (uno a Ponente per il tratto tra Via Taggia e Via Cordanieri e l’altro a Levante tra la stessa Via Cordanieri e Via Ungaretti) che trasformeranno la vecchia Via Pra’ in una strada a quattro corsie, pur con la palese ostilità degli abitanti per questa soluzione.
Su questo tema, non certo nuovo per Pra’, vogliamo ritornare per un paio di considerazioni prima che i giochi siano definitivamente fatti. Se è pur vero che le quattro corsie (se non addirittura di più in alcuni tratti) sono sempre state presenti fin dalla prima versione presentata del P.O.R. nel 2009, bisogna però riconoscere che a nulla sono valsi gli infiniti tentativi dei Praesi, a partire da prese di posizione all’interno della giunta e del Consiglio di Municipio, e da tavoli tecnici di co-partecipazione, per proseguire con manifestazioni, raccolte firme, petizioni on line, ricorsi al Difensore Civico, cartoline, cortei e quant’altro per far desistere il Comune dall’idea, obiettivamente poco razionale, di impiantare un tratto di poco più di un chilometro e mezzo di strada a quattro corsie all’interno di una Via Aurelia che per la restante parte in tutto il Ponente ne ha e continuerà ad averne solo due. Il buon senso avrebbe voluto che si confermassero le due corsie oggi esistenti, ma solo traslate un po’ più verso mare, finora più che sufficienti ad evitare congestioni del traffico nel tratto praino (ovviamente in assenza di cantieri o chicane sulla strada) mentre congestioni e code sono invece abitudine quotidiana a Pegli ed a Voltri. Anche perchè una Via Prà che si allarga da due a quattro corsie, e per di più nemmeno complanari, fa un pò a pugni con il concetto e l’obiettivo del P.O.R. di ricongiungere finalmente l’abitato con la Fascia di rispetto. Ma tant’è il buon senso ha avuto anche in questo caso la peggio contro la freddezza delle normative e delle leggi vigenti in tema di viabilità urbana dietro cui hanno continuato a trincerarsi i tecnici degli uffici comunali e gli amministratori.
E non si può nemmeno dire che tutto ciò rappresenti una novità né per la città né per la nazione in cui ci troviamo a vivere, che non a caso sono state devastate entrambe, dal dopoguerra ad oggi da uno tzunami dissenato di cemento che continua a divorare suolo ed ambiente e che nessuno sembra in grado di fermare.
Forse a questo punto può valere la pena cercare di salvare il salvabile e cercare di migliorare quello che si può migliorare anche con le quattro corsie per non perdere comunque quanto di buono è previsto dal progetto complessivo del P.O.R.: ad esempio il fatto che l’Aurelia si allontana dalle case, in particolare nella parte centrale del paese dove si verrà a creare una nuova piazza pedonale tra i giardinetti di Piazza Bignami, Via Cordanieri e la vecchia stazione ferroviaria, le due corsie esterne riservate agli autobus (e quindi con traffico limitato) e soprattutto la parte di riqualificazione del Parco di Ponente e di Levante, oltre naturalmente a quanto già fatto in Piazza Sciesa e alla foce del Rio San Pietro.
Garantire la complanarità della strada per quanto più possibile, ad esempio tra Via Taggia e Piazza Sciesa, arricchire l’area di verde e di soluzioni di pregio per renderla, tanto per dare un’idea, più simile a Corso Italia che non a Via Merano, evitare che per svoltare nelle due direzioni si debbano effettuare inutili rigiri ed allungamenti del percorso e garantire la sicurezza degli attraversamenti pedonali forse riuscirebbe a rendere ai Praesi un po’ più tollerabile il boccone amaro delle quattro corsie tra Fascia ed abitato.
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