Invece di pensare beceramente ad allargare il porto di Pra’, la cui potenzialita’ attuale e’ utilizzata solo in parte, si pensi a renderlo veramente un “porto amico”, realizzando le opere di mitigazione e di valorizzazione proposte dalla FondAzione PRI mA’vera gia’ nel 2014 e richieste a gran voce dai Cittadini: prolungamento dune e ciclopedonale lungo il lato di levante della piattaforma portuale e prolungamento fino al Rio San Giuliano del Canale di Calma e della Fascia di Rispetto
Ben detto… Questo porto “nemico” deve iniziare ad essere “amico” e oltre a rispettare gli abitanti che lo ospitano (e che già hanno sacrificato tantissimo…) deve incominciare a DARE QUALCOSA di significativo. Anche tutti quei container vuoti devono sparire: il retroporto si faccia oltre Appennino e lì di mettano alberi, per cercare di mitigare gli effetti nocivi che il Porto ha sul microclima locale e ovviamente anche sul microclima generale. Green vuol dire essere “ecologici”…..
E un invito ai cari INDUSTRIALI che dall’alto dei loro quartieri verdi e tranquilli, con il mare ancora reale e presente, a smetterla di fare sopportare i pesi agli altri (cioè NOI…) … Dei pesi che lor signori non toccano neanche con un dito!
Ben detto Maria Luisa, il porto di Pra’ dovrebbe rivedere e migliorare la distribuzione degli spazi all’interno della vasta piattaforma, non c e’ assolutamente necessità di espandersi, i paesi costieri, in primis Pra’, ma ultimamente anche Pegli e Voltri, sono già abbastanza sacrificati cosi’. Anzi, come detto e ripetuto ad libitum, prima le migliorie ed i ristori, poi si vedra’….