I “Delfini” non giocano più: Marco Ghiglione teme per la sopravvivenza della nostra Piscina

Elis@Provinciali –

Passare bruscamente da una media di 20mila utenti all’anno, a zero per un’intero semestre, è faccenda grave per qualunque tipo di esercizio o impianto sportivo. Parliamo del nostro Aquacenter sulla Fascia, il primo e forse più significativo compenso che i praesi ebbero, nel 2006, per superare, in un certo senso, la perdita dell’amata spiaggia, inghiottita dal Porto Containers. In tutto questo tempo, la Piscina ha significato molto per noi, grandi, piccini, atleti o persone bisognose di acquaterapia, di migliorare lo stile, dimagrire, mantenersi attivi, socializzare, abbronzarsi, stare in relax, assistere a gare…l’elenco potrebbe continuare, ma ciò è detto per rimarcare quanta è forte l’affezione dei praesi, ognuno dei quali si sente come a casa propria, tra quelle corsie, vicino a quei galleggianti, o disteso sul lettino nel prato, ed usufruisce della Piscina secondo le proprie esigenze.
Incontriamo Marco Ghiglione, Direttore dall’inaugurazione della struttura, che è andata via via arricchendo le proprie performances di offerta sportiva, potendo disporre di spazi sopraelevati, polifunzionali per palestra ed animazione bimbi, ed esterni , comodissimi in estate, quando la sua copertura, che simula una grande conchiglia, si apre per lasciar passare il sole tra le corsie dell’olimpionica, le mini vasche riscaldate, più quella esterna…un’ impianto ad alto livello, che tutta Genova ci invidia e frequenta, con oltre 10mila soci iscritti, e gli utenti occasionali, sempre un numero ragguardevole.

Marco, come state vivendo questa difficile, pur se necessaria, chiusura? Da quanto tempo la piscina non funziona? <<Guarda, praticamente se prendiamo in esame il 2020, abbiamo lavorato gennaio e febbraio, poi un lungo lockdown, ed un breve periodo da giugno ad ottobre, di apertura, ma con mille protocolli che hanno dimezzato nettamente la frequenza: non contesto le restrizioni governative, ma devi pensare che un impianto come il nostro ha un costo fisso mensile che si aggira sui 10mila euro; pur consapevole delle priorità sanitarie del Paese, e delle conseguenze economiche e sociali, avverto una diffusa indifferenza riguardo agli impianti sportivi: essi, molto spesso, specie in territori periferici, costituiscono un’importante valvola di scarico per i giovani, che qualora ne vengano privati, rischiano di cadere nella frustrazione ed in stati d’animo negativi.>>
Ma non sono stati riconosciuti dei “ristori”, parola ormai abusata, che vi possano consentire, durante le chiusure, di mantenere un certo pareggio, o almeno di limitare le perdite economiche?<<Abbiamo ricevuto dal Governo circa 4.000 euro, poi ovviamente, i dipendenti, ottanta persone , percepiscono la cassa integrazione, che come ben si sa, è inferiore allo stipendio e le  famiglie sono in sofferenza. Il Comune ci è venuto incontro azzerandoci il canone d’ affitto (e ci mancherebbe altro ! N.d.R.), ma basta fare un piccolo calcolo, e chiunque capisce che sono gocce nel mare…finora abbiamo fatto fronte con le nostre risorse accantonate, ma adesso la piscina è veramente a rischio fallimento se non intervengono condizioni più favorevoli, in primis una riapertura, che ripristini il flusso di introiti interrotto!>>
Avete una previsione, una prospettiva che possa farvi ben sperare per i mesi che verranno? Anche l’attività sportiva del gruppo Aragno, come può andare avanti in queste condizioni? <<Elisa, tocchi un tasto dolente, pensa che con nostro sommo rincrescimento, con il direttore dell’Aragno, Stefano Pitale siamo stati costretti a comunicare in questi giorni che dopo quattordici edizioni, per il primo anno non potremo vivere insieme le emozioni del Trofeo Nazionale di Nuoto G.S. Aragno. La quindicesima edizione si svolgerà l’anno prossimo, torneremo a gareggiare, ed anzi, dopo il sacrificio, la gioia sara’ ancora maggiore>>
Mi sembra che però, a livello praese, la solidarietà dei cittadini si faccia sentire: siamo tutti preoccupati dallo stato in cui versano le società sportive, come pure i bar e ristoranti, i cinema, i teatri, servizi magari non strettamente necessari, ma comunque importantissimi per il nostro equilibrio psicofisico... <<Insieme al presidente di Aragno, Pitale, pensiamo che lo sport, come la scuola, abbia bisogno di maggiore attenzione. Invece il Governo, nei confronti dello sport dilettantistico e amatoriale, al pari di altri settori ritenuti non essenziali quali musei, teatri e cinema, mantiene un atteggiamento di indifferenza totale, un silenzio assordante. Le suddette attività sono considerate marginali e pertanto non beneficiano delle roboanti promesse, nè dei provvedimenti adottati finora, volti a garantire salute fisica ed economica al Paese contemporaneamente. Dopo quasi un anno di sacrifici vorremmo mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e di tutti coloro che hanno a cuore il futuro delle nuove generazioni e delle fasce più deboli, che trovano nell’esercizio sportivo benefici non solo fisici, ma soprattutto, interiori e sociali.>>
Non posso credere che una realtà importante e fondamentale rischi così tanto, i cittadini sono con voi, e qui interviene l iniziativa del CIV lanciata da Mauro Rossi, di cui parlo nel precedente articolo, cosa ne pensi? << Venendo a conoscenza del progetto 16157-Pra’ aiuta Pra’, abbiamo provato commozione ed appagamento nell’apprendere di essere oggetto di affetto e preoccupazione dei cittadini, certo speriamo in un buon riscontro, non solo “I delfini”, ma un po’ tutte i sodalizi sportivi sono in condizioni critiche: magari gli adesivi venduti faranno la differenza per tutti noi, non è la prima volta che il tessuto commerciale e quello socio/sportivo si sostengono a vicenda. Siamo grati per questa iniziativa, che ha un grande valore anche simbolico!>>
Certamente sarà così, è il principio di sussidiarietà che si attiva quando lo Stato è carente, ciò naturalmente non costituisce un alibi per nessuno, gli interventi ci devono essere, ma ci piace pensare che il grande cuore di Pra’ batte forte…e che i Delfini torneranno a guizzare e saltare più vispi che mai.