Elisa Provinciali –
…..le acciughe fanno il pallone, che sotto c’ e’ l’alalunga, se tu butti la rete, non se ne salva una, non te ne lascia una….(Fabrizio de Andre’)
Il significato e’ diverso, ma per assonanza, si puo’ dire che Palmaro, ogni primo giovedi’ di luglio, da ventidue anni, esplode in un pallone ricolmo di divertimento, musica, buon cibo e belle cose da vedere. Per un giorno, il sestiere piu’ antico di Pra’ tira fuori tutte le sue energie e sinergie, per una kermesse dal mattino alla notte, articolata lungo le strette vie che caratterizzano Palmaro, ove si intersecano strade, case, slarghi e piazzette abbastanza alla rinfusa, in spazi esigui: figuriamoci con la sagra, camminare la sera per ammirare i banchetti, sopratutto lungo la via alla Chiesa di Pra’ era una calca che neanche via XX a Natale, tra i profumi dei friscieu, le piadine, il vociare della gente,i richiami degli ambulanti, le note rock, vintage, o vocali che echeggiavano ad ogni angolo. Un suk in salsa praese, quasi ogni genere merceologico rappresentato…il pensiero va al socio Giovanni Grondona, mancato da pochissimo, che esponeva sempre suggestivi modellini navali.
Piazza N.S.Assunta rivelava l’inconsueto aspetto di un risto’ sotto le stelle, la coda si dipanava, nell’attesa di ricevere il fumante cartoccio o vaschetta di acciughe fritte, patatine, una birretta fresca non ci sta male…il tutto accompagnato dalla musica dal vivo che, cenando all’aperto e’ quello che ci vuole.
Ogni anno un successo consolidato, e per essere precisa e darvi l’idea dei numeri in ballo riguardo a questa grande festa praese, dapprima telefono al presidente Dino Brigida ed apprendo che, alla fine di tanto lavoro ha raggiunto la natia isola d’Elba allora lascio parlare il vicepresidente ed il tesoriere del Borgo di Palmaro,rispettivamente Pietro Amelio e Valerio Grosso.
“Siamo soddisfatti dell’andamento generale di questa Sagra dell’acciuga 2017…l’impegno e’ grande, ma altrettanto lo e’ la soddisfazione, oltre che di far festa, anche di avere un ricavo che ci consente di finanziare alcune buone cause: L’istituto per la ricerca sul cancro e quello PRO RET, del Gaslini, e poi l’associazione Gigi Ghirotti, il centro d’ascolto Vicariale,e come ogni anno, un contributo a Suor Etta, missionaria Comboniana in Africa, nata e vissuta a Palmaro, dove abita tuttora la famiglia.
Quest’anno abbiamo avuto la novita’ della presenza di 15 volontari della Protezione
civile SCAB, la ex REL,attestati sopratutto in Villa de’ Mari, che era gremita di visitatori.
Abbiamo fritto e servito 260 kg di acciughe, utilizzato 60 lt d’ olio, preparato 9 impasti di frittelle con 90 kg di farina, 1 prosciutto intero crudo ed 1 cotto, per non parlare delle bevande…possiamo calcolare 6/ 700 avventori, oltre naturalmente a quelli dislocati nei vari bar e locali del borgo, il che fa stimare sul migliaio i visitatori della sagra.”
-Davvero impressionante, e complessa manifestazione…abbiamo avuto punti di ristoro e musica un po’ ovunque…quali sono stati, precisamente?
“In Piazza della Chiesa, acciughe e patatine, accompagnati dal Piano Bar Dual Blue, con vasto repertorio, mentre nei giardini del Cinema Palmaro, sempre acciughe ed il Duo Kappe, molto bravi, che hanno eseguito anche brani su richiesta.
In Villa de’ Mari, giochi per bambini dal mattino alle 9, panini, bibite ed hot dog, lotteria a premi ed alla sera, musica da ballo con Armando e Cristina, un ottimo duo che si esibisce anche al Palamare, mentre nella chiesetta e sale attigue, il gruppo Palmaro Arte e Cultura Insieme con Luca Varone ha fatto giocare e colorare i bimbi, ed esposto molte opere, tra cui si distinguevano i quadri di Ninetto Durante.
In via San Romolo, piadine romagnole e musica col gruppo Agita il coro, che suona musica swing, mentre in via Sanremo, frisceu per tutti e la rock band Casper, ed infine , Karaoke al Bar Sanremo.”
