Gioielli e spazzatura sotto alla valle dei Bianconi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo  da Gianni Lucchi.

Gioielli e spazzatura, sembra un binomio un po’ strano, ma basta fare due passi sulle alture seguendo la strada che costeggia il torrente Branega per rendersi conto.

I gioielli sono quelli di sempre e forse proprio il fatto di averli dati per scontati ha portato ad una totale trascuratezza; la spazzatura anche quella è presente da tempo, ma ora sta aumentando a dismisura e soffoca le bellezze della nostra valle.

Questa è la realtà del Branega, con le sue acque cristalline, laghetti , cascate e tutta la biodiversità che vi circola attorno.

Io anche se sono un Praino di adozione mi sono subito affezionato alla gente ed al territorio, e quando ho sentito da amici del levante genovese questo commento, be’ ci sono rimasto un po’ male: <<sai, siamo stati da quella cascata che ci avevi fatto vedere anni fa, sì sempre bella, ma sul percorso sono stati riversati tanti detriti che passa la voglia di andarci!>>

Come scritto in precedenza i cumuli di detriti sugli slarghi lungo la strada ed i sacchetti un po’ ovunque sono cosa risaputa (ogni tanto vengono portati via e poco dopo riappaiono); in questi ultimi mesi però si sono aggiunti almeno 200 o forse più copertoni di automobile disseminati in vari punti tra la strada ed il torrente. Alcuni sono piuttosto vicini alle sponde ed in caso di forti piogge, loro con altri che potrebbero franare in basso, verrebbero portati a valle rischiando di formare intoppi al deflusso delle acque con relative conseguenze.

Una mia considerazione è che se non si riesce a fare qualcosa col tempo la zona rischia di diventare una vera e propria discarica a cielo aperto, degrado porta degrado e spazzatura porta spazzatura.

E’ chiaro che oltre ad un’opera di pulizia sarebbero opportuni maggiori controlli e sanzioni per chi venisse scoperto a scaricare detriti di ogni genere. Un semplice cartello: Vietato scaricare detriti, non basta!