Il Ponente scende in piazza: la rabbia e l’orgoglio

Elis@Provinciali –

L’orgoglio di essere uniti nella protesta, la rabbia di un territorio gia’ pesantemente martoriato con l’insediamento portuale , sul quale si vuole ancora infierire, con la costruzioni dei cassoni in cemento per la nuova diga di Genova. Circa trecento cittadini, organizzati dai comitati di Pegli, Pra’,Palmaro, e tantissimi abitanti , da Multedo a Voltri, hanno accolto l’invito ad incontrarsi in largo Calasetta per un presidio pubblico, avente lo scopo di sensibilizzare gli abitanti del municipio genovese piu’ vasto e forse, piu’ problematico della citta’, sulla reale portata del progetto “cassoni”… Un capillare volantinaggio ha preceduto la manifestazione, poi liberi interventi per esprimere un unico punto di vista, dal momento che nel corso del Consiglio monotematico sul tema, il sindaco Marco Bucci ed il presidente di AdSP Paolo Emilio Signorini hanno presentato il progetto, apparso da subito del tutto incompatibile perche’ portatore di pesantissime criticita’: due anni almeno, per la costruzione dei cassoni, appoggiati ad un impalcato di 30 metri per 30, area sesto modulo, a poche centinaia di metri dalle abitazioni,con macchinari di betonaggio e frantumazione, attivi h 24 ,ergo inquinamento acustico pesante e continuo,in aggiunta al consueto dell’attività portuale; altro smog e polveri sottili verrebbero rilasciate vicinissime all’abitato. Una gran parte del canale di calma, conquistato a fatica e strappato dai praesi all’ingordigia dei riempimenti, viene oggi utilizzato ampiamente per attivita’ veliche, di canottaggio , regate Optimist, avviamento alla pesca ed agli sport legati al mare,alle nostre tradizioni, da parte delle numerose, storiche societa’ che si affacciano sullo specchio acqueo. Esse oltre a gestire gli ormeggi per natanti da diporto, svolgono un’ importante azione formativa e sociale, in collegamento con l’IcPra’ed altre cooperative, per consentire alle persone con ridotta mobilita’ la gioia di uscite in mare, assistiti da volontari FIV, ed agli alunni esperienze entusiasmanti, con lezioni teorico -pratiche e lavori di gruppo sul mondo della marineria. Verrebbe messo in seria difficolta’ il Palio delle Antiche Repubbliche Marinare, disputato per parecchi anni a Pra’ e vinto piu’ volte dal nostro Galeone….tutto cio’ svanirebbe nel nulla, nei pressi dell’impianto le acque si presenterebbero torbide ed altamente alcaline, come residuo dei processi di realizzazione del cemento. La considerevole altezza dei moduli oscurerebbe ancora di piu’ l’orizzonte, gia’ compromesso dalle imponenti gru e dalle pile di containers che invadono ogni spazio libero …In sintesi, un vero disastro annunciato, tanto piu’ che nelle betoniere finira’anche parte dei materiali estratti per la Gronda, che ovviamente, giungeranno via gomma da Vesima, piu’ volte al giorno, ogni giorno, per due anni…Emissioni nocive che si sovrapporranno a quelle del porto, a quelle derivanti dalla viabilita’ ordinaria, cui aggiungere i continui rallentamenti del tratto autostradale interessato, causa i ripristini in atto per gallerie e lavori. Sono previste 5 centraline per monitorare la qualità dell’aria, sulle quali pero’ i ponentini non contano piu’ di tanto. Un incubo? Potrebbe diventare presto realta, senza le proteste dei cittadini, che non accettano di essere ancora una volta, il collettore preferito delle peggiori servitu’, proprio quando era iniziato un processo di presa di coscienza e riqualificazione. Il giorno del Consiglio monotematico ai cittadini non e’ stato consentito di esprimersi, anche per motivi di sicurezza, poiche’ l’aula era al massimo della  capienza, ed allora la protesta fu spontanea, con contestazioni al sindaco all’uscita ed un corteo di centicinquanta abitanti che hanno bloccato pacificamente la carreggiata verso Voltri.
