GIACOMO PROFUMO, L’ULTIMO PIROLIN

Nino Durante –

Se n’è andato in punta di piedi, sulla soglia dei 70 anni, sorridendo, così come era nel suo stile. Giacomo Profumo, per tutti Pirolin*, ci ha lasciato l’11 giugno scorso, stroncato da un inesorabile male che, da tempo, lo aveva minato nel fisico ma non certo nello spirito. Quello spirito che lo ha sempre sospinto ad abbracciare ogni crociata a favore della comunità: fra gli ideatori e a suo tempo presidente del “Comitato per la Valorizzazione del Ponente- Pra’” e fra gli artefici della nascita dell’ ”Associazione Amici del Tempo Libero”, ha sempre profuso abbondanti energie affinché le tradizioni praesi continuassero a regalarci le consuete cicliche emozioni. A queste associazioni, infatti, va il merito del mantenimento in vita della prestigiosa Sagra di San Pietro, con il fiore all’occhiello dei fuochi d’artificio; della prosecuzione della tipica Sagra del Baxeicò; della nascita della nuova realtà ludica, fra cui balli, concerti e rappresentazioni, svolta al Palamare; della caratteristica, purtroppo durata solo qualche anno, adozione di un gigantesco abete acceso per il Natale, frutto della collaborazione con il comune di Rovegno, e di tante altre iniziative, magari colte al volo, sempre nello spirito di un volontariato con la vocazione rivolta al benefico. E in tutte queste circostanze Pirolin non s’è mai tirato indietro: anche quando le difficoltà sembravano prendere il sopravvento, finiva sempre che poi, spalleggiato dai suoi indomabili collaboratori, annunciava:“ E anche quest’anno ghe l’emmo fæta!”, detto con legittimo orgoglio ma soprattutto con quel suo inesauribile e confortante sorriso. Sorriso che rimarrà proverbiale, e che nessuno di coloro che hanno avuto la fortuna di averlo come amico dimenticheranno facilmente: a me, e non solo a me, è parso, addirittura, che continuasse a sorridere anche quando l’ultimo soffio di vita già lo aveva ormai abbandonato.

* Di questo soprannome Giacomo andava fiero, in quanto era una specie di patronimico: traeva origine, infatti, dal capostipite Salvatore Profumo, che era uso portare in testa un classico basco con il “pirolin”, ossia quel piccolo cilindretto di stoffa al centro del copricapo, sempre orgogliosamente ben eretto.