–Ma tutti questi gruppi ricevono un cachet?-
“Certamente , sono pagati, e pure la Siae, l ‘Enel, l’occupazione del suolo e tasse varie…riceviamo contributi dai negozi e dai condomini, ma tale collaborazione potrebbe e dovrebbe essere maggiore: il sostegno economico ha disegnato, negli anni, una curva discendente. Tuttavia, cerchiamo di andare avanti , anche se i soci volontari hanno tutti una certa eta’, ci vorrebbe un’innesto di gioventu’,forze fresche e nuove!” 
-A me pare che ve la caviate benissimo, pur diversamente giovani!-
Passa il socio Gioachino , leader della musica dal vivo, e dice:” L’unico modo per andare avanti bene e’ collaborare tra grandi eventi di Pra’: Alemante, Fuochi, Sagra, Palamare ecc.ra. Infatti quest’anno gli Alemante friends ci hanno aiutato con dei volontari, come facciamo spesso anche noi alle altre manifestazioni”
Ricordo, infatti, che alla prima riunione del Consiglio di Comunita’ Praese, vi era stato questo scambio collaborativo, tra le varie societa’ presenti, e concludo rivendicando l’importanza di una Pra’ unita, coesa e forte nel suo tessuto sociale, in tutti e 6 i sestieri che la compongono.
E’ questa la chiave per ottenere sempre di piu’ e di meglio in tutta la nostra Delegazione.
Gli amanti delle acciughe si dividono in 2 fazioni,riguardo alla ricetta. Una, senza testa eviscerate ma con la lisca, ed infarinate, come i totani, mentre l’altra ricetta le prevede pulite, aperte, tolta testa, lisca e pinnetta dorsale, passate nell’uovo sbattuto, (c e’ chi ci mette anche 1 pelo di maggiorana, oppure aglio, taluni addirittura qualche cucchiaio di grana.) Poi vanno passate nel pangrattato fine, come le cotolette. In entrambi i casi, fritte, asciugate su carta assorbente e servite belle calde, alcuni mettono fettine di limone nel piatto di portata, i puristi dicono che il limone uccide il gusto del pesce, sono d’accordo.
Oppure, se siete a dieta o salutisti, fate cosi’, pulitele bene, aprite a libro e fate cuocere 5 minuti in un tegame con olio EVO, prezzemolo finissimo oppure origano ed uno spruzzo di limone., qui ci va.Buone anche tiepide, in antipasto. GRAMMMMMMMM
Brava Elisa, hai descritto minuziosamente l’evento che si e’ svolto e si svolge ogni anno nel mese di luglio nel Sestiere di Palmaro.Una Sagra, quella dell’ ”acciuga” che vede una comunione tra la cucina tipicamente ligure, richiamo di tanti visitatori e un’animazione svolta da veri professionisti che ha contribuito al successo della manifestazione.La risposta del pubblico infatti e’ stata piu’ che positiva, se pensiamo al numero di persone che hanno partecipato e che si sono fermati nel Sestiere sino alla fine e sino a tarda ora.. Il tutto, rispettanto una tradizione che da 22 anni si svolge nelle nostre vie; un legame tra il ”prodotto gastronomico” da cui prende il nome la Sagra e il suo territorio. Chi di noi infatti, Praesi piu’ grandi, non ricorda le tipiche ”LAMPARE”, che partivano alle 17 dalle nostre bellissime spiagge per tornare con reti cariche di acciughe, vendute poi la mattina del giorno dopo, ai bagnanti, mentre noi bambini eravamo tutti intorno.Non dimentichiamo poi che la Sagra, sicuramente ha avuto dei costi ma senza dubbio c’e’ stato un ritorno per l’intera comunità.Pertanto il mio ringraziamento va a tutti gli organizzatori di questa bellissima festa e un ”EVVIVA” alla Sagra dell’ acciuga…..
A conferma di quanto dice Silvana, avevo degli amici di Pieve Ligure che non si perdevano un anno…eppure, Pieve e molto piu’ turistico di Pra’, ve ne saranno state sagre estive belle! Ora non vengono piu’, non perche’ non piaccia loro, ma ahime’ si sono separati.
Pure mio figlio, da Londra, cerca sempre di venire. E’ un “must” esserci, ritrovarsi per le vie gremite, magari becchi l’amica che non vedi da tanto, o anche i bambini cresciuti da un anno all’altro.
Ci siamo affezionati, a questa sagra!
Bellissimo evento paesano e popolare, per trascorrere un poco di tempo in allegria. Descrizione accuratissima: sembra di essere fisicamente presenti! Queste iniziative valorizzano davvero le risorse locali, umane e naturali, di tradizioni, ricette, usanze, costumi…. Complimenti!
Articolo colorato e frizzante, che voglia di un bel cartoccio d’acciughe! Dicono che il pesce azzurro non è così ricercato, ma per conto mio è buono cucinato in tutti i modi, così croccante e saporito . Ciao Elisa alla prossima