Ho residenza e studio in via Gerolamo Ratto, e vorrei nuovamente segnalare lo stato di estremo degrado della via. In un momento storico in cui lo Stato stanzia fondi per il pubblico decoro (v. bonus facciate), è inconcepibile che nella suddetta via, già mutilata per il gran numero di esercizi commerciali chiusi da tempo, permanga l’orrore della palazzina del civ. 15 ponteggiata da anni con crollo parziale della copertura e piante infestanti cresciute all’interno e all’esterno.
A rincarare la dose, quasi prospiciente la casa c’è l’ex magazzino Tempofosco con copertura fatiscente addirittura in Eternit. C’è quindi un effettivo pericolo in quanto le fibre che costituiscono la copertura non sono coese e vengono liberate nel vento.
Restando in attesa di un Vs cortese riscontro, si porgono cordiali saluti
Patrizia Pittaluga
Architetto Patrizia, quanto hai ragione!
Davvero questa decennale incuria ci fa inquietare, speriamo di tutto cuore che si voglia porre rimedio a tale bruttura, visti per l’appunto i fondi che dovrebbero essere utilizzati per cancellare queste magagne…Via Ratto e’ un percorso storico della vecchia Pra’, merita di essere valorizzata, silenziosa ed evocativa com’e’.
In qualità di presidente della 2^ commissione Municipale ho provveduto a convocare tramite la segreteria municipale una commissione in merito.
Sono in attesa che l’assessore comunale all’urbanistica e alla riqualificazione mi dia risposta
L’area dell’ex fonderia San Giorgio è oggi di propietà della PIL( immobiliare di Brescia) di cui i ruderi nella foto e buona parte dell’area retrostante
Tempofosco
In merito alla commissione 2^ del 24/07/2019, convocata in merito alla denuncia iniltrata da alcuni abitanti al sottoscritto e all’assessore Morlè, sulle dubbie condizioni dei capannoni della ditta Tempofosco siti in via Ratto a Ge Pra’, l’ASL ha fatto pervenire all’Assessore Municipale Morlè la comunicazione dove si ribadisce ciò che i cittadini sostengono da anni, cioè che le coperture dei capannoni contengono amianto e che per di più sono rotte
in più parti.
Quindi oltre al rischio ambientale vi è anche il rischio di incolumità pubblica nel caso di caduta lastre.
In base a questo comunicato è stato chiesto al Comune di emettere un provvedimento affinché venga fatto urgentemente un intervento di bonifica.
Un grazie agli abitanti della zona che hanno collaborato con il nostro Municipio, all’Assessore Morlè.
Grazie Roberto per l interesse e la tempestiva risposta…adesso aspettiamo, non troppo, le risposte” concrete”…
Purtroppo la zona è in mano a una immobiliare lombarda,guarda caso (anche piccola srl),lasciare cadere le vecchie case è un modo per poi presentare un progetto di riqualificazione con abitazioni e magari qualche centro commerciale longobardo che ci serve proprio!
Non conosco le regole dei vincoli, ma quel borgo dovrebbe essere vincolato dalle belle arti come zona storica. Le case che avranno piu’ di 70 anni erano edificate per gli operai della fonderia. Se riedificate dovrebbero avere la stessa volumetria delle esistenti, darebbero vivacità alla zona che è desolante.
Anche il capannone Tempofosco deve avere un rifacimento del tetto, le coperure in amianto da termpo degradate sono un pericolo per la salute e la testa degli abitanti e dei passanti della zona, molto ventosa,oramai si sà della pericolosità dell’amianto.Comune,ASL ed altri enti per la sicurezza devono costringe i proprietari del manufatto alla bonifica.