Redazione –
Presidente, sta circolando sul web, riscontrando rilievo ed attenzione, l’articolo pubblicato da Repubblica il 14/11 u.s. secondo il quale lei, in occasione di una cena, avrebbe “chiesto aiuto” all’Ingegner Piero Silva per quanto riguarda il Porto di Pra’. Stiamo ricevendo numerose manifestazioni di interesse sulla tematica da parte dei nostri lettori: ci può dire qualcosa di più in merito?
<<Prendo atto con sorpresa che un giornale di rilevanza nazionale come “La Repubblica” si interessa alle mie cene. Relativamente a quanto riportato, devo però informare che non c’è stata nessuna “cena in un locale del ponente cittadino” con l’Ingegner Silva, magari la prossima volta parlando direttamente con me potrei fornire informazioni corrette sulle mie frequentazioni gastronomiche>>.
Ma è vero che lei, come Municipio, ha “chiesto aiuto” all’Ingegner Silva per il Porto di Pra’?
<<Io come Municipio non ho “chiesto aiuto” a nessuno. Il mio ruolo municipale si svolge nella massima trasparenza e rispetto delle regole e della forma. Detto questo, dal punto di vista strettamente personale, ho avuto il piacere di conoscere l’Ingegner Silva già nei primi mesi del 2021, quando dimostrò apprezzamento per il mio progetto “ixmachina” per la nuova diga di Sampierdarena, che presentai nell’ambito dell’apposito “Dibattito Pubblico”. Nella mia carriera di ingegnere ed executive, ho avuto esperienze professionali internazionali sia nel campo della de-carbonizzazione e della digitalizzazione dello shipping, sia per accosti, terminal, gru portuali e relativi sistemi logistici e “smart”, che in occasione del dibattito pubblico ho messo a disposizione della Città, per senso civico e di partecipazione. Da quando conosco l’Ingegner Silva ci siamo scambiati pareri di natura tecnica, cosa che faccio normalmente e continuamente con un network di altri esperti di shipping e portualità italiani ed esteri con i quali ho sviluppato rapporti di collaborazione, stima ed amicizia>>.
I cittadini di Pra’ e del Ponente dopo l’allontanamento del “pericolo cassoni” potranno quindi ancora contare su queste sue conoscenze, esperienze e contatti nel caso qualcuno ricominciasse con altre spiacevoli idee di impattanti espansioni del Porto di Pra’?
<<Spero proprio che non ce ne sia bisogno. Credo nella visione “Pra’ Porto Isola – Porto Amico”, per una positiva simbiosi tra il Porto di Pra’ e il suo territorio di riferimento. Il porto, piaccia o no, oramai è stato realizzato e deve poter evolvere, ottimizzarsi, lavorare al massimo e bene, generando occupazione e ricchezza, magari in maniera più accentuata a livello locale, ma con tutte le soluzioni tecnicamente possibili, presenti e future, per minimizzarne l’impatto ambientale. Non a caso ho appena istituito un Tavolo Tecnico Municipale specifico. Ho comunque studiato i vari aspetti tecnici, fatto “benchmark” con altri grandi porti a livello mondiale e anche esaminato le varie mozioni delle precedenti amministrazioni municipali (N.d.R.: tra le quali si ricorda quella del 2006 che approvava l’espansione del Porto di Pra’ verso ponente tramite la variante PRP VP5Bis), per poter fornire un contributo alla mia Comunità, in caso di necessità. In collaborazione con l’Amministrazione Comunale, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e il PSA Genova-Pra’, oltre che con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, istituzioni e società con le quali il Municipio collabora ed interagisce positivamente. Con la convinzione che ogni decisione importante relativa al Porto di Pra’ debba vedere il Municipio e i Cittadini di riferimento preventivamente informati, partecipi, ascoltati e concordi. Per far si che i tempi foschi e le discutibili modalità della costruzione del porto a Pra’ non abbiano a ripetersi e che, anzi, si proceda quanto prima con ulteriori opere di mitigazione e riqualificazione quali il prolungamento delle dune alberate e della pista ciclo-pedonale lungo il lato di levante della piattaforma portuale, a schermare anche Pegli Lido, e il prolungamento del Canale di Calma di Pra’ verso ponente, fino al Rio San Giuliano, in aggiunta al progetto “Pinqua – Ridiamo il mare a Pra’-Palmaro. Mission IS (still) possible!>>.
Importanti precisazioni: sono temi che interessano moltissimo noi abitanti di Pra’ e tutti coloro che abitano vicino al Bacino Portuale e ne sopportano le ricadute da anni. La prospettiva di vederlo addirittura ampliato mi sconcerta non poco, soprattutto dopo la malaugurata delibera del 2006 in cui è stata accolta l’ipotesi del VP5bis, fortunatamente mai attuato. Dobbiamo vigilare continuamente e ottenere opere che possano mitigare veramente gli impatti del porto sull’abitato. Mi rassicura sapere che c’è una grande attenzione e che si è attivato un Tavolo di confronto tra Municipio abitanti e Porto.