I quadri, l’ Ufficio dei defunti e l’ Arcivescovo in Oratorio

Giuseppe Bruzzone–

Giovedi 18 aprile 2024 nell’ oratorio della Arciconfraternita di Santa Maria Assunta di Palmaro in via N.S.Assunta al n° 20 si è chiuso il cerchio dei restauri dell’oratorio medioevale. I restauri partirono a fine novembre 2018 col rifacimento del coro ligneo posto sui tre lati risalente al XVIII° secolo, lavori sotto il controllo della Sovrintendenza delle belle arti della Liguria restaurati da abili artigiani liguri. Successivamente sono state rimesse a nuovo le pareti interne rovinate dall’umidità, gli stucchi parietali del XVII secolo, poi le pareti interne tinteggiate, gli stucchi dorati dell’altare, la volta, l’affresco centrale e il sottotetto, e dulcis in fundo i quattro grandi quadri rappresentanti scene della Via Crucis posti ai vertici delle pareti, che restaurati sono tornati al loro posto martedi 16 aprile 2024, rimessi alle pareti dai confratelli emozionati ed impazienti per l’ inaugurazione di giovedi 18 aprile. I restauri sono stati possibili grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo e con le offerte di confratelli e benefattori, il tutto finanziato per 234mila euro. Così l’ inaugurazione è iniziata alle 17 del pomeriggio, i confratelli vestiti con le cappe bianche e i mantelli schierati con i due priori hanno fatto ala al numeroso pubblico convenuto per l’ evento. Il confratello Marco Bruzzone, coordinatore del progetto e referente con la Compagnia di San Paolo nelle vesti di presentatore ha aperto l’inaugurazione introducendo Giuseppe Franzone: il Priore della Confraternita che ha elogiato il lungo operato dei confratelli, poi passato il testimone a Pino Sacco; il confratello voce storica dei restauri incappati anche nel periodo della pandemia, ha ricordato l’ opera dei confratelli che nonostante il disagio smontando e rimontando le impalcature come la tela di Penelope ogni sabato hanno consentito la celebrazione della messa domenicale. Guido Barbazza il Presidente del VII Municipio, emozionato ha portato i saluti delle istituzioni elogiando l’ importanza della confraternita e dell’oratorio; una perla che dà risalto al territorio del ponente, il più grande del Comune di Genova. Dopo il conduttore Marco Bruzzone ha introdotto gli attori ‘esterni ‘dei restauri: l’ Ing. Nicoletta Viziano responsabile della Fondazione Compagnia di San Paolo che ha seguito l’ andamento dei restauri, sorpresa lei genovese di aver scoperto uno dei più bei gioielli del ponente genovese. Per la Sopritendenza dei Beni Culturali l’ Architetta Francesca Passano ha ricordato le fasi dei restauri ricordando i colleghi del gruppo di lavoro, in seguito la Dott.ssa Alessandra Cabella ha elogiato l’Arciconfraternita per averla introdotta allo spirito degli oratori: luoghi dove si esercita l’ arte dell’incontro. Ha poi chiuso la sua testimonianza con una notizia sorprendente: uno dei quadri restaurati nascondeva una tela sconosciuta, che sarà restaurata e poi esposta stabilmente nella chiesa di N.S. del Soccorso e San Rocco in Pra’. La Dott.ssa Maria Grazia Di Natale dell’ Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Genova ha ricordato gli incontri ricchi di fermento del gruppo di lavoro dei confratelli e dei restauratori. Lilli Ghio storica dell’ Arte e del Costume ha ringraziato l’ Arciconfraternita per aver potuto consultare inedite lettere della metà del 1700 per la committenza delle statue in oratorio. Franco Boggero, ex Soprintendente e storico dell’Arte, che iniziò la prime procedure per i restauri, oltre alle opere rimesse a nuovo ha citato un quadro per lui di grande importanza: il quadro sopra l’ altare che rappresenta la Madonna dell’ Assunta con sotto i pescatori, forse praesi, dipinti stupendamente dal genovese G.B. Carlone; uno dei massimi pittori liguri del periodo barocco. Infine i confratelli hanno ringraziato i parroci delle tre parrocchie praesi che hanno sempre sostenuto dando coraggio e speranza all’impresa dei confratelli. Finito il momento ‘laico’, domenica 21 aprile si è passati al momento ‘ecclesiastico’. Da Genova di buon mattino e arrivato l’ Arcivescovo Padre Marco Tasca accolto dai due Superiori Gianni Ottonello e Andrea Bozzo con i confratelli di S.M. Assunta e i Priori e i confratelli dei limitrofi oratori di Masone, Mele, Crevari, Voltri, Pegli, Multedo tutti vestiti con le tuniche e i tabarri storici, schierati in formazione ad ‘U’. L’Arcivescovo seduto nel mezzo del coro ligneo ha recitato l’ Uffizio dei Defunti che tutte le domeniche i confratelli recitano in ricordo dei confratelli defunti, prima della messa. Le preghiere in lingua latina sono riecheggiate tra le mura, i quadri restaurati dell’ oratorio e i crocifissi processionali tirati a lucido, ‘Requiemn aeternam dona eis Domine, et lux perpetua luceat eis’ . I fedeli accorsi alla cerimonia, tra loro in rappresentanza del Comune di Genova l’ Assessora al Commercio Paola Bordilli hanno assistito ad un evento unico e raro. La recita dell’Uffizio in latino (pochi oratori la praticano) portata abilmente da una settantina di confratelli per circa quaranta minuti ha suscitato forti emozioni; sembrava di essere immersi nel periodo medioevale, veramente suggestivo da ‘In nome della Rosa’. Finito l’ Uffizio Padre Tasca vestiti i paramenti sacri ha officiato la Santa Messa cantata, celebrata assieme ai parroci delle parrocchie praesi, con all’ organo il maestro Agostino Chiossone. Nel mezzo della Santa Messa il saluto del Supeiù Gianni Ottonello che emozionato ha raccontato il lungo cammino del restauro, definito come un percorso ferroviario che è finalmente giunto il 21 Aprile in stazione. Al termine della partecipata messa dopo l’elogio ai confratelli l’Arcivescovo seguito dai Superiori e dell’ Assessora ha benedetto la targa posta nel corridoio di ingresso su cui è inciso: ‘ Dal 2020 al 2024 Confratelli e consorelle dell’ Arciconfraternita S.M. Assunta con il generoso contributo di benefattori e della Compagnia di San Paolo hanno restaurato questo oratorio – Aprile 2024’. Il restauro del oratorio è finito, un bene importante del territorio praese è stato recuperato; uno scrigno d’ arte con opere lignee, murarie, di ebanisti, pittori, stuccatori, scultori ed artigiani: un gioiello da salvaguardare ed ammirare negli anni futuri, un vanto dei confratelli e di tutti coloro che hanno collaborato donando anche solo un euro come ha detto il Supeiù. L’ Arciconfraternita oltre alla Compagnia di San Paolo, senza la quale il restauro non sarebbe avvenuto, ringrazia tutti i benefattori che hanno consentito la riuscita del restauro, e le imprese che hanno contribuito al restauro dell’oratorio e delle tele: COART di Maria Luisa Carlini – GR Restauro Conservativo Nino Silvestri restauri – Aurelia Costa restauri.