Gli aviatori praesi

Guido Barbazza #

Pra’ ha dato i natali a grandi marinai, pescatori, capitani marittimi, costruttori navali, ma anche ad aviatori. Ciò non dovrebbe stupire più di tanto, in quanto, ai suoi albori, l’aviazione utilizzò strutture industriali, tecniche ed anche terminologie provenienti proprio dalla costruzione navale. Infatti, i primi aerei erano costruiti in legno e tela, e le loro ali erano rinforzate da cavi e tiranti in acciaio, materiali assai comuni sulle navi a vela dell’epoca. Fu forse per ciò che Pietro Ferrari, l’ultimo dei maestri d’ascia praesi, colui che si ostinò a costruire navi in legno sulla spiaggia di Pra’ anche quando la discarica portuale incombeva sul suo cantiere, prestò il servizio militare durante la seconda guerra mondiale proprio come aviere, in Sardegna, addetto alle manutenzioni dei biplani “CR-32” e “CR-42. Prima di lui, Giovanni Battista Bignone, di Emanuele, che viveva in via Gerolamo Ratto, prestò servizio come aviere motorista, all’aeroporto di Zula (Massaua), nella 141° squadriglia del Comando Aeronautica Africa Orientale Italiana: Morì il 21 agosto 1937 proprio a Zula in un incidente durante il servizio. Emilio Tixi, maresciallo motorista, nato a Pra’ nel 1896, faceva volava sugli idrovolanti, i “Cant Z506C” dell’ “Ala Littoria”, con base ad Ostia. Al momento dell’evacuazione della Libia, il maresciallo Tixi fece la spola tra Tripoli e Marsala, evacuando civili e militari. Il 23 novembre 1942 il suo aereo fu colpito in cielo, sopra al porto tunisino di Sfax, ma luì contribuì al salvataggio della maggior parte dei passeggeri e fu decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. In precedenza, il 9 agosto del 1940, aveva conseguito la croce di guerra al valor militare. Infine, Bruno Tixi, nato nel 1915, nell’estate del 1940, tenente pilota, era capo equipaggio sui bombardieri, e si distinse più volte in coraggiose azioni di guerra, su Aden e Berbera, colpito dalla contraerea e dagli aerei da caccia, meritandosi la medaglia d’argento al valor militare. Nella notte del 12-13 maggio 1941, Tixi, nel frattempo promosso capitano, fu evacuato dall’Africa Orientale Italiana rientrando sano e salvo a Roma. Concluse la carriera come Maggiore dell’Arma Aeronautica. Niente male, come palmares aviatorio, per Pra’.