Katia Piccardo su Pra’

Supratutto pone  gli stessi punti strategici su Pra’ anche  a Katia Piccardo sindaca di Rossiglione e candidata alla Camera dei Deputati alle prossime elezioni politiche per la coalizione di centrosinistra nel collegio uninominale di Genova Ponente con le seguente risposte.

1. La sua campagna per le elezioni politiche parla di rilancio di Periferie ed Entroterra. Il territorio di Pra’ ospita una infrastruttura estremamente impattante quale il Terminal Container di Pra’. Quale è la sua visione in termini di convivenza tra città e porto? <<Ponente genovese ed entroterra sono stati tra i territori al centro della mia campagna elettorale. La politica deve ripartire dalle istanze delle persone, dalle loro necessità e dai loro bisogni. Dalle richieste che arrivano dal tessuto commerciale e imprenditoriale. Sono nata, abito e sono sindaca da otto anni di Rossiglione, comune che si trova nel cuore del territorio del collegio nel quale sono stata candidata. Per questo credo che il contatto con le persone sia la prima cosa da fare e che continuerò a fare se avrò l’onore di rappresentare questo territorio in Parlamento. Il porto è la principale industria di Genova e della Liguria e per questo va sostenuto e salvaguardato ma è necessario, anzi più che mai essenziale, trovare la giusta convivenza tra lo scalo e la città perchè nessuna attività produttiva deve avere effetti impattanti e negativi sui residenti e sulla loro vita quotidiana. Mi riferisco, ad esempio, all’inquinamento acustico o atmosferico prodotto dai fumi delle navi: è necessario intervenire a favore di una politica eco-sostenibile che spinga sempre più verso l’utilizzo dell’elettrificazione delle banchine e l’utilizzo di carburanti green, giusto per citare due campi di intervento. Mi adopererò perchè gli armatori debbano utilizzare quanto prima carburanti “verdi” e siano obbligati a livello normativo all’utilizzo delle banchine elettrificate già presenti nel bacino portuale di Pra’. Anche nella fase transitoria è necessario far sì che sia conveniente da parte delle compagnie l’utilizzo delle banchine elettrificate. Sarà tra le prime istanze che porterò con forza a Roma.>>      Riguardo alle infrastrutture fisiche che hanno un impatto sul territorio di Pra’ e del Ponente, le chiediamo invece:

2. Tramite informazioni diffuse dai media sembra che l’Autorità di Sistema Portuale abbia intenzione di realizzare presso il Bacino Portuale di Pra’ i cassoni per la costruzione della diga di Sampierdarena, proprio sul lato di levante del terrapieno portuale, dove da anni i cittadini chiedono dune alberate e pista ciclo-pedonale, in vicinanza fisica e visiva dalle abitazioni di Pra’ e Pegli, portando un’altra pesante ed invasiva servitù industriale-portuale invece di opere di mitigazione e riqualificazione. In caso di sua elezione, si adopererà (e in quale maniera) affinché questa ipotesi venga abbandonata definitivamente puntando su altre soluzioni più adeguate e rispettose della qualità della vita dei Cittadini e dell’ambiente ? << La scelta di costruire i cassoni della diga nuova diga foranea a Pra’ deve essere riconsiderata perchè potrebbe creare problemi al centro abitato e a tutta Pra’ che con la sua storia, patria del basilico, merita ben altri piani di sviluppo. Non solo: il territorio di Pra’ ha bisogno di tutto tranne che dell’ennesima servitù: gli amministratori ad ogni livello devono capire che si tratta anche di un progetto controproducente anche a livello economico. ll sesto modulo del bacino di Pra’ deve essere quanto prima banchinato e riqualificato per scongiurare definitivamente una possibile espansione del porto verso Levante. Mi attiverò perchè il territorio torni quanto prima ai tavoli istituzionali che contano senza che vengano prese decisioni calate dall’alto. Per questo devono essere valutate e trovate soluzioni alternative. Anche questo sarà uno dei primi impegni che ho intenzione di portare all’attenzione del governo se avrò l’onore di rappresentare questo collegio a Roma.>>
3. I Cittadini di Pra’ aspettano da decenni lo spostamento a mare del tratto ferroviario GE-XX Miglia tra il torrente Branega e il Rio San Giuliano, già previsto e finanziato dal progetto “Pinqua”, ma RFI dopo una dozzina di anni di cantiere ferroviario per il porto di Pra’ prevede tempi ancora lunghi per la realizzazione di tale spostamento, vitale per la riqualificazione di tale territorio, massacrato dalla costruzione del Bacino Portuale di Pra’. In caso di sua elezione, si adopererà ( e in quale maniera) affinché  lo spostamento a mare della ferrovia venga effettuato in maniera più rapida, entro e non oltre il 2024 ? << Ritengo sia necessario sfruttare la grande opportunità che arriva dai fondi del Pnrr per accelerare definitivamente la conclusione del nodo ferroviario genovese e di conseguenza la riqualificazione del tratto che collega Pra’ con Voltri per avere la possibilità di attingere anche a quei fondi e avere finalmente quella barriera che divide città e porto per ridare vivibilità al sestiere di Pra’-Palmaro. La rigenerazione urbana è uno degli temi sui quali intendo intervenire in tempi rapidissimi visto che sotto questo aspetto per il Ponente non si è ancora fatto abbastanza. Ritengo sia necessario, e così mi auguro di poter fare in caso di elezione, intervenire direttamente con il nuovo governo perchè lo spostamento a mare del tratto ferroviario tra i torrenti Branega e San Giuliano diventi quanto prima realtà.>>
4. Da mesi e mesi i Cittadini di Pra’ vengono irritati e preoccupati  da continue voci diffuse dai media circa supposte espansioni del Bacino Portuale di Pra’, aumentando così impatto ed inquinamento ambientale ed invasività su un territorio già duramente provato. I Cittadini chiedono che PRIMA di qualsiasi intervento di ottimizzazione del Porto di Pra’, lo stesso venga completamente staccato da terra (Concetto di “Porto Isola”) prolungando il Canale di Calma e la Fascia di Rispetto verso Ponente, lungo tutto il litorale di Pra’, fino al mare, dal Rio San Giuliano. In caso di sua elezione, si adopererà (e in quale maniera) affinché si cominci a progettare e a realizzare il “Porto Isola”? << Nell’ambito dello sviluppo del porto è del tutto evidente che trovare soluzioni per le quali il porto sia quanto più staccato dall’abitato sia una delle priorità sulle quali intervenire: proprio per questo motivo il concetto di porto isola, portato all’attenzione all’interno di una delle bozze dell’allora Piano regolatore portuale durante gli anni della presidenza Merlo a Palazzo San Giorgio, può essere una delle soluzioni più idonee. Anche questa soluzione deve però essere conseguente a una riqualificazione delle aree del territorio già ora riqualificabili così come previsto negli accordo tra territorio e istituzioni. Per questo, ribadisco la mia contrarietà a una espansione a terra del bacino portuale di Pra’ come da sempre evidenziato dal Municipio Ponente. Queste istanze, e l’ho imparato sulla mia pelle in questi anni, devono essere portate con forza in Parlamento in primis dai parlamentari eletti sul territorio. Non può esistere espansione senza una adeguata integrazione con le richieste di chi il territorio lo vive ogni giorno. >>