Elis@ Provinciali –
“Il Genovese volante”, mai titolo fu più azzeccato per definire, non solo un libro, ma anche una persona: Guido, “frequent flyer” sulle linee aeree del mondo, per la sua impegnativa professione manageriale, non dimentica mai le sue origini, ed anzi, innamorato della storia della sua terra, riesce a trovarne tasselli, testimonianze, oggetti, dovunque lo porti il suo instancabile decollare ed atterrare. Come acutamente osserva Alessandro Cassinis, nella sua prefazione al volume, che raccoglie una serie di articoli pubblicati sul SecoloXIX, (nella rubrica omonima al titolo del libro), l’autore scopre con piacere quanto la nostra citta’ abbia lasciato un segno di se’, a tutte le latitudini, e ne fa narrazione fedele al lettore, arricchendo la sua prosa con dettagli storici e geografici che rivelano una profonda conoscenza della materia.
Senza guastare la sorpresa a coloro che avranno tra le mani questo “diario di bordo”, ogni brano è una felice sintesi tra passato e presente, tra il qui e l’altrove, un alchimia affascinante che ci fa rinvenire un antico cannocchiale realizzato nelle fonderie di Sestri in una vetrina di Helsinky, riproduzioni pittoriche della nostra città a Parigi, oggetti che parlano dei nostri viaggi per mare nella Terra del Fuoco, cibi genovesi e basilico a Londra, un grattacielo “Genova” a Singapore, un enclave toponomastica a Buenos Aires, ed anche persone, come Silvano, nato praino, che studia a Rotterdam, offrendo il paragone tra l’ efficiente e poco invasivo porto olandese e quello di Pra’. Vi sono decine di località in America e non solo, chiamate Genova o Genoa, e migliaia di Doria, Costa, Parodi, sparsi nell’universo mondo; Barbazza , in questo 40 brani, ricchi di illustrazioni e precisi riferimenti, ogni volta che si imbatte in tali situazioni, incontri, ritrovamenti, ci rende partecipi del suo gioioso stupore per l’ennesima “scoperta”. Ciclicamente, finita la settimana, Guido torna alla sua amata Pra’, e qui emerge la sua dimensione locale, tenacemente tesa a difendere, valorizzare e far riemergere la bellezza del suo, del nostro territorio, espressa anche nei suoi puntuali editoriali su “Supra’tutto” ed attraverso l’azione della “Fondazione Primavera”.
Cittadino del mondo, figlio di Pra’.
Ora, se anche non si conoscesse Guido attraverso i suoi bellissimi editoriali su Supra’tutto e l’azione della Fondazione Primavera e quindi gia’ non si fosse certi di trovare una lettura intelligente, brillante e piacevole, tanto commento altro non può fare se non spingere a correre in libreria. Brava come sempre, Elisa. E immagino bravo come sempre, Guido, a cogliere quella genovesita’ che è un valore aggiunto e non da poco al nostro essere Italiani a tutte le latitudini.