Stefano Silvestri –
La “Superba” è ricca di eccellenze ma purtroppo non offre grandi spazi ideali per passeggiate, attività fisiche e giri in bici, tolti i percorsi della passeggiata di Nervi e il Peralto, unici tracciati lontani dai miasmi veicolari
Gli altri percorsi urbani, come Corso Italia o il lungomare di Pegli, vedono il passaggio veicolare a pochi metri di distanza. Alla luce di questo si capisce che le passeggiate (Spiaggia di Pra’, Cantieri Navali di Pra’ e Pista Ciclo-Pedonale a Mare) della Fascia di Rispetto di Pra” sono un’eccezione nel panorama cittadino. Un tracciato di oltre 4km a disposizione di chi vuol camminare, correre, allenarsi e far imparare ai bimbi ad andare in bici. Il tutto contornato dagli approdi nautici e da una graziosa itinerario immerso nel verde. Fin qui un lettore che non conosce di persona il posto potrebbe essere attratto da questa descrizione. Purtroppo la realtà è molto lontana dalle attese. Il verde c’è, anzi …. ce n’è troppo.
La vegetazione della fascia da valore aggiunto si trasforma troppo spesso in elemento di degrado. La 
manutenzione non può essere approssimativa e affidata ad un taglio annuale senza cura delle alberature. Non esiste programmazione e costanza della manutenzione. La pista della fascia, è sempre più soffocata da piante e erbacce . Addirittura ci sono alberi nati spontaneamente di fronte alle tribune dello stadio remiero che impediscono la visibilità agli spettatori. In fondo alla passeggiata lato mare (di fronte al Castelluccio di Pra’) le ginestre e le robinie impediscono quasi il passaggio pedonale. Nel tratto iniziale l’illuminazione viene vanificata dalle siepi che avvolgono i lampioni. Proprio un peccato udire questo flebile respiro di quella parte di territorio che, per suo progetto, dovrebbe essere l’elemento di parziale compensazione della sottrazione del litorale.
Quotidianamente aumentano le lamentele e la delusione dei frequentatori della Fascia di Rispetto,il che corrisponde purtroppo ad una diminuzione delle presenze. Apparentemente per sua struttura e statuto, o forse per mancanza di attenzione al problema,l’associazione Pra’ Viva, pur avendone potenzialmente le risorse finanziarie, non ha le capacità di gestione di un bene così prezioso. È quindi auspicabile che il nuovo governo cittadino e municipale possa aiutare a rilanciare o rivedere lo schema organizzativo di questa importante fetta di territorio.
Proviamo solo a immaginare quanto potrebbe essere attraente una fascia curata, pulita e perche no, anche dotata di servizi quali bar, gelaterie e ristorazione.
Certo che fino a quando si presenta come in questi giorni, non ci sarà possibilità di crescita, anzi !!!
Le problematiche segnalate da Stefano sono concrete, occorre avere somma cura del bene comune ed il percorso sulla Fascia lo e’, tanto piu’ prezioso quanto, per l’appunto, raro nel panorama cittadino e parziale ristoro del danno inferto a Pra’ con la scomparsa del litorale.
Altrettanto evidente l’incapacita’ di Pra’ Viva di farsi carico della manutenzione, anche all’interno del Parco Dapelo le erbacce infestano il possibile ed il tutto e’ abbandonato ad un’ incuria costante.
Credo che la nuova Giunta Comunale che si insediera’ a breve dovra’ giocoforza affrontare una volta per tutte la questione, molto spesso sollevata anche da tantissimi lettori.
Il verde e’ bello, ma se maltenuto, diventa un orrido groviglio di sterpi secchi che soffocano i servizi ai cittadini.
col populismo non si fanno le cose. E’ facile parlare quando non Ci si mette in gioco. Bisogna confrontarsi direttamente con le persone e metterci la faccia. Certo facile dire che Pra’ Viva non fa’ abbastanza. Voi cosa fate?
