di Ernesto Soressi #
E’ di qualche giorno fa la notizia apparsa sul Secolo XIX che riporta di una proposta di uso dei fondi previsti per i POR a copertura dei buchi di altre voci di bilancio comunale, in particolare del trasporto pubblico. A dire il vero la proposta sembra tanto campata in aria da sfiorare il ridicolo. E’ pur vero che molti nostri politici, più o meno a tutti i livelli, son talmente abituati a fare il gioco delle tre tavolette con i fondi pubblici da dimenticarsi del fatto che la correttezza, la logica, e la legge prevedono di impiegare i fondi per quanto sono stati richiesti, quindi tutto è possibile in questo paese dei balocchi.
La vera notizia è però la posizione del Municipio che si è detto giustamente contrario a qualsiasi proposta in questo senso. Va dato atto al Presidente Avvenente di aver sottolineato che Pra’ merita un risarcimento per quanto in passato è stato perpetrato e che i cittadini in primo luogo si opporranno a qualsiasi tentativo di utilizzo dei fondi per scopi diversi da quelli per cui sono stati richiesti. In quest’ottica pare che il Municipio abbia finalmente fatto proprie le istanze della Fondazione Primavera, dei comitati per Pra’ e dei Genitori e in generale dei cittadini Praesi.
Rimane da capire perché sia così difficile per il Comune e per il Municipio presentare, in modo chiaro e comprensibile, il progetto complessivo che spieghi ai Praesi quale sarà l’assetto finale del paese. La creazione del parcheggio davanti alla Banca Popolare a seguito dei recenti lavori di ristrutturazione della foce del S.Pietro non lascia ben sperare. Per quanto tempo, ad esempio, si ha l’intenzione di lasciare gli orrendi New Jersey a delimitare la carreggiata?
E’ bene ricordare, una volta di più, quali erano gli obiettivi per i quali la Comunità Europea ha concesso il finanziamento e per i quali, con delibera num. 302 del 20/03/2009, la Regione ha ritenuto di assegnare i contributi regionali: “La rigenerazione di Pra’ si concretizza nella trasformazione, in un grande parco verde, delle aree abbandonate comprese tra la linea ferroviaria dismessa e il canale di calma. Gli ampi spazi consentono la contestuale e completa riorganizzazione della viabilità attraverso il suo spostamento verso mare, avvicinando in questo modo la città all’acqua, e offrendo l’opportunità di realizzare nuove piazze pedonali lungo la cortina edilizia, dove oggi passa l’Aurelia, e inserire strutture pubbliche, funzioni ludiche sportive e costruire un polo di interscambio del sistema del trasporto auto-bus-treno-traghetto.”
Pra’ è stata penalizzata e giustamente ha chiesto e ottenuto un risarcimento; adesso deve fare di tutto perché quanto gli è stato promesso sia finalmente realizzato.
La politica manca di visione strategica, è legata all’oggi e al limite si occupa di quel tanto di tattica che gli permette di arraffare qualche voto. E’ l’ora di un cambiamento, che potrà essere messo in atto solo se tutti i cittadini pretenderanno risposte, non si lasceranno abbindolare dalle sirene del “tutto va bene” e si impegneranno attivamente per pretendere ciò che spetta loro di diritto, spronando e stimolando i rappresentanti a sollecitare il potere centrale ad adempiere alle promesse fatte.
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