Intitolazione del “Piazzale Basilico di Pra’ “

#Luciano Bozzo

Il suo nome deriva dal greco Basilikon che significa erba regale ed in India è considerata addirittura una pianta sacra: sua maestà il basilico rappresenta oggi uno dei simboli di Genova nel mondo e deve giustamente essere motivo di orgoglio per tutti i Genovesi ed i Liguri visto che il Basilico Genovese DOP è tra tutti quello più famoso e pregiato. Ed il basilico di Pra’ in particolare viene considerato come il meglio del meglio per almeno due buone ragioni: la lunga tradizione che già nel corso dell’Ottocento ne ha visto lo sviluppo della coltivazione in serra nelle nostre campagne e colline andare di pari passo con l’affermarsi della salsa pesto nella cucina ligure ed italiana e poi l’eccezionale qualità organolettica del nostro “oro verde”, il suo profumo e sapore così delicati e gustosi ad un tempo.
Non pare quindi azzardato pensare a Pra’ come alla capitale mondiale del basilico di qualità.

Dedicare quindi al nostro prodotto simbolo almeno uno spazio pubblico nel territorio del nostro paese sembrava così un passo doveroso e necessario.
E da mercoledi 6 marzo il piazzale ovale posto tra la stazione ferroviaria ed il Palamare, oggi adibito a parcheggio di interscambio è intitolato proprio al Basilico di Pra’. L’intitolazione era stata proposta dalla FondAzione PrimA’vera e da subito aveva ottenuto l’appoggio del Municipio e dei produttori di basilico e di pesto praesi.

Alla cerimonia di intitolazione, avvenuta in una mattinata ventilata e parzialmente nuvolosa, erano presenti l’Assessore comunale Matteo Campora, in rappresentanza del Sindaco di Genova ed il Presidente del Municipio VII Ponente (Pegli, Pra’, Voltri) Claudio Chiarotti.
Erano presenti anche i giovanissimi studenti di due classi quinte dell’Istituto comprensivo scolastico di Pra’ con tantissime bandierine riportanti sia lo stemma della nostra delegazione che il tricolore italiano ed il direttore dello stesso istituto Alessandro Cavanna.  Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche il decano dei coltivatori di basilico praesi Giovanni “Lilli” Ratto e Ruggero Rossi in rappresentanza dei produttori locali ed anche Elisa Provinciali e Niclo Calloni per la FondAzione PRimA’vera.
Va poi riconosciuto l’ottimo ed impeccabile lavoro di cura e preparazione della grande aiuola al centro del piazzale e di tutte quelle poste ai lati svolto nei giorni precedenti dalla fiorista Barbara Lonati coadiuvata da Sheeba Servetto e dal Consigliere municipale Roberto Ferrando.

Tornando alla cerimonia, particolarmente interessante e curiosa è stata la testimonianza di Maria Luisa Decotto, discendente di quel Bartolomeo Decotto originario di Pra’ e capitano di Guglielmo Embriaco “Testa di Maglio” che di ritorno dalla Prima Crociata portò a Genova ed a Pra’ dalla Palestina la piantina del basilico allora usata quasi esclusivamente per scopi medicinali.
La tradizione vuole che sia stato lo stesso capitano Decotto a scoprirne anche l’ottimo sapore dopo averlo pestato ed abbinato all’olio; sappiamo poi dell’uso alimentare del basilico per la preparazione di “agliate” nel corso del Medioevo e dell’affermazione del “pesto” come oggi lo conosciamo a partire dall’Ottocento. Il viaggio nel tempo è stato proseguito da “Lilli” Ratto che ha ricordato la Cooperativa Agricola praese nata nel 1919 per favorire in primis la produzione e vendita del latte e poi rifondata nel 1949 come Unione Agricola Genovese di Genova Pra’; ed anche lui se vogliamo rappresenta un pezzo di storia: <<Ho iniziato a coltivare basilico a 12 anni e continuo a farlo da 70 anni>>.

Ma il basilico di Pra’ non ci parla solo di un affascinante viaggio nel tempo ma anche nello spazio visto che ha da tempo varcato le frontiere nazionali per essere conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo: <<Gli immigrati liguri nei secoli scorsi hanno portato il basilico in Sud America anche se si sono dovuti adattare a fare il pesto usando le noci al posto dei pinoli visto che là i pini non ci sono>> ha raccontato Niclo Calloni; Ruggero Rossi si è trovato invece a soddisfare le curiosità di alcuni giornalisti giapponesi venuti da noi per fare un servizio proprio sul basilico di Pra’, la cui notorietà è arrivata anche nel paese del Sol levante, ed è decisamente curioso il fatto che un gruppo di studenti argentini abbia apprezzato la visita alle nostre serre più ancora delle bellezze architettoniche di Firenze.
E non è un caso che ci sia in corso l’iter per il riconoscimento della preparazione tradizionale del pesto al mortaio come bene immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO.

All’assessore Campora ed al decano Ratto è stato affidato il compito di scoprire la targa con l’intitolazione del piazzale a cui ha fatto seguito la benedizione impartita da Don Andrea Robotti, parroco di N.S. del Soccorso e San Rocco. Nel piazzale sono stati installati anche alcuni tabelloni con immagini suggestive del nostro oro verde ed i nomi dei produttori locali di pesto e basilico.
E proprio grazie a tutti loro (Ruggero Rossi, Il Pesto di Pra’ di Bruzzone e Ferrari, Fratelli Sacco, Artigiana Genovese, Francesco Lilli Ratto, Pesto più di Pra’) ed all’Unione Agricola Genovese di Pra’ i bambini delle scolaresche e tutti i presenti hanno ricevuto in dono vasetti di pesto e preziosi semini di basilico da piantare in vaso. COOP Liguria ha poi offerto una ricca merenda che i bambini hanno consumato seduti ai bordi della grande aiuola o ai piedi dell’alberello di ulivo al centro del neonato “Piazzale Basilico di Pra‘.”