22 dicembre 2020
Guido Barbazza –
Il mio ultimo editoriale per SuPra’tutto, pubblicato il primo gennaio scorso, era intitolato “guardiamo la scia”, per sottolineare l’importanza, di tanto in tanto, di guardare indietro e prendere consapevolezza di quanto fatto, e fatto bene, in particolare facendo riferimento alle tante attività e importanti risultati raggiunti nell’anno precedente (il 2019) dalla FondAzione PRimA’vera e dal Consiglio di Comunità Praese. Immaginando sempre di trovarci sulla “Nave Pra’“ che, finalmente, dopo tanti anni di degrado, depressione, sofferenza, mugugni ha ripreso a muoversi, e naviga decisa verso il sogno “Pra’ Futura”, con porto di arrivo “Pra’ bella, seppur in modo diverso, come un tempo”, proviamo ora, invece, a guardare avanti. Guardare avanti per immaginare il nostro futuro e fare di tutto per indirizzarlo al meglio. In particolare guardare avanti per quanto riguarda il Porto di Pra’, l’opera mastodontica imposta da altri, devastante, aliena ed invasiva, che ha cancellato la nostra meravigliosa spiaggia, il nostro litorale dalla bellezza struggente, con le sue attività genuine, autentiche, dei pescatori, degli “scaletti”, degli stabilimenti balneari. La spiaggia dei ragazzi che d’inverno giocavano spensierati sulla sterminata distesa di sabbia grigia, screziata dalla neve e sferzata dal vento e dalla salsedine. Ragazzi come quello che si vede nell’immagine che ho scelto per questo articolo, che salta sulla spiaggia innevata, primi anni ’80, ancora bellissima, seppur già agonizzante e morente sotto i cingoli degli scavatori e le benne delle draghe. Un’opera, il Porto di Pra’, che ha stravolto il tessuto sociale ed urbanistico della Delegazione e con cui dobbiamo, volente o nolente, confrontarci. Ebbene, per quanto riguarda la coesistenza porto-città a Pra’ abbiamo, guardando avanti, almeno tre buoni motivi per essere ottimisti e speranzosi. Il primo motivo è il Pra’lmarium, il Tavolo Tecnico per Pra’-Palmaro, strumento di partecipazione attiva e istituzionalizzata cittadini-amministrazione comunale-autorità portuale, ma non solo, che ha individuato ad una ad una le problematiche ambientali generate dal porto e sta lavorando con continuità e determinazione, ottenendo buoni risultati, interagendo con tutte le realtà istituzionali e imprenditoriali per risolverle. Tutte. Ad una ad una, fino in fondo. Teniamocelo caro, difendiamolo e sosteniamolo. Il secondo motivo è il grande impulso generato in ambito internazionale alla riduzione delle emissioni inquinanti delle navi che, in aggiunta all’eliminazione dello zolfo dai combustibili implementata dal gennaio di quest’anno, prevede la riduzione del 40% delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra entro il 2030 ed il 70% entro il 2050. Tutto ciò sta generando un’ondata di innovazioni nel settore del trasporto marittimo che comprende, oltre all’adozione degli “scrubbers”, per “lavare” i gas di scarico privandoli degli ossidi di zolfo, l’utilizzo sempre più diffuso di Gas Naturale Liquido al posto delle nafte, con riduzioni percentuali del 30% della CO2, del 70% degli NOx, oltre all’azzeramento delle emissioni di SOx e dei Pm, o particolati. Ma anche di Bio-Metano, e anche di Idrogeno ed Ammoniaca, combustibili che presentano allo scarico innocue emissioni di…vapore acqueo. In ambito marittimo si stanno anche e sempre di più affermando soluzioni tecnologiche che prevedono l’“ibrido”, con l’utilizzo di batterie che, ad esempio, consentono l’arresto dei motori termici durante la sosta in porto. Il terzo motivo per guardare avanti fiduciosi “oltre la prora” è il sempre maggior utilizzo di GNL per l’alimentazione dei TIR, che comporta benefici in termini di riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera analoghi a quelli riscontrati sulle navi, con la preparazione, anche per questo settore, all’utilizzo di idrogeno “verde”, ovvero ricavato da fonti di energia rinnovabili. In sintesi, il movimento della comunità marittima mondiale, e gli sviluppi e le soluzioni offerte dalla tecnologia ci sono favorevoli, ci sono propizi. Il trend generale porterà quello di Pra’ ad essere un porto “a zero emissioni”, non solo per quanto riguarda i gas emessi in atmosfera, ma anche per le emissioni sonore, visto che con l’elettrificazione delle banchine e con l’utilizzo delle batterie, sulle navi a Pra’ un numero consistente di motori saranno fermi e silenziosi. E poi, magari con l’avvento di sistemi di movimentazione automatica dei contenitori, forse ci libereremo anche dei “boati” dei container maldestramente lasciati cadere o sottoposti ad urti da parte di personale di bordo e di banchina non sempre abbastanza attento e rispettoso del legittimo diritto dei praesi a dormire sonni tranquilli. Tutte queste grandi opportunità vanno captate, apprezzate, colte, agevolate, portando avanti, rafforzando e accelerando il percorso per realizzare la visione di Pra’ Porto Amico. Ci vorrà pazienza, determinazione, costanza. Si può fare. Per una volta tanto l’ambiente esterno ed i trend globali invece di penalizzarci ci avvantaggiano. Lo vogliano o no “i patrigni e le matrigne” che in passato ci hanno sempre considerato territorio e risorse da sfruttare ed inquinare a loro piacimento e basta. Questo virus passerà, spazzato via anche dall’entusiasmo, dalla passione e dalla tenacia dei Praesi. Guardiamo avanti fiduciosi, oltre la prora. Il cielo stellato sopra di noi. Buon vento. Buon Natale. Buon 2021.
Grazie per queste parole di speranza, una speranza che si fonda su delle certezze e che ci consente di prefigurare una situazione diversa, più gradevole e più vivibile. Avendo già parecchi inverni e primavere al mio attivo, spero di riuscire a vedere almeno alcuni dei miglioramenti che stiamo costruendo e aspettando. Buona navigazione, cara Pra’… Ti auguro che le prossime generazioni di Praesi e di Praini ti amino tanto quanto questa generazione che ha dovuto sopportare disagi, dolore e rimpianti ma non si è arresa: almeno una parte consistente di essa si è attivata e continuerà a battersi con ogni possibile energia per donarti nuova bellezza.
Buon Natale e felice anno nuovo a tutti.
Ho apprezzato molto l’articolo di Guido Barbazza da cui traspare un’ottimismo contagioso! Essendo abitante di Palmaro, mi auguro che questo “vento di buone notizie” coinvolga anche il mio sestiere a cui sono molto affezionata! Non potrà tornare bello e tranquillo come quando ero giovane ma vorrei che mio figlio potesse viverci bene e con lui tutti i nostri giovani che sono il fututo del nostro paese! Grazie per l’impegno profuso fino ad ora e speriamo che l’anno che verrà, porti davvero serenità e un po’ di benessere per tutti noi di Pra’- Palmaro.