Giulia Breveglieri vice-campionessa italiana di pattinaggio artistico su rotelle

#La Redazione sportiva

La nostra ex delegazione può vantare notevoli livelli di eccellenza nella pratica sportiva, anche in quelle discipline che magari non richiamano le grandi folle alla partita del fine settimana o solitamente non occupano le prime pagine dei quotidiani sportivi, ma che definire sbrigativamente come sport minori appare decisamente ed ingiustamente penalizzante e limitativo. Non può certo essere definito “sport minore” il canottaggio che spesso e sovente regala all’Italia grandissime soddisfazioni alle Olimpiadi e nelle competizioni internazionali e verso la cui pratica si indirizzano tantissimi giovani praesi, tanto più che, grazie al G.S. Speranza, Pra’ ottiene da sempre straordinari risultati a livello regionale e nazionale. Ed allo stesso modo non possono certo dirsi sport minori altre attività e discipline sportive; non sono certo minori per la grande passione e il forte impegno profusi da un gran numero di atleti che a questi sport si dedicano con piacere e sacrifici in ore e ore di allenamenti prima di poter vivere l’emozione e l’adrenalina delle gare, e non lo sono di certo se andiamo poi a giudicare i lusinghieri risultati che questi ragazzi riescono ad ottenere a vari livelli.
Abbiamo recentemente messo in giusto rilievo il notevole exploit della Imponente Danza di Pra’ che quest’anno ha ottenuto il titolo di campione nazionale nella danza sportiva dopo un già strepitoso terzo posto mondiale ed oggi ci concentriamo su un’altra interessante disciplina, prodiga anche di ottimi risultati: il pattinaggio artistico su rotelle.

A Pra’ ha sede e si allena l’ Artistic Roller Team che lo scorso anno è stata vice-campione italiano nella specialità di gruppo ai campionati italiani UISP, un risultato davvero importante per questa società sportiva, espressione del nostro paese e del Ponente genovese.
SuPraTutto ha incontrato Giulia Breveglieri, atleta praese (abita nel sestiere di Longarello) di 20 anni, dell’Artistic Roller Team; oltre al titolo di vice-campionessa nazionale a livello di squadra, Giulia può anche vantare un ottimo terzo posto nel singolo ottenuto ai campionati italiani UISP che si sono svolti a Bologna nel giugno di quest’anno, ed un ottavo posto ai campionati italiani di federazione, disputati il mese successivo a Piancavallo in provincia di Pordenone.

Abbiamo fatto quindi una piacevole chiacchierata con lei e con il papà Stefano (che è anche dirigente del club nonchè rappresentante della provincia di Genova nella federazione di pattinaggio artistico su rotelle) per conoscere qualcosa di più su questo sport, simile per molti aspetti al pattinaggio artistico su ghiaccio.

<< In effetti ci sono molte analogie>> ci spiega Giulia, << cambia naturalmente la tipologia dei pattini e la superficie che non è il ghiaccio. Nel pattinaggio artistico su rotelle ci sono due specialità: il singolo e il gruppo. Per il singolo le atlete danno vita ad una esibizione di tre minuti con vari numeri tecnici; c’è una musica di base che accompagna l’esercizio, un costume ed i 4 giudici danno dei voti sia per la parte artistica che tecnica. La parte tecnica prevede dei salti programmati mentre per la parte artistica si valuta la coreografia, l’abbinamento con la musica, l’interpretazione. Nell’esercizio di gruppo partecipano contemporaneamente anche 12 atlete, le coreografie sono più complesse ed i movimenti devono essere ben sincronizzati. E’ pratica comune che dopo i 20-22 anni molte atlete lascino il singolo per dedicarsi al gruppo >>.

Aggiunge il papà: << Ad inizio anno l’allenatore stabilisce un programma di lavoro con le ragazze, suddiviso in quartetti, gruppi, singoli, studia le coreografie e fa comporre le musiche da un compositore su un tema specifico concordato con le ragazze e l’autore: noi ne abbiamo uno all’estero. Partono quindi gli allenamenti. Nella fase iniziale c’è una base di preparazione atletica senza pattini, finalizzata però alle gare. Poi c’è la parte dei costumi che devono essere in linea con la musica e le coreografie>>.