Gent.le sig Monaco,
Qui non si tratta di populismo (non si è alla caccia di voti), bensì è semplice constatazione dei fatti.
PRA VIVA ha fatto si molte cose ma apparentemente queste non sono sufficienti alla gestione di base degli spazi a lei assegnati.
In primis penso che PRA VIVA dovrebbe imporre alle sue associate il mantenimento decoroso delle aree loro assegnate.
Un esempio positivo è quello della piscina, la gestione attuale ha reso quell’area un eccellenza estetica.
Al contrario la zona di stazionamento a terra della palmarese e’ a dir poco scandaloso. Le imbarcazioni sono sommerse da vegetazione incolta.
Tutte le aiuole antistanti le casette di ponente sono abbandonate come le aree prospicenti al carenaggio
La discesa di accesso alla passeggiata a fianco al campetto di calcio sembra una discarica a cielo aperto per non parlare deli relitti di imbarcazioni sotto il ponte della ferrovia.
Il parco Dapelo ha zone molto gradevoli ma anche aree assolutamente ingovernate (vedi anfiteatro)
L’articolo riporta semplicemente e correttamente lo stato dei fatti e ringrazio l’autore per aver sottolineato gli aspetti potenzialmente positivi che quest’area potrebbe avere.
a tal punto PRA VIVA dovrebbe porre rimedio nei tempi piu brevi possibili per ovviare al rischio di percezione di abbandono del territorio.
Assolutamente in sintonia con l’autore dell’articolo e il commento di Elisa. Per sottolineare quanto, riporto un post pubblicato su fb proprio ieri, credo significativo. Una sorta di appello perche’ chi e’ preposto ad occuparsi del potenziale gioiello che e’ la Fascia … LO FACCIA con criterio e a noi fruitori perche’ la si cominci a considerare quale casa nostra e come tale la si curi e protegga.
“Genova Pra’. Lavori di riqualificazione urbana tuttora in corso, ma qualcosa si vede. Molti mugugnano, sono insoddisfatti. Ma indiscutibilmente, quantomeno sotto il profilo dell’incremento del verde, siamo migliorati. A fronte della temperatura elevata di questo mese, il Parco Dapelo e qualche altra zona sono in condizioni accettabili perché irrigati. Altre aiuole versano in condizioni precarie, con piante già in evidente sofferenza da caldo e sete. Non so se qualcuno interessato mi leggerà, ma ci provo.
2 appelli. 1) Se l’impianto di irrigazione è stato previsto anche nei singoli pozzetti con oleandri, pitosfori e jacarande, PER FAVORE, chi è preposto ad azionarlo si ricordi di aprire il rubinetto. E nemmeno “una tantum”, ma regolarmente o comunque secondo necessità. È vero che si tratta di piante robuste, adatte a climi siccitosi, ma i nuovi impianti vanno seguiti ed accuditi per un po’ prima che siano in grado di cavarsela. 2) Ai cittadini e ai cittadini esercenti di Pra’: è vero che, quando la manutenzione del verde non è affidata ad un gestore privato, essa spetta all’istituzione locale. Ma, in caso di presenza ballerina o insufficiente, non facciamo spallucce pensando che tutto è sempre devoluto alla Circoscrizione, al Municipio, al Comune, alla Regione, al Governo e avanti popolo. Proviamo a farci scattare quel “quid” civico che ci rende parte attiva di una comunità: se le nostre finestre o le vetrine del negozio si aprono su un alberello o una pianta che urlano sete e avizziscono, si possono trovare la volontà e il buon senso per aiutare con un secchio d’acqua di tanto in tanto? Se dopo un enorme schifo decennale, posiamo gli occhi su un albero fiorito ci guadagnamo noi, prima del Municipio. Ce la faremo? Dubito. Ahime’, siamo a Genova e l’acqua costa. E il “non tocca a me” impera, insieme al mugugno. Ma … o entriamo in modalità “cittadinanza attiva”, che alla fine si traduce in volontariato per noi stessi, o va tutto a ramengo. Con evidente spreco di risorse pubbliche, quindi nostre, ma soprattutto di opportunita’. La “cosa pubblica” siamo noi. Contribuire a mantenerla in condizioni dignitose e adoperarsi per migliorarla significa riqualificare noi stessi e il nostro vivere urbano. Chi è di Pra’ o vi ha conoscenze e condivide, per favore, divulghi. Grazie. Io ci ho provato ☺”
Ecco, l’invito è per tutti e mi auguro venga raccolto.