In seguito, finalmente, asserisce Laura Michelini, coordinatrice del comitato Pegli- Pegli bene comune, <<si e’ giunti all’organizzazione di un Presidio per partecipare , rendersi visibili e confrontarsi tra abitanti, conoscere i dettagli; e’ emersa la voglia di arrestare il meccanismo perverso secondo cui vengono continuamente richiesti sacrifici: la convivenza con il porto e’ gia’ troppo difficile per calcare ancora la mano, la gente e’ giustamente preoccupata per la propria salute. E’ intervenuta una biologa, che si occupa di salvaguardare le poche spiagge rimaste, ed ha ammonito sul fatto che la flora e la fauna erano in discreta salute, ma i fondali si stanno letteralmente deteriorando, si estinguono specie indispensabili ad un ecosistema sano, le praterie di Poseidonia, indicatori di pulizia delle acque rischiano di scomparire>>
Cecilia Tambone, comitato Lido di Pegli, dice si a tutto cio’ che puo’ essere fatto per valorizzare e proteggere il poco rimasto,<< abbiamo attivita’ culturali e ricettive che in tutte le stagioni possono offrire un esperienza gradevole ed interessante, con Villa Pallavicini ed il Museo Navale, il lungomare , la spiaggia, la nave bus>> Altrettanto dicono a Voltri,col Parco della Duchessa ed il grande arenile al confine con , ed a Pra’ per le sue ville patrizie, tra cui Villa De Mari che verra’ restaurata nell’ambito del gia’ definito progetto Pinqua (esso prende le mosse dagli studi di Fondazione Primavera- UNIGE) , l’Acquacenter, una Chiesa matrice N.S. Assunta,risalente all’anno 1000, la fascia di rispetto ricca di potenzialita’, che ospita moltissime manifestazioni ludiche e sociali, Insomma qualcosa di bello , nelle tre delegazioni sorelle c e’ sicuramente, non siamo e non vogliamo essere un’area industriale. Per brevità non si enumerano tutte le attivita’ sociali, culturali ed artistiche del Ponente, ma il patrimonio associativo e storico e’ sterminato e va assolutamente preservato, nessuna opera cosi’ dannosa ed invisa va calata dall’alto.
Roberto di Somma, comitato Palmaro, senza remore, afferma che << il sindaco si interessa piu’ al porto che alla nostra salute (probabilmente interpreta cio che tanti pensano) ed inoltre, sono stati presi precisi accordi trent’anni fa sull’utilizzo ed i confini delle aree portuali, non si possono cambiare le carte in tavola!>>
In questo senso, giova riportare le dichiarazioni pubbliche rese ad Alberto Bruzzone, blogger e giornalista, da Luca Becce, presidente di Assiterminal: <<Bucci troppo attivo. Le ingerenze improprie fanno danni al porto. Le aziende che vi operano si trovano disorientate quando, a livello istituzionale, abbiamo sovrapposizioni di funzioni. Questo vale in qualunque città e con qualunque sindaco. L’interventismo sul porto nell’ambito della relazione con la citta’ e’ giusto, ma Genova non e’ solo uno , due porti, e se l ‘uso del demanio portuale non e’ di pertinenza assoluta dei comuni, il sindaco e’ tale per tutti i cittadini e tutta la citta’, non solo di una parte>>.
Adesso, il 14 p.v. si discuterà in Consiglio comunale su quanto quanto emerso, e si farà il punto, con i capigruppo di maggioranza e minoranza; Molte sono state le interrogazioni poste in questi mesi , ad esempio da Cristina Lodi, Rita Bruzzone, Filippo Bruzzone, ma le risposte sinora sono state vaghe e deludenti, tuttavia speriamo il 14 di essere in tanti a ribadire il volere del Ponente.
Il presidente Guido Barbazza in una nota diffusa ai cittadini del municipio auspica che l’intera quantita’ dei cassoni venga realizzata tra Vado e Piombino, attrezzati al meglio, lasciando fuori il Porto di Pra’, e si impegna ad ulteriori incontri con i cittadini, come promesso , e le parti interessate, Nel contempo, auspica che non sia dato corso ad azioni fino al raggiungimento di una determina di accordo. Gli abitanti si sono alternati per parlare pubblicamente, esprimendo il condiviso timore che il progetto cassoni celi dietro di se’ anche un’ escalation di altri futuri riempimenti, mai smentiti. Un “cavallo di Troia” per scardinare il Porto di Pra’, e poi continuare con altre irricevibili proposte. Questo e’ il sentire comune…quando si e scottati una volta, dall’infrazione dei patti sui confini, e’ comprensibile, ma siamo fiduciosi che la nostra determinazione possa’ aver ragione su un’amministrazione che e’ stata di esempio per la ricostruzione rapida del Ponte Morandi, e voglia riconsiderare le priorita’.
Sempre Laura Michelini ricorda ai presenti che la raccolta firme digitale sta salendo esponenzialmente, se ne affiancherà una cartacea, da distribuire ovunque possibile. Resta attivo l’ invio facilitato di E-mail da “Supra’tutto”, anch’esso non ha avuto flessioni, tanto e’ vero che il presidente Signorini ha citato le lettere ricevute dalla gente, ed ha richiesto 36 cassoni , dapprima erano una 60 ina e prima ancora quasi un centinaio.
Orbene, gli abitanti del Ponente dimostrano di non voler essere considerati sudditi, e tutti insieme, dicono NO AI CASSONI, nemmeno uno, grazie!