Il Trofeo della rinascita: tre giorni di sano agonismo ai “Delfini”

Anita e Gian Luca Ferrantin –

19 gennaio 2020: si conclude una straordinaria 14esima edizione del Trofeo Aragno, che segna anche il ritorno nella piscina di casa. Da lì a poco… spalti deserti, vasca vuota, piscina chiusa… Dopo mesi di sofferenza si riparte, ma col freno a mano tirato; il 2021 non sarà l’anno della 15esima edizione, occorre attendere ancora e sperare in tempi migliori. Si tenta per gennaio 2022, ma bisogna desistere… no… solo rimandare… 25 febbraio 2022, ore 15:00. Cloe, Letizia, Matilde, Arianna, Aurora, Fabiana, Giulia e Lara si tuffano dai blocchi di partenza per la prima batteria dei 50 farfalla. L’attesa è finita, il 15esimo Trofeo Aragno ha inizio! << Eravamo molto scettici sull’organizzazione di una manifestazione come questa, completamente rivista rispetto alle norme anticovid. Invece abbiamo fatto bene, siamo più forti per andare avanti! >> Con queste parole Marco Ghiglione, direttore dell’Aquacenter – I Delfini e organizzatore del Trofeo, ha commentato questa tre giorni di gare emozionante quanto impegnativa. Nel suo discorso ha inoltre ringraziato Comune, Regione, Municipio, Coni e Federazione, che hanno fatto sentire la loro presenza. Ancora una volta, inoltre, la sinergia con il territorio ha funzionato. Gli atleti hanno potuto gustare i piatti, preparati dallo chef Dentone, nei locali della mensa dell’Istituto Comprensivo Pra’, messi a disposizione dal DS Luca Goggi. Estremamente soddisfatto anche Stefano Pitale, presidente del G.S. Aragno, che aggiunge: << Non possiamo fare paragoni con le edizioni passate ma le sensazioni sono state ottime. Gli atleti in vasca, l’entusiasmo, il calore del pubblico, fanno bene. Si è vista la voglia di fare festa e il tifo a sostegno dei compagni di squadra sono indici di una partecipazione gioiosa.>> Chi vi scrive può confermare queste emozioni. Anita nuota da anni per l’Aragno Rivarolesi, così come la sorella Adele, anche se con il gruppo dell’A-Team; sono stato spettatore privilegiato del Trofeo, assistendo alle gare vicino ai blocchi di partenza in cambio di un piccolo contributo all’organizzazione della manifestazione. Ho visto da vicino gli atleti, concentrati prima del tuffo e poi… allegri o imbronciati a seconda del verdetto del cronometro. Rivedendoli all’uscita dalla piscina, però, sorrisi e appagamento per avere vissuto una giornata come non capitava da molto tempo avevano già avuto la meglio sul risultato. << Ci siamo ripresi le emozioni che ci mancavano!>> , ha chiosato il nostro coach Marco Fassone. Anche Anita, ovviamente, ha voluto contribuire a questo articolo; pertanto lascio a lei la parola. << E’ stato il Trofeo della rinascita, pieno di emozioni, competizione, sorprese e divertimento! C’erano squadre provenienti soprattutto dal Piemonte, da Bolzano e dal centro Italia; fra queste il Circolo Canottieri Aniene, per cui ha nuotato la “divina” Federica Pellegrini. Con l’Aniene abbiamo pure stretto un gemellaggio! Una squadra toscana purtroppo non ha potuto partecipare, così ci ha mandato un filmato con immagini dei trofei passati. Prima delle gare abbiamo potuto assistere a diverse esibizioni. Sabato pomeriggio c’erano quattro ballerine del gruppo Tribal Delight, che hanno danzato a bordo vasca; domenica invece abbiamo applaudito una squadra professionista di nuoto sincronizzato. Anche alcuni campioni della Nazionale si sono collegati in video per salutarci; tra questi c’erano Razzetti (il nostro concittadino medaglia d’oro ai mondiali in vasca corta) e Restivo Anche la Divina ci ha salutato, con un messaggio registrato.>> Riprendo in mano la tastiera per un’ultima considerazione. Il nuoto è uno sport impegnativo, sia per i figli che per i genitori. Ritiro, allenamenti quotidiani, più i weekend di gara, comprese le trasferte fuori regione. Eppure, anche se talvolta ho passato giornate intere seduto sulle gradinate di una piscina, a farmi venire il … piatto, quello che resta alla fine sono le sensazioni positive, l’aver visto un gruppo di ragazzi trascorrere del tempo assieme, in un ambiente sano e goliardico. Ed ogni volta finisci per dire “Ma sì, ne è valsa proprio la pena”.