E ovviamente l’osservazione include la posta ciclabile, l’area del gattile, la rotonda di fronte alla stazione nuova e tanto altro. Mancano le operazioni fondamentali per la preservazione del verde. Svegliasaaaa!!!!!
Direi che Paola ha veramente centrato il PROBLEMA…ossia la responsabilita’ in prima persona, perché se latitano coloro che se ne devono occupare, il cittadino si faccia parte sussidiaria nel sostenere il bello intorno a noi e per noi.
Ovviamente, nessun alibi per i manutentori ufficiali!
Esatto, brava Ely. In 4 righe, condensato efficacemente il mio papiro. Fedeli alla nostra genovesita’, ricordiamo che “ce n’è per l’asino e per chi lo …”. Saluti alla Fascia che tanto ci invidiano e tanto di piu’ potrebbe essere e speriamo bene.
Ti dico cosa ho fatto io, Gianni.
Hai presente le spalliere lungo il muro paraonde di fianco alla piscina? Sono stati messi a dimora rincospermi e bouganvillee. Un mese dopo, tutte le piante erano sull’orlo del tracollo. Che una certa percentuale di nuovi impianti non attecchisca è fisiologico, ma tantissimo fa la mancanza di irrigazione. Anche quella, pare, fisiologica. Ho chiamato il Comune, mi hanno dirottato ad Aster. Che ha preso nota della segnalazione. Zero riscontro. Ho chiamato la direzione della piscina, chiedendo se, nel bagnare gli oleandri lungo la recinzione che fronteggia la spalliera, potevano allungare il getto di tanto in tanto. Mi hanno risposto che non potevano. Per settimane, sono partita con tre bottiglie d’acqua alla volta e mi sono fermata a innaffiare mentre andavo a prendere il treno. E non abito esattamente nei pressi della stazione. Una cosa che farà sorridere, in effetti è da pazzi e chi mi ha visto lo avrà pensato. Visto che non avevo un’autobotte a disposizione, ho dovuto scegliere due spalliere e in qualcosa, nella mia follia, sono riuscita. La bouganvillea sopravvissuta, oggi, è uno splendore. Non è certo merito mio, nel frattempo è piovuto. Ma ci ho messo buona volontà, senso civico e desiderio di contribuire al miglioramento del contesto in cui viviamo. L’ho fatto in Via Sapello e lo faccio tuttora, quando posso e con i mezzi di cui dispongo, minimi Io non critico MAI l’operato degli altri con le braccia conserte e quello che tu definisci “populismo” non è altro che una presa d’atto e un invito alla riflessione sulla realtà come si presenta a tutti, osservata razionalmente e descritta senza fronzoli. Tu fai qualcosa per migliorarla? Spero di si. Altrimenti, è troppo facile affibbiare agli altri l’etichetta di “populisti”.
