Redazione –
Guido Barbazza, Presidente Onorario della FondAzione PRimA’vera, è entusiasta per la possibilità che la prossima Regata delle Antiche Repubbliche Marinare si tenga a Pra’. Guido, “Praino D.O.C.”, come noto oltre che Presidente ed Amministratore Delegato di una grande società multinazionale, è anche affermato scrittore di libri e romanzi oltre che autore della rubrica “Il Genovese Volante” sul Secolo XIX.
Gli abbiamo perciò chiesto di dirci qualcosa sugli aspetti ed i riferimenti storici di una eventuale Regata delle Repubbliche a Pra’: «Se proprio sulla spiaggia di Pra’ furono costruite alcune delle galee utilizzate da Giulio Cesare per la conquista della Gallia, e considerato che, per secoli, la spiaggia è stata sito di costruzione di grandi navi a vela, è presumibile che anche molte navi genovesi siano state costruite e varate dai valenti maestri d’ascia e carpentieri di Pra’. Pare inoltre che il “Pinco”, un particolare tipo di nave a vela molto in voga per il cabotaggio ai tempi della Repubblica di Genova, sia originario proprio di Pra’. Un motivo in più per portare galeone e regata proprio a Pra’. Ma ce n’è un altro. Come noto le regate sono precedute da un bellissimo corteo storico, che ricorda le gesta delle antiche repubbliche marinare. Il corteo genovese è focalizzato sul condottiero Guglielmo Embriaco, soprannominato “Testa di Maglio”, che guidò la flotta di Genova nel corso della Iª Crociata. In quel periodo egli portò a Genova il Sacro Catino che, secondo la tradizione, sarebbe stato usato da Gesù e dagli Apostoli durante l’Ultima Cena, ed è conservato nella Cattedrale di San Lorenzo. Non mancano, inoltre, i rappresentanti delle classi sociali: i mercanti, gli uomini d’arme e il popolo». Ebbene, sottolinea Guido: «Tra i compagni d’arme alla prima Crociata del “Testa di Maglio” c’era il Capitano di Galea Bartolomeo Decotto da Pra’. (Del quale, ancora oggi, nella delegazione Praese risiedono alcuni discendenti). Il Decotto, essendo venuto a conoscenza dei portentosi effetti medicali del basilico, pensò fosse una buona idea portare con sè un sacchetto di semi della portentosa piantina. Correva l’anno 1101, e il basilico intraprendeva così il viaggio che, dalle sue terre d’origine, dove era considerato una pianta dalle virtù magiche e dai molteplici impieghi medicinali, raccolto secondo ritualità codificate e sacre lo avrebbe portato in quel di Pra’, e da lì diffuso in Liguria ed in Italia». Bartolomeo Decotto, “Capitano del Basilico”, nella tradizione tutta ligure di marinai e al contempo, nei periodi tra un imbarco e l’altro, contadini, ne iniziò la coltivazione come pianta officinale secondo le tecniche apprese in Palestina. Ma si narra che un bel giorno, lavorandone le foglie con il pestello nel mortaio da speziale ed aggiungendo olio d’oliva per farne un impiastro contro gli eczemi, nel travaso ne rovesciò una parte nel piatto della colazione, sopra del pane. Incuriosito ne assaggiò un boccone e, dal quel giorno, il basilico fu utilizzato come alimento. Nacque così il pesto che, oltre che una prelibatezza, è diventato uno straordinario strumento di comunicazione che veicola il nome di Genova e della Liguria in ogni parte del mondo, e non c’è perciò da stupirsi se il basilico migliore del mondo si coltivi proprio a…Pra’. Così la storia di Pra’, quella degli antichi dei Crociati e quella del basilico si trovano accomunate. Vi è da sottolineare anche che Pra’ può vantare il “Gruppo Storico Praese” che, con i suoi figuranti in costume medioevale, i suoi elmi ed armature forgiati nell’acciaio da un valido mastro armiere locale, potrebbe contribuire ad arricchire il corteo storico “delle Repubbliche”, integrandolo con “i mercanti, gli uomini d’arme e il popolo” di Pra’, mentre il corteo storico principale potrebbe comunque tenersi nei suggestivi scorci del Centro Storico di Genova, integrando così aspetti turistici e scenici (nel centro di Genova), con la praticità e gli aspetti tecnici della regata (a Pra’).
Lascia un commento