Sugli aspetti logistici ed organizzativi ci rivela:
<< Artistic Roller Team si allena nell’Area Pianacci, una buona pista coperta, e da un anno anche ad Arenzano in un ex capannone industriale. La scarsità di impianti è il limite con cui le società di pattinaggio genovesi devono fare i conti; per questo sport serve una superficie liscia di cemento o di parquet possibilmente coperta. Nonostante ciò in provincia di Genova operano 6-7 società, tra cui quella di Mele e di Villa Gavotti dove sono presenti anche degli impianti. E’ sparita invece la vecchia pista di Voltri che ha dovuto far spazio alla passeggiata a mare.
La nostra società copre il territorio del ponente genovese: Pegli, Pra’, Voltri con le frazioni dell’entroterra, più altri ragazzi di Arenzano e Cogoleto. Abbiamo un centinaio di atleti che vanno dai bambini di 5-6 anni ad un atleta che ancora gareggia a 35 anni.
L’impegno economico è quasi tutto sulle spalle dei genitori, in particolare per quanto riguarda le spese delle trasferte. Come dirigente di società si cerca di venire incontro ai praticanti cercando di calmierare le tariffe, però ci sono dei costi a cui dobbiamo far fronte, quello degli allenatori ad esempio>>.

Giulia ha vinto quest’anno nel singolo sia il campionato UISP provinciale che regionale e partendo da questo lei e Stefano ci raccontano poi altre curiosità e particolari:
<< Si partecipa al campionato provinciale, come primo livello di selezione; se lo passi accedi a quello regionale e poi ulteriormente a quello nazionale. Poi sono previste anche varie esibizioni estive. Ogni regione a seconda del numero di tesserati ha diritto ad un certo numero di partecipanti ai campionati nazionali, a cui accedono i campioni ed i meglio classificati. I campionati nazionali prevedono 3 o 4 giorni di gara tra semifinali e finali. Per le gare di gruppo non c’è la fase provinciale, ma solo quella regionale e nazionale.>>
<< A volte succede che più atlete si presentino in gara sulla stessa musica anche se con arrangiamenti diversi ed allora la differenza la fà l’interpretazone e la tecnica. Serve molta concentrazione perchè in tre minuti ti giochi tutto. Le regioni più forti sono Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte ma anche la Liguria si sa piazzare bene nonostante la scarsità di impianti rispetto a queste altre regioni. Il pattinaggio artistico su rotelle non è ancora specialità olimpica mentre in campo mondiale i più bravi sono oggi gli Italiani, gli Spagnoli e gli Argentini.>>

Tornando a Giulia le chiediamo quando ha iniziato la sua attività e quanto si allena nel corso della settimana.
<< Ho iniziato nel 2007 quando avevo 8 anni, un pò per caso, si può dire, nella piccola palestra di Palmaro; mio papà mi ci aveva portato per iniziare a fare scherma, invece era il giorno del pattinaggio. Ho provato i pattini, mi è piaciuto ed ho iniziato così. Di norma svolgo 3 o 4 allenamenti a settimana prima delle gare nel singolo; in inverno, nel gruppo, anche 4 o 5 allenamenti. Ogni volta mi alleno per 1 ora e mezzo/ 2 ore, nel tardo pomeriggio e la sera>>.

Cosa ti piace di più di questo sport ?
<< Nel gruppo l’affiatamento con le mie compagne; ho iniziato dopo rispetto al singolo e mi è piaciuta la novità di poter fare qualcosa di nuovo, insieme alle altre ragazze. Nel singolo mi scarica molto la tensione: saltare con i pattini è proprio liberatorio. Quando sono in gara poi sento il piacere di provare a fare qualcosa di bello; lo fai anche per te stessa, per soddisfazione personale. Lo fai unicamente per passione perchè a differenza del pattinaggio su ghiaccio non hai neppure la prospettiva di un possibile sbocco professionale.>>

E per il futuro ?
<< A me piacerebbe continuare anche se conciliare attività agonistica e studio non è facile, visto che ho iniziato la facoltà di medicina. Ho anche il tesserino da allenatrice di primo livello con cui potrei allenare e portare in gara i più piccoli. Però tra settembre ed ottobre devo decidere cosa fare, se continuare nel singolo, come vorrebbero anche gli allenatori Marco Marchitelli e Laura Corradi, oppure no. Sicuramente continuerò l’attività a livello di gruppo>>.

Magari, aggiungiamo noi, con la speranza di raggiungere quel titolo italiano a cui finora è andata davvero molto vicina.