Cosa faccio e cosa ho fatto? Per 15 anni consigliere di Pra’ Viva. Volontariato puro. Ho sempre messo del mio insieme ad altri SOCI. Perché per migliorare le cose bisogna stare dentro. “Chi sta in mare naviga e chi sta in terra critica” dicevano i vecchi pescatori di Pra’. Iscrivetevi a Pra’ Viva, guardare i problemi da vicino, lo dico anche al Dott. Silvestri, confrontiamo le ns. idee, e sulla base dei fondi a disposizione costruiamo insieme dei progetti non su sponde opposte. Pra’ Viva, Pra’ Marina. Costruiamo un soggetto comune che metta a frutto le migliori intelligenze, ma senza ostacoli mentali (Chi conta di piu’). L’associazione Pra’ Viva non ha mai preso un soldo pubblico, e nonostante questo la miopia di certe persone che non vedono i progressi della Piscina, la migliore della Liguria, il campo di calcio dove migliaia di bambini hanno potuto giocare, il campo di canottaggio ha permesso ad atleti di mezza Italia di regatare ed e’ uno dei migliori del mondo d’Italia. Mi dimentico di sicuro qualcosa. Ma certo, tutto questo fatto con le risorse delle societa’ nautiche..Vogliamo parlarne. Incontriamoci in un forum e ognuno metta sul tavolo quello che ha fatto, i progetti in essere. E non sogni che non si potranno mai realizzate.
In aggiunta a quanto precisato finora nell’articolo e relativi commenti, segnalo che da parecchi mesi diversi vagabondi “campeggiano” ove si adatti alle loro esigenze, barche, sottopassi, specialmente a ponente della Passeggiata alla spiaggia di Pra’.
Forse le tavole rotonde e quadrate, i forum ed i summit, hanno fatto il loro tempo, non credi Gianni?
Asserisci di essere da 15 anni in Pra’ Viva, ma se e’ vero che essa ha l’onere e l’onore della manutenzione della “Fascia”, non e’ stato fatto abbastanza, e non lo dico solo io, i fatti parlano da soli, l’evidenza ha una voce assai piu’ potente di qualsiasi discorso.
I commenti dei lettori sono solo una piccolissima parte di cio’ che si vede e si sente quotidianamente; sarebbe una bella prova di umilta’prenderne atto ed impegnarsi a cambiare radicalmente le cose.
La Fascia di Rispetto è un bene inestimabile, da curare ai massimi livelli possibili.
Sono certa che sei d’accordo!
Infatti, qui si stava parlando dello stato del “verde” pubblico della Delegazione. Nessuno nega che, nelle conquista di tante eccellenze del nostro nuovo territorio, Pra’ Viva abbia svolto un ruolo attivo cui rendere merito. Ma sotto il profilo della manutenzione del verde, la disattenzione che porta all’abbandono e al conseguente degrado è evidente e innegabile. Ed è storia vecchia, che si rinnova ad ogni riqualificazione. Un esempio su tutti: guardate le nuove aiuole in fondo ai Giardini Bignami, uno splendore appena fatte, un disastro di sterpi secchi a distanza di quanto? Chi non si occupa di questo? Il Comune, Aster, Pra Viva, il Municipio … chi altro disfa o aiuta a disfare questa tela di Penelope infinita? Ieri sera, sono stata a Recco. Due rotonde SPETTACOLARI. Due simboli della loro tradizione, una macina per l’olio e un gozzo, come da noi il mortaio. E intorno fiori, tantissimi fiori su PRATO INGLESE. Dov’ero? Su Marte?? Non servono forum e summit a ripetizione, servono buon senso e rispetto degli impegni che si assumono. Anche quella di Fabio è un’osservazione pertinente: il degrado chiama degrado. Il verde incolto favorisce il formarsi di “nicchie” che offrono riparo a sbandati e ad attività per nulla simpatiche.Il che crea un problema di sicurezza. Si sa e si vede, purtroppo. Non occorrno tavole rotonde per prenderne atto e per decidere una strategia che non riesce mai ad essere applicata costantemente.
Pra’ Viva si guardi allo specchio e dedichi maggiore attenzione agli spazi pubblici: tagliare l’erba, togliere la spazzatura, riparare e manutenzionare ringhiere e fioriere, senza tanti discorsi. A Pra’ siamo stufi di gebte di fuori che viene qui a fare i propri comodi con le barche e tiene le aree in modo schifoso. Che si tassino quelli che non sono di Pra’ si assumano dei ragazzi disoccupati di Pra’ e si tenga pulito e decoroso,
Ho letto lo statuto di Pra’ Viva: e’ indegno, non c’e’ neanche scritto perche’ nasce Pra’viva e che e’ una contropartita sembra lo statuto di una qualsiasi bocciofila comunale. Anche lo statuto e’ da riformare e da riscrivere, ci credo che non funzioba niente e non fanno altro che litigare. Che si scriva che praviva e’ li per i praesi e pef il decoro del litorale e non per trafficanti di posti barca per gente di fuori
Se a Pra’ (e pure fuori), quando nomini “Pra’ Viva”, ti senti rispondere “Ah, quelli delle barche …” prima che per altro, ci sarà un motivo.
