La mamma che sussurra ai tulipani: intervista ad Anna Currò

 

Elis@Provinciali –

Sembra incredibile, ma il sestiere di Palmaro nasconde tra le sue case , sorte nel corso degli anni un pò a macchia di leopardo, antiche viuzze, delimitate da vetusti muretti, come via Borghetto, che si apre all’improvviso alla vista con scorci verdi e colorati del tutto inaspettati: piccole oasi vegetali in mezzo al cemento, purtroppo fronteggiate dall’A12, ma non per questo meno affascinanti. In uno di questi giardini, su più livelli, incontro Anna Currò ed il gentile consorte Attilio, genitori dell’amico Fabio, prezioso consulente di Fondazione, ed autore della splendida immagine dell’Assunta col ciliegio fiorito, anch’essa premiata all’ultima mostra fotografica a Pra’.

Fabio ci aveva raccontato di questa passione della madre, e maggio, mese di Maria, delle mamme e dei fiori, ci offre il pretesto per una bella chiacchierata, in un contesto pieno di corolle profumate, arbusti ed alberi.

<Sono nata in campagna, nelle uniche due case dell’area ”Ca’Nuova”, quando ancora non erano stati edificati i quartieri delle case popolari (allora Cep), era una meraviglia: pini marittimi alle spalle, ulivi davanti e verdi colline intorno…anni ’30, un’infanzia felice e spensierata nella natura intatta. Così, quando, da sposata dopo una parentesi di dieci anni in cui abitammo in corso Firenze e nacque il mio primo figlio Marco, volli ritornare a Pra’ anche per essere vicino ai miei genitori, scegliemmo una casa che avesse un pezzetto di terreno, per poter nuovamente avere un giardino.

Era il ’72, la famiglia aumentò con Fabio, ed anche lo spazio fiorito, da dedicare alla nostra passione…inserendo anche l’orto, grazie al quale abbiamo il piacere di gustare verdure genuine: piselli, fagioli, fave, zucchine, patate, cipolle, aglio, ed i profumati aromi quali salvia, maggiorana e rosmarino.>

Praticamente, autosufficienti, in mezzo al cemento?  < Beh ora che siamo solo noi due, si… spesso, arrivano i nipotini, Chiara e Matteo, che adorano questi freschi sapori, specie la frutta: ciliegie, fichi, pesche, albicocche, nespole. Non sono grandi raccolti, ma è una bella soddisfazione! >

Torniamo alle premiazioni, signora Anna, mi racconti < Tutto iniziò con la mia mamma, Teresa, grazie alla quale vincemmo per parecchi anni, il “Balcone Fiorito” su tutta Genova, negli anni 70, consegnato dall’allora sindaco Pertusio, e fortemente sostenuto dalla marchesa Rosa Vergagni. In seguito, man mano che il giardino qui nel Borghetto prendeva forma e gli arbusti ed alberi trapiantati crescevano, aumentava la cura e la passione di tutti noi, fino all’anno scorso, quando mio figlio inviò le foto ad Euroflora, sempre su tutta Genova ci siamo classificati al primo posto! Una gioia inaspettata.>

Mentre mi racconta queste cose, con semplicità e gli occhi lucidi, Anna ed Attilio mi mostrano anche gli oggetti che il marito realizza in pietra ollare, rigorosamente sempre in tema, ben esposti nella luminosa tavernetta, insieme ad altri fiori recisi, oggetti dell’arte contadina e attrezzi antichi. Tantissime sono le varietà botaniche attorno a noi, dalle molte tipologie di rose, geranii, clematis, plumbago,strelizie, viole, margherite…ad un angolo di cactacee spinose, mentre qua e là occhieggiano anche fiorellini spontanei, pratoline e myosotis. 

< Se devo dire il vero, adesso il giardino secondo me è un po “disordinato” (ma quando mai!), io lo preferisco durante la fioritura delle bulbose. Crocus, tulipani,ciclamini, giacinti e narcisi…la natura si risveglia dopo l’inverno ed è come un miracolo: pensi che ho interrati bulbi che hanno quasi cinquant’anni ed ogni primavera, sbocciano, con splendidi colori. >

Il tempo è volato, in mezzo a tanta bellezza, Anna, mi racconti qualcosa di particolare relativo al suo giardino. < Beh , è tanta la mia cura che, durante l’ultima, forte grandinata, avendo interrato una giovane camelia, l’ho protetta dai chicchi con l’ombrello, per tutta la durata della precipitazione! Mi creda, è bellissimo il giardinaggio, ma ci assorbe veramente tanto tempo, quasi ci si dimentica della vita “fuori”…e poi ci si accorge che le piante quasi ci rubano, in senso buono ovviamente, molti momenti nella nostra esistenza e ne occupano una buona parte. >

Questo sicuramente, ma l’uomo saggio, se ha due soldi, con uno comprerà un pane, per nutrire il suo corpo, e con l’altro, un giglio, per alimentare il proprio spirito. A tutte le latitudini, in tutti i tempi, la bellezza ed il profumo di un fiore elevano la nostra anima e ci inebriano di infinito.