Ho letto con attenzione le vostre considerazioni sulla manutenzione del verde della fascia di Rispetto. Prendo atto delle critiche che avete avanzato e, facendo tesoro del contributo, proverò, nella mia qualità di presidente dell’Associazione Pra’ Viva, nell’ambito del contratto oneroso di servizio in essere con ASTER, per circa 50.000,00 euro annui, di migliorare la situazione.
Quello che non convince è, francamente, il tono censorio, semplicistico, con un termine in voga si potrebbe definire populista, nonché parziale e disinformato, con il quale si concludono tutti gli interventi.
Ritengo profondamente ingeneroso stigmatizzare un aspetto, per quanto importando, estrapolandolo dal contesto di una gestione estremamente complessa e dagli equilibri delicati senza ritenere di dover acquisire informazioni di merito.
Che l’attuale configurazione giuridica ed organizzativa, che tanti meriti può vantare nella realizzazione di un compendio tanto importante per la Città, faccia fatica a tenere il passo è riflessione che la stessa Associazione ha fatto, da tempo, pubblicamente e, perché ciò sia avvenuto è in parte misconosciuto per convenienza.
Un processo di gestione sociale è difficile da realizzare e complicato da adeguare progressivamente alle nuove realtà: i ritardi delle Amministrazioni che si sono succedute ed il loro scarso impegno a sostegno di un’esperienza, di per sé soggetta a limiti ed errori, nonché l’incongruo contributo del tessuto sociale di riferimento, i soci di Pra’ Viva semplici cittadini sono poco più di un centocinquanta e tra i quali, non credo, per esempio, si annoverino molti dei critici del momento. In caso contrario mi scuso anticipatamente, stanno determinando un sostanziale e progressivo esaurimento di un progetto che meriterebbe ben altra sorte.
Il verde sulla Fascia (60.000 mq circa) e la sua manutenzione, stante peraltro la sua orografia complessa, sono indubbiamente un problema, per chiunque dovesse occuparsene, un po’ meno, forse, per gestori privati con scopo di lucro, ma non voglio credere si voglia alludere a soluzioni del genere, per cui, in un quadro siffatto, appare auto assolutorio elevarsi, anche legittimamente, a inflessibili fustigatori e basta.
Così non si contribuisce a migliorare, perché ciò avvenga occorre, comunque e quale sia la soluzione gestionale auspicata, partecipazione, passione e idee lasciando la perentorietà di giudizio, fine a se stessa, a chi non ha alcuna proposta di prospettiva.
Credo, naturalmente, che Pra’ Viva, forte di una proposta per il futuro gestionale della Fascia, formulata in tutte le sedi deputate, debba rimanere a disposizione e interessata ad aprire un ciclo organico di confronto di merito e su quant’altro sia funzionale a migliorare il rapporto tra la Città, i Cittadini ed il proprio territorio.
Il Presidente dell’Associazione Pra’ Viva Aldo Sardo
Sono una dei centocinquanta circa soci di Pra’ Viva e semplici cittadini. Il Presidente Sardo ha fatto bene a ricordare questo numero, davvero scandaloso… Quanti abitanti conta Pra’?… Dovremmo essere tutti soci, perché questo è un bene “nostro” e se invece di centocinquanta fossimo cinquemila forse le cose sarebbero diverse.
È vero che il verde necessita di maggiore cura e se volgiamo essere sinceri un miglioramento nella manutenzione del Parco c’è stato: infatti una ditta se ne occupa con un finanziamento dedicato. Però la situazione è complessa, anche perché si intersecano varie realtà, tra cui il POR non ancora concluso, con relative problematiche sulla cura del verde non ancora “consegnato” (aiuole varie, rotonde, ecc.).
Sicuramente Pra’ Viva in futuro dovrà cambiare, come struttura e come statuto, ma se noi cittadini, per primi, non ce ne occuperemo, non potrà rispondere ai nostri bisogni e ai nostri desideri. Permettermi un’ultima osservazione: chi sono i cittadini solerti che abbandonano cartacce, lattine e bottigliette vuote sulla passeggiata e nel Parco?
E chi ha sradicato la piantina appena messa a dimora nell’aiuola grande a levante della fermata ferroviaria?
Questi atteggiamenti non ci fanno onore!
)
Certo, saputella fustigatrice, E.,
Chissà come mai in tutti questi anni i componenti Praini del c.d. di Pra’ Viva sono tutti scappati a gambe levate, forse è meglio occuparsi di cartelli autostradali. O no!
Ho letto con attenzione le argomentazioni del Presidente di Pra’ Viva e prendo atto. Due cose mi dispiacciono particolarmente. La prima è il ricorrere ancora al termine “populismo” che proprio non ha ragione di essere. Anche perché nulla ha a che vedere con la osservazioni che sono state fatte. Populismo a che pro? La seconda riguarda l’essere o meno iscritti all’Associazione. Mille possono essere le ragioni per cui un Praese non risulta tesserato, ma non per questo, da cittadino, non ha il diritto di esprimere un’opinione sull’operato di chi si mette, per scelta e per ruolo, al servizio della comunità. Diverso è il discorso sul “peso” che una Società può avere, nel confronto con le Istituzioni, a seconda dei numeri che possiede. E di quello si può ragionare. Sul fatto che metà del disastro è da imputare a gente incivile, zozza è menefreghista, che non ha la minima concezione del significato di “cosa pubblica”, non mi dilungo perché sapete come la penso. E c’è una terza cosa che mi dispiace: siamo qui per discutere è confrontarci, quel “saputella fustigatrice” è proprio orribile.
Francamente non capisco perchè Gianni Monaco (che stimo come persona integgigente, attiva e responsabile) continui a rispondere con astio ai commenti dei cittadini di Pra’ e lettori di SuPra’Tutto. Chi si è occupato dell’identità di Pra’ anche attraverso i nomi del porto e del casello, e di targhe ed affini ha fatto una cosa SACROSANTA E MOLTO UTILE. Chi non lo capisce ancora lo capirà. Come disse Gandhi: “ammettere i propri errori è bello, ci si ritrova sempre più forti”, quindi sarebbe bello che anche Pra’ Viva lo facesse. Se i componenti praini sono scappati da Pra’ Viva magari ci sarà un motivo ? Forse magari Pra’ Viva ha disatteso le ragioni della sua fondazione ? Che Pra’ Viva smetta di assecondare gli interessi di gente di fuori, a cui di Pra’ non interessa niente e che la sfruttano per avere posti barca a prezzi che fuori da Pra’ si potrebbero solo sognare, e ricominci ad operare per PRA’ e per i PRAESI. Ci guadagnerà un sacco, e forse i praesi ritorneranno in seno all’associazione.
Ringraziamo il Presidente di Pra’ Viva per la presa d’atto e l’impegno a migliorare la manutenzione del verde sula Fascia di Rispetto.
Ringraziamo altresi’ le lettrici ed i lettori che hanno offerto contributi equilibrati e puntuali sull’argomento.
I toni irosi, gli epiteti,il risentimento per le giuste osservazioni, sono elementi del tutto inutili, ne chiediamo la sospensione.
L’unica cosa veramente significativa e’ il bene di Pra’.Se per perseguirlo, occorre segnalare le disfunzioni, nessuno ha da dolersene, perché migliorare si puo’ e si deve, sempre